Como, Nico Paz: "I più bei momenti della mia vita"

In campo ti stiamo imparando a conoscere in questi mesi. Ma fuori dal campo, che ragazzo è Nico Paz? “Sono un ragazzo tranquillo, a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Gioco molto alla Play Station e mi piace la musica. Ora sto ascoltando molto l'ultimo album di Bad Bunny”. Ora ti mostro delle foto, vorrei mi dessi un titolo o un commento a quello che vedi. Cominciamo, prima foto. “Per questa foto il titolo può essere ‘felicità’. È di un torneo alle Canarie quando ero piccolo, sognavo di diventare un calciatore professionista e avevo voglia di seguire le orme di mio padre. Ho sempre saputo che lottando e allenandomi ce l'avrei fatta e per fortuna ci sono riuscito, quest'anno per la prima volta sono in Serie A ed è davvero un sogno per me". Seconda foto: questa sera te la ricordi molto bene, no? "Questo direi che è stato il mio 'prime'... il miglior momento della mia vita. Ancelotti mi diede fiducia, inserendomi in una partita importante come questa in Champions contro il Napoli e ho avuto la fortuna, in uno stadio come il Bernabeu pieno di gente, di segnare il gol della vittoria. Fu un momento di felicità enorme per me e la mia famiglia, non me lo dimenticherò mai". Cosa vuol dire vivere dentro lo spogliatoio del Real Madrid? “Per me che venivo dalla cantera è stato un cambio enorme. Mi sono ritrovato fianco a fianco con i più grandi campioni del mondo. Ma la cosa incredibile è come ti trattano: ti fanno subito sentire parte del gruppo. È stato bellissimo parlare con loro e con Ancelotti”. Proprio Ancelotti qualche settimana fa ha detto che ti seguono ancora da vicino. Come vedi il tuo futuro? “Ora non serve a molto parlare del futuro, sto iniziando e sono solo al mio primo anno. Sono concentrato per migliorare ogni giorno col mio allenatore, Fabregas, col Como che sta crescendo molto. In futuro chissà, sarebbe un sogno giocare col Real Madrid”. Altra foto, questa volta col Como. “È la foto contro il Lecce, vero? Ah, no! È contro la Roma! Questa partita la ricordo per Gabrielloni, che ha segnato e ci ha fatto vincere: ci ha dato l'esempio che ci serviva, un calciatore che gioca nel Como dalla Serie D ed è salito poco a poco. È un esempio per i più giovani: lavorando giorno per giorno e credendoci ce la si può fare”. Com'è il tuo rapporto con Fabregas? Ci racconti come ti ha convinto a trasferirti al Como? “È una leggenda del calcio, tutti sappiamo qual era il suo stile di gioco. Mi ci identificavo molto, per questo sono venuto qui e per ora sta andando molto bene”. Ci spieghi meglio il modo di giocare? “Abbiamo dimostrato che contro le squadre forti giochiamo bene e senza paura. Con personalità ma rispettando i rivali. Vogliamo fare le partite nel modo migliore possibile”. Tu vivi a Como, con la tua famiglia. Come ti stai trovando, per la prima volta lontano dalla Spagna? “Sto bene qui con la mia famiglia. La gente di Como mi vuole molto bene, mi dice sempre cose positive, mi supporta e questo mi sta aiutando a vivere questa esperienza”. Altra foto, la quarta. Argentina... “Questa foto... ‘G.O.A.T.’! Anche questo è uno dei momenti migliori della mia vita, dove ho avuto la possibilità di incontrare il miglior calciatore della storia per me. È stato molto speciale perché pensavo che non sarei riuscito a trovarlo, pensavo si sarebbe ritirato prima che io arrivassi in nazionale, se mai ci fossi arrivato. Per questo è stato doppiamente bello poterlo conoscere, vedere che è un essere umano come tutti, una persona incredibile che aiuta molto i giovani ed è stato davvero pazzesco”. E ora l'ultima, che è legata a quella precedente. “Nella foto di prima ero con la nazionale Sub-20 e conobbi Messi, mentre questo si può paragonare solo al gol in Champions col Real Madrid. Veramente di un altro livello. Prima di entrare in campo, l'allenatore mi stava spiegando dove avrei giocato, mi disse: ‘Giochi davanti, con Messi’. Io rimasi senza parole, pensavo di vivere un sogno. Poi fargli un passaggio, che lui trasformò in un assist... direi che questo è stato il miglior momento della mia vita!” Cosa vuol dire conoscere Messi? “Lui è incredibile. Per me è stata una grande emozione. Eravamo seduti spesso vicini, abbiamo parlato tanto: mi chiedeva come fosse Fabregas da allenatore, visto che sono grandi amici. È stato bello conoscerlo”. Hai detto per ogni foto che rappresentava il momento migliore della tua vita. Tra dieci anni, quale vorresti fosse il momento migliore? “Mi piacerebbe vincere altre Champions e diventare sempre più stabile nel mondo del calcio. Se posso sognare in grande, il mio desiderio sarebbe giocare e vincere il prossimo Mondiale e che Messi ci sia ancora. Sarebbe veramente il massi

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Marco Demicheli