Due di fila: la Roma riscopre la vittoria in trasferta un anno dopo l'ultima volta

Udine e poi Venezia, Salerno e a seguire Frosinone. Gli unici a poter trovare un filo conduttore tra queste quattro città sono i tifosi della Roma, almeno quelli con buona memoria. Già, perché per ritrovare i giallorossi vincenti in due trasferte di fila in Serie A bisogna andare indietro di dodici mesi e tornare all’inizio della gestione De Rossi. Dopo l’esordio vincente del 20 gennaio 2024 all’Olimpico, contro il Verona di Marco Baroni, ecco la prima trasferta, a Salerno. Senza brillare la Roma passa 1-2, grazie a un calcio di rigore di Dybala e al raddoppio di Pellegrini. Con lo stesso punteggio, Claudio Ranieri ha vinto a Udine il 26 gennaio di quest’anno, dovendo ribaltare il momentaneo vantaggio di Lucca. Due i calci di rigore trasformati stavolta dalla Roma, il primo da Pellegrini, il secondo da Dovbyk per festeggiare un successo lontano da casa che mancava dal 25 aprile, sempre con De Rossi alla guida e sempre in casa dell’Udinese. Domenica a Venezia Ranieri sperava nel bis, anche per affievolire il malumore dei tifosi dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Milan e per le sue stesse parole pronunciate nella conferenza stampa di venerdì scorso. “Sconfortanti” per qualcuno, “al passo coi tempi” per altri e poi ancora “contradditorie”, “inaspettate” ecc… La tifoseria romanista si è divisa di fronte a colui che per tutti avrebbe dovuto essere il garante, il tramite tra una proprietà lontana e silenziosa e una piazza calda e naturalmente ambiziosa. C’è chi ha notato non poche contraddizioni nel Ranieri pensiero di metà novembre, nel giorno della sua presentazione a Trigoria, e quello di appena tre mesi dopo. Tra i tanti esempi possibili, ce ne è uno che riguarda il mercato di gennaio. L’ex allenatore del Cagliari aveva detto: “Se ci sarà l'opportunità di prendere qualcuno, sono sicuro che mi accontenteranno”. Tre mesi dopo, citando Kolo Muani, giunto in prestito alla Juventus dal Psg, sempre Ranieri: “Lo volevo pure io, lo voleva pure il Presidente eh eh, ma non possiamo”. Che colpa ne ha l’allenatore se la proprietà non può permettersi quell’ingaggio, potrebbe giustamente dire qualcuno. Nessuna ovviamente, ma in molti pensavano che quanto meno potesse alzare la voce o anche semplicemente con ironia far notare che quello che gli era stato promesso tre mesi prima poi non si è avverato. Si chiedeva un ‘Ranieri alla Mourinho’, insomma, anche se a dire il vero i primi scricchiolii tra l’allenatore portoghese e i Friedkin si percepirono dopo il primo anno, già con la Conference in bacheca. In precedenza, Mou aveva sempre raccontato di un rapporto splendido con la proprietà. Dopo tre mesi, non poteva essere altrimenti, anche per Ranieri, chiamato a fare il meglio da qui a fine stagione con quello che ha e anche con i nuovi arrivi di gennaio. Uno, Lucas Gourna-Douath, ha esordito domenica a Venezia. Una prestazione non proprio da incorniciare, complice anche il giallo preso dopo appena 9’ che lo ha condizionato non poco per tutto il resto del match. Sulle qualità di questo ragazzo di 22 anni arrivato dal Salisburgo, però, ci sono pochi dubbi. Senza Hummels e Parades, “mandati in vacanza” sempre citando Ranieri, alla Roma è bastato un altro rigore, il terzo nelle ultime tre trasferte e realizzato dal terzo calciatore diverso, per battere la penultima in classifica. La seconda vittoria di fila fuori casa dopo quella di Udine. Non accadeva da un anno. Il 29 gennaio 2024 la Roma passava a Salerno, per poi fare lo stesso nella trasferta successiva a Frosinone. Nel primo tempo soffrì maledettamente e avrebbe meritato di chiudere in svantaggio, ma poi una perla da fuori area di Dean Huijsen cambiò radicalmente la storia di quella partita. Nella ripresa la Roma dilagò con Azmoun e Paredes e di fronte, come domenica a Venezia, sull’altra panchina c’era Eusebio Di Francesco. Su quella della Roma Daniele De Rossi, chiamato poco prima da Ryan Friedkin per sostituire Mourinho. Era trascorso appena un mese dal suo ritorno a Trigoria nella nuova veste di allenatore. Tutto andava per il verso giusto. “L'estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza” come cantava Rino Gaetano. Sappiamo come è finita, a inizio settembre.

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Riccardo Gentile