Ma davvero Da Cunha è l'erede di Fabregas?

Certo che sentirsi chiamare ‘nuovo Fabregas’ non è mai facile da assorbire. È bello, chiaro, ma stordisce. Soprattutto se a dirlo è Fabregas stesso e non da osservatore esterno, distaccato, o banalmente da opinionista. Perché di Da Cunha, Cesc è allenatore: è coinvolto eccome, vive con lui la quotidianità del Como che entrambi stanno provando a far crescere. Fabregas dalla panchina, Da Cunha a centrocampo. Ha 23 anni, Lucas, è francese e in questa squadra sta diventando un leader: personalità, testa alta. E qualità, ovviamente. Tanta. Così tanta, anzi, da far sì che Fabregas lo ha portato a fargli cambiare ruolo. La ‘genesi’ Prima però bisogna ricordare quello che l’allenatore ha detto qualche giorno fa proprio ai microfoni di Sky: “In Da Cunha mi ci rivedo: ha grandi margini di miglioramento come centrocampista. Può diventare il nuovo Fabregas”. Mica male. E c’è un motivo ben preciso. O meglio, una data: 7 novembre 2024. E una partita: Genoa-Como. Finirà 1-1, proprio con un suo gol. Ma la novità è nella posizione: non trequartista o ala, ma centrocampista centrale. Un ruolo che da quel momento non si leverà più: Transfermarkt conferma che su 29 partite giocate , 19 sono state nel nuovo ruolo, che Fabregas gli ha cucito sulla pelle ma con il quale Da Cunha dimostra anche una discreta propensione a giocare in avanti. Andare indietro per… andare avanti La Heatmap di Opta spiega proprio questo: nei due di centrocampo, il francese è il giocatore che alza la tesa per giocare in avanti. E infatti solo Nico Paz ha portato a termine più movimenti palla al piede per almeno cinque metri . Non solo, se guardiamo le ultime sei partite, Da Cunha ha preso parte a tre gol : tante quante quelle totalizzate nelle precedenti 28 gare di campionato . Un arretramento di ruolo che l’ha reso decisamente efficace: è il giocatore in rosa che ha recuperato il maggior numero di palloni ma nel frattempo è anche quello che ha totalizzato il maggior numero di passaggi andati a buon fine all’interno della metà campo avversaria. Parliamo di 522 passaggi, 47 in più rispetto a Nico Paz. Il confronto Un quadro chiaro, che conferma la bontà dell’esperimento. Ma la domanda resta: Da Cunha può essere considerato il nuovo Fabregas? In questo caso, a venirci in soccorso è Soccerment, che prima di tutto ha valutato l’indicatore di similarità. E se guardiamo l’ultimo Fabregas giocatore emerge una somiglianza del 96,4% come Roaming playmaker, vale a dire una mezzala che si trova a centrocampo per fare gioco e per creare occasioni pericolose. E per essere ancora più analitici, questa doppia Spiderchart mette a confronto Da Cunha sia con Fabregas della stagione 2019/20 , sia con la stagione successiva . Da Cunha emerge più per i passaggi corti e la conduzione della palla, mentre Fabregas per le capacità di rifinitura e per la pericolosità dei passaggi. Dal punto di vista difensivo, invece, il francese deve ancora lavorare tanto per avvicinarsi allo spagnolo. Ma quindi, Da Cunha e Fabregas si assomigliano? La risposta è sì. Senza dubbio. Con molte cose ancora da affinare per chi ha solo 23 anni ma che si è ritrovato, quasi per caso, un maestro a nominarlo suo erede. Per essere come l’ex Barcellona, serviranno creatività, capacità di verticalizzazione e maggiore incisività nei passaggi, ma la direzione sembra essere quella giusta. E in Italia c’è già stato chi da trequartista si è ritrovato regista, tra i registi, anzi, migliori del mondo. Ma questa è un’altra eredità di cui, per ora, non si può ancora parlare.

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Valentino Della Casa