Il Milan si ritrova coi suoi campioni. Ma sul Ds non c'è ancora chiarezza

Nel pomeriggio in cui tutto sembrava precipitare, nel momento in cui si stagliava all’orizzonte un’altra, l’ennesima, rivoluzione, ecco spuntare all’improvviso un raggio di sole sul mondo rossonero. Sono stati i guizzi di Leao e Pulisic a squarciare il buio in cui stava ricadendo Sergio Conceicao, sono stati i colpi di due campioni ad evitare la quarta sconfitta consecutiva. Con un generoso contributo della fortuna, perché la carambola sul piede di Gallo è stata un regalo della sorte, il punto di svolta di una partita che sembrava ornai segnata. E con essa forse anche il destino dell’allenatore portoghese. Certo, non possiamo sapere cosa sarebbe successo in caso di sconfitta, ma immaginare un altro ribaltone non è soltanto un esercizio di fantasia. Ma lasciamo stare quello che poteva essere e rimaniamo a quello che è stato. Da dove riparte Conceicao? Da quei 20 minuti che gli hanno regalato 3 punti e un sorriso che mancava da settimane, da un paio di prestazioni che adesso gli fanno vedere più roseo il futuro prossimo. Leao ha risposto sul campo all’esclusione dall’undici di partenza, è entrato ad inizio ripresa e si è fatto sentire alla sua maniera: è partito da lui il cross che ha poi innescato la carambola del primo gol e nel finale, con un tocco di classe, ha disegnato l’assist per il definitivo 3-2. Certo il talento non gli è mancato, la continuità sì. Adesso però il Milan ha più che mai bisogno di un Leao a produzione continua e non ridotta o saltuaria. E se Pulisic ritorna quello di inizio stagione, quando sembrava l’unico insostituibile dell’intera rosa, allora il finale di campionato potrà riservare qualche bella sorpresa ai tifosi rossoneri. In casa Milan però le partite non si giocano solo sul campo. In questo periodo in società c’è un bel po' di trambusto e al momento non si intravede la linea del traguardo. Quella che si supererà quando si saranno stabilite definitivamente le gerarchie e soprattutto quando ci sarà un nuovo direttore sportivo pronto a costruire il domani. Il viaggio di Furlani negli Stati Uniti dovrebbe essere propedeutico ad un ruolo sempre più centrale nella società rossonera. E proprio dal confronto con Cardinale potrebbe arrivare il nome giusto per il nuovo dirigente. Il casting è più che mai aperto. Inizialmente sembrava una corsa a due tra Igli Tare e Fabio Paratici, con l’ex della Lazio in netto vantaggio sull’ex Juventus. Ma in realtà la rosa dei papabili è più ampia. E coinvolge Andrea Berta, ex uomo mercato dell’Atletico Madrid, che però è in trattativa con l’Arsenal, e Tony D’Amico dell’Atalanta. In agenda è probabile ci siano anche altri nomi, ma l’aspetto decisivo è legato alle tempistiche. Al Milan devono decidere se inserire subito un nuovo, ed importante, elemento nella dirigenza o se aspettare fine stagione. Nel primo caso la scelta sarebbe obbligatoriamente indirizzata su qualcuno attualmente libero, nel secondo invece si potrebbe allargare la scelta a chi è sotto contratto. Insomma, al Milan, tra campo e sede, un momento di pace non c’è mai. Ma almeno dopo la vittoria di Lecce, è possibile vivere qualche giorno di serenità dopo settimane di tempesta.

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