Atalanta, ora il sogno scudetto rischia di diventare incubo niente Champions

Dal sogno scudetto all’incubo di non giocare la Champions. L’Atalanta è passata in 180 minuti dalla prospettiva di agganciare in vetta Inter e Napoli a quella di essere inghiottita dalle inseguitrici nella corsa per l’Europa. È bastato perdere due partite di fila - evento che non succedeva da agosto - per sentire il fiato sul collo, sempre più pesante, di Bologna e Juventus. Nonostante il ritorno del tridente CDK-Retegui-Lookman, la squadra è rimasta a secco per la quarta volta nelle ultime 6 giornate; 4 vittorie nelle ultime 13 partite fotografano una frenata che non era preventivabile fino a Capodanno. Con questi presupposti, a otto giornate dalla fine può succedere di tutto. Anche scivolare fuori dalla zona Champions, il vero scudetto dell’Atalanta. Nonché obiettivo imprescindibile per alimentare le ambizioni del club. SOGNO PROIBITO L’approccio alla partita di Firenze è figlio, probabilmente, della sconfitta presosta con l’Inter. Virtualmente svanito il Grande Sogno, è come se la squadra si fosse sgonfiata e fossero venuti meno energie e motivazioni. Un brutto segnale in un momento cruciale del campionato come questo. Adesso i nerazzurri dovranno essere bravi a voltare pagina, cambiare registro e ripartire. “Sono mancati il passo, il dinamismo e l’energia” è stata l’analisi di Gasperini, che adesso però si aspetta una reazione poderosa con Lazio e Bologna. Nel giro di una settimana arriveranno a Bergamo due dirette concorrenti, e riscattarsi con entrambe varrebbe doppio nella corsa per l’Europa. Se non fosse per il rendimento scadente al Gewiss, sarebbe rassicurante la prospettiva di giocare 5 delle ultime 8 in casa . Il problema è che a Bergamo l’Atalanta non vince da prima di Natale e ha collezionato appena 4 punti nelle ultime 6. Ecco perché il finale di campionato agita i sonni dei tifosi che, a furia di alzare l’asticella, sognavano, dopo aver vinto l’Europa League, che questa potesse essere la stagione giusta per puntare al titolo. OSTRICHE E SALAME Quando assaggi ostriche e champagne diventa più fastidioso tornare a mangiare pane e salame, che comunque hanno sempre una loro dignità. Fuori di metafora culinaria, i bergamaschi vivono con trepidazione queste settimane di fine Impero, temendo che lo splendido ciclo di questi anni possa interrompersi. Anche se lo status consolidato del club, con l’ingresso dei soci americani, dovrebbe essere una garanzia per gli anni a venire. Che cosa succederà a fine stagione? Gasperini se ne andrà davvero? Con chi lo rimpiazzerà, nel caso, il club? Sono solo alcune delle domande senza risposta che il popolo bergamasco si pone con sempre maggiore insistenza a poche tappe dalla fine. Gasperini il 22 febbraio, alla viglia della trasferta di Empoli, era stato chiaro: “Sicuramente non rinnoverò, vedremo a fine anno se sarà il caso di andare a scadenza o di andarmene”. Difficilmente l’Atalanta, che ha sempre fatto della programmazione il suo marchio distintivo, inizierà la prossima stagione con un allenatore a scadenza. Anche se la questione non è all’ordine del giorno. A oggi conta arrivare nelle prime quattro, non farsi scavalcare da chi insegue. Il futuro è ancora tutto da scrivere. A otto partite dalla fine conta il presente, eccome se conta. Perché soltanto conservando un posto in Champions il futuro potrà essere brillante come lo è stato il recente passato, che ha visto l’Atalanta protagonista assoluta in campo e sul mercato dove negli ultimi anni ha speso e investito come pochi club, non solo in Italia, possono permettersi.

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