Tutti i paradossi dell'Atalanta

È chiaro che a Zingonia i rimpianti vanno accantonati. Per la 'Dea' è il momento di guardare avanti, per forza di cose: non avere più le coppe rappresenta un vantaggio, soprattutto se hai una rosa con tanti infortunati. Nel prossimo turno la squadra di Gasperini sarà ospite della Juventus, mentre tra due settimane ci sarà lo scontro diretto con l’Inter a Bergamo. La partita di campionato più importante della storia della 'Dea', senza troppi giri di parole. E, almeno teoricamente, l’Atalanta dovrebbe arrivarci meglio rispetto all'Inter, che avrà nelle gambe la doppia sfida contro il Feyenoord. La stagione dell'Atalanta rischia di trasformarsi in un paradosso: dal possibile record di punti in Serie A al rimpianto per le tante occasioni gettate alle ortiche. Il pareggio al Gewiss contro il Venezia si è fatto beffe dei pronostici. Vincendo, la 'Dea' avrebbe potuto agganciare il Napoli al secondo posto e portarsi a un solo punto dall'Inter, volgendo a suo favore il momento delle altre due contendenti: il Napoli per la crisi di vittorie, l'Inter per quella degli infortuni. Sarebbe stato sufficiente che Lookman non si divorasse quella palla gol clamorosa nel finale per proiettare Bergamo verso un sogno, non più proibito, anzi dichiarato. L'aritmetica tiene i ragazzi di Gasperini ampiamente in gioco, a tre punti dalla vetta non potrebbe essere altrimenti, ma le occasioni sciupate - come detto - si stanno iniziando ad accumulare. Nel 2025 l'Atalanta non ha mai vinto al Gewiss Stadium in campionato. Ha pareggiato quattro volte e perso con il Napoli dopo averlo strapazzato poche settimane al 'Maradona'. In Champions invece, dopo aver travolto lo Sturm Graz, si è fatta buttare fuori dal Bruges, proprio per 'colpa' di un primo tempo incomprensibile al Gewiss. L'Atalanta è entrata nella seconda parte di stagione con una condizione atletica poco brillante. Proprio in quel momento dell'anno in cui, storicamente, con Gasperini ha sempre aumentato i giri del motore e ottenuto i risultati incredibili degli ultimi anni. La 'Dea' ha pagato un pesante dazio agli infortuni, soprattutto in attacco e in difesa: Scalvini, Scamacca, Hien, Lookman, Retegui e Carnesecchi, solo per citarne alcuni. Numeri alla mano, però, il vero problema è a centrocampo, dove sta mancando un'alternativa concreta a Ederson e De Roon, costretti a giocare sempre. L'olandese, soprattutto, non è più un ragazzino e comincia a sentire il chilometraggio di questi anni. La stagione, comunque, resta positiva. Deve essere così. Mai l’Atalanta era stata in corsa per lo scudetto dopo 27 giornate. Ha raccolto 55 punti, media di poco superiore ai due punti a partite. La proiezione finale è di 77/78 punti: tanti, ma non sufficienti per puntare allo scudetto. A portata ci sarebbe anche il record di punti stabilito nel campionato 2019/20 ed eguagliato l'anno successivo. Ma quella che è stata fin qui una buona stagione può ancora trasformarsi in trionfale. Gasperini deve restituire brillantezza ai suoi: Lookman deve ritrovare quella serenità che gli impedisce di sprecare l'impossibile, mentre De Ketelaere deve tornare quello di un anno fa, smarcandosi dalla versione attuale che assomiglia molto a quella del periodo milanista. Soprattutto, l’Atalanta deve riprendere a vincere al Gewiss. Sarebbero bastati due successi su cinque partite nel 2025 e ora la 'Dea' sarebbe sola in vetta alla classifica. L'ennesimo paradosso di questa stagione.

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Maurizio Compagnoni