Motta uggioso, 00 Gasp e Kolasinac: il breviario del 10 marzo

L’ETICHETTA Comincio in musica, scusandomi con la platea. Non conosco Simone Cristicchi personalmente , ma so che scrive belle canzoni. Pezzi quantomeno suggestivi, pieni di bei propositi, buone immagini, tematiche a volte toste. Non so se sia di destra o di sinistra, non lo ritengo importante. Cioè, lo ritengo importante nella vita, ma non nell’arte, dove ognuno rappresenta un’idea e non necessariamente un ideale . Però è estremamente interessante quello che Cristicchi dice a Cazzullo sul Corriere della Sera, a proposito del repentino cambiamento d’umore a Sanremo nei suoi confronti. Cos’è accaduto? Basta un’etichetta appiccicata da qualcuno sui social per far cambiare il vento? La risposta è sì. Meditate gente, meditate. UNA GIORNATA UGGIOSA Non capisco Thiago Motta. Non lo capisco come uomo oltre che come allenatore. Nel senso, non riesco a interpretare quello che dice, il significato di certe parole. Chi sei Thiago? Mi verrebbe da chiedergli. Un giorno forse lo farò, devo prendere coraggio, sbilanciarmi un po’, giusto per fare un minimo di chiarezza almeno a me stesso. Motta anche quando accusa, sembra si riferisca ad altro. È successo dopo l’eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli. Ha parlato di vergogna con lo stesso tono con cui avrebbe potuto descrivere una giornata uggiosa. Ecco sì, tutto sembra uggioso in Thiago. La vittoria, la sconfitta, Vlahovic, Douglas Luiz, i giornalisti, la vita. 00 GASP È proprio di questi giorni il casting per trovare il nuovo 007, l’attore che dovrà interpretare il famoso agente segreto nella saga tratta dai romanzi di Ian Fleming. Forse sarà americano e non britannico, e già su questo è scattata una polemica vista la matrice inglese del personaggio. Ho pensato, e se fosse bergamasco? Potrebbero chiedere a Gasperini alcuni consigli, dal momento che sicuramente il Gasp si serve di qualche spia per valutare gli avversari. Nella partita contro la Juventus ha messo Cuadrado su Cambiaso, ritenuto l’elemento di disturbo avversario. È successo che Cuadrado non ha fatto vedere palla allo juventino, permettendosi pure di sfidare i fischi con alcune delle sue sguiscianti incursioni. Però, mi dicono dalla regia che Gasperini si fidi solo di sé stesso, ritenendosi la migliore spia del mondo. Il mio nome è Gasp: Giamp Gasp. IL BALLERINO A un certo punto di Juventus-Atalanta, un giocatore squadrato, dalle cosce forti e il collo taurino, si è trasformato in ballerino. Come nella posa finale di un fouettes en tournant, ha colpito con il tacco e servito il compagno Zappacosta per il gol del tre a zero. Sto parlando di Kolasinac, il difensore dalla faccia più intimidatoria del mondo. Il bosniaco gioca a calcio come se si trovasse sul set di un film poliziesco in cui fa il doppio gioco, un po’ con i buoni e un po’ con i cattivi. Si muove robusto ma veloce, con la faccia da duro e tira pugni in faccia che fanno male. Poi, all’improvviso, il colpo di scena finale. Kolasinac non è cattivo e neanche buono. Kolasinac è solo un ballerino a cui qualcuno ha dato le scarpette da calcio per volteggiare.

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