La voce di Topo Gigio tra il Como e Sanremo: "Un'emozione incredibile"

Il telefono squilla in continuazione, perché in questo Sanremo uno dei protagonisti più amati è stato anche lui. “Ha fatto tutto Lucio Corsi”, tiene a precisare Leo Valli, la voce di Topo Gigio che ha duettato con il cantautore durante questa edizione del Festival. Ma cosa lega uno dei pupazzi più amati della televisione al calcio? Quando non è Topo Gigio, Valli è anche lo speaker che allo stadio di Como annuncia le formazioni e prepara l’atmosfera per la partita. “Benvenuti nel cuore delle emozioni, lo stadio Sinigaglia!”, dice sempre. E di emozioni ci sembra che in questi giorni ne abbia vissute parecchie. Ma si rende conto di essere entrato ancora di più nel cuore degli italiani con quel duetto a Sanremo? “Sto facendo fatica a crederlo, ma è così. E se penso al numero di telefonate che sto ricevendo io, non oso pensare a quello che sta passando Lucio. Sono felicissimo per lui, è stato bravissimo perché si è mostrato esattamente per quello che è. Nessuna forzatura, nessuna finzione. Solo tanta delicatezza.” Ma come è nata questa collaborazione? “Ci credete? Era già il 2025, a gennaio. Mi trovo nella sede del Como e mi chiama Alessandro Rossi, l’erede della grandissima Maria Perego . Mi dice: ‘Sei in piedi o sei seduto? Ti conviene sederti, perché andiamo a Sanremo!’. ‘Ma come a Sanremo? Ma in che senso?’. Lo aveva chiamato la Sugar, l’etichetta che produce le canzoni di Lucio, dicendogli di volere Topo Gigio nella serata dei duetti. Ero rimasto senza parole.” Ma si sentiva pronto? “Più che impreparato, mi sentivo stupito. So di essere intonato, ma qui si faceva uno spettacolo a Sanremo... Comunque ho già cantato con Valerio Lundini e Drusilla, sapevo che problemi non ce ne sarebbero stati. Una delle emozioni più belle è stata incontrare Lucio nella Galleria del Corso a Milano, nella sede della Sugar. Lucio si è inchinato con le mani giunte, continuava a dirmi di essere onorato. Ma in realtà non aveva capito che l’onore fosse tutto mio! Abbiamo trascorso un pomeriggio intero di prove: un momento per me molto interessante. Anzi, meraviglioso, per citare proprio Modugno. Poi abbiamo fatto delle prove a Sanremo.” E dove si trovava venerdì, il giorno del duetto? “Dietro le quinte, con un monitor per vedere cosa capitava sul palco, un leggio e una piccola luce. Ricordo il buio intorno. Alla fine ero tranquillo: avevamo fatto le prove, eravamo sicuri di noi e sapevamo cosa fare. Ma quando è partito tutto, quando è stata suonata prima nota, mi sono detto: ‘Ok, adesso ci siamo’. E siamo andati.” Il secondo posto di Corsi a Sanremo è anche un po’ suo? “No, assolutamente. È tutto di Lucio, che scrive canzoni bellissime e alla portata delle persone. All’inizio non avevo capito perché volesse Topo Gigio, ma poi sì: lui rappresenta la bellezza della semplicità. Topo Gigio dice sempre ‘Strapazzami di coccole’. Ecco, Lucio incarna proprio il desiderio di coccole di cui ha bisogno la gente. Le coccole sono normalità, un momento tanto intimo quanto genuino. Ancora non ci si rende conto davvero della potenza che Lucio è pronto a portare nelle case degli italiani, sia come cantante, sia come attore. Ho visto ‘Vita da Carlo’: è credibilissimo anche lì. Non conoscevo Corsi, mi ha davvero stupito.” In Serie A invece a stupire è il Como. Anche a livello di comunicazione prima delle partite, il “Sinigaglia” ha preso un’impostazione molto americana. “Sì, ma io rappresento solo la voce. Ci metto qualche idea, ma la parte più creativa è di tutta una squadra che porta i protagonisti sul palco della Rolling Stone Italia. Il mio ruolo, oltre a quello di fare lo speaker, è quello di scrivere i testi per presentare i vari personaggi che vediamo prima della partita. C’è un progetto complesso dietro, davvero molto ambizioso: lo vedo io, ma lo si vede soprattutto da fuori. È una forma alternativa di marketing che può portare a far conoscere Como nel mondo. Non mi meraviglierei se dovessi vedere questo club a livelli altissimi, fra 4-5 anni.” Dalle foto che ci ha inviato, ha portato un po’ di Como a Sanremo. Ma quanto è diverso il Leo Valli speaker dal Leo Valli Topo Gigio? “Molto, perché lo impone il ruolo. A Como sei quello che grida, che deve far divertire. Con Topo Gigio fai poesia. Ma alla fine l’obiettivo è quello di regalare un sorriso, un moto dell’animo. E torniamo alla frase che vi dicevo all’inizio: Benvenuti nel cuore delle emozioni...”

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