L'Atalanta aggrappata a Retegui: le crisi di Lookman e CDK dietro ai problemi della Dea

Un’altra occasione sprecata. E Gewiss ancora stregato. Dopo la fiammata col Bologna e la vittoria di San Siro, l’Atalanta torna all’antico e lascia per strada altri due punti contro una piccola, anche se la partita col Lecce, che il dramma vissuto nei giorni scorsi ha reso ancora più squadra, è stata anomala e giocata, almeno all’inizio, in un clima surreale. Il calendario resta in discesa, ma l’ennesimo passo falso casalingo alimenta i rimpianti per una classifica che, a quattro giornate dal traguardo, poteva essere ancora più rassicurante. UNA DEA COMUNQUE DA CHAMPIONS La Champions è un traguardo che l’Atalanta complessivamente merita di centrare: occupa uno dei primi quattro posti da sei mesi , ed è stabilmente terza da 15 giornate. Anche per questo è inspiegabile come nel 2025, in campionato, al Gewiss Gasp abbia raccolto appena una vittoria e la miseria di 8 punti. Forse “c’è un po’ di presunzione e arroganza nel raggiungere questo traguardo che sembra dovuto, quasi scontato” è il monito di Gasperini, che punta il dito su una “mentalità sbagliata e pericolosa”. Un messaggio che rimbomberà nei prossimi giorni nei corridoi e sui campi di Zingonia, per affrontare con un’altra testa le ultime quattro gare. In fondo, ha ragione Gasperson: tornare in Champions per il club sarebbe un risultato straordinario. E ascrivibile in larga misura alla strepitosa stagione di Mateo Retegui, il bomber arrivato quasi per caso, e diventato uomo copertina di questa stagione. RE-TEGUI NELLA STORIA Salvo improbabili colpi di scena, l’italo-argentino sarà il nuovo capocannoniere della serie A. Intanto, con il rigore al Lecce è entrato nella storia atalantina firmando il ventiquattresimo gol, l’identico bottino di Filippo Inzaghi nel ‘96-97. Nessun attaccante bergamasco ha segnato di più in un campionato di Serie A e Retegui ha ancora quattro cartucce a disposizione per staccare SuperPippo ed entrare a suon di gol nella storia del calcio italiano. Allargando il discorso alle coppe, gli mancano due gol per scavalcare anche Duvan Zapata e diventare il bomber più prolifico nella storia della Dea. Poi l’Atalanta dovrà fare i conti col mercato, visto che diversi top club, inglesi soprattutto, lo seguono costantemente da mesi. E, in caso di cessione, regalerebbe al club l’ennesima plusvalenza monstre da mettere a bilancio. LA CRISI DI LOOKMAN E CDK Se Retegui segna quasi sempre, c’è chi ha perso confidenza con il gol o si è perso per strada e non segna proprio più. Lookman si è fermato alla rete del 4-0 alla Juve, era il 9 marzo; per rintracciare l’ultima rete di De Ketelaere, invece, bisogna riavvolgere il nastro al 22 dicembre. Troppo poco per un giocatore che del suo talento che, negli ultimi mesi, si è involuto e ha smarrito brillantezza e fiducia. Il CDK di questo ultimo periodo è sempre più somigliante al ragazzo spaesato arrivato dal Milan nell’estate 2023 che non al talento che ha trascinato la Dea lungo tutto il 2024. Per lottare fino alla fine per lo scudetto sarebbe servito probabilmente un altro attaccante dal gol facile da sommare a quelli che c’erano già. Ma al netto della sfortuna e delle scelte discutibili di mercato a Gasp sono venuti meno due elementi che nella prima parte della stagione viaggiavano a pieno regime e che con Retegui hanno trascinato l’Atalanta a suon di gol. Mancando totalmente o a intermittenza entrambi, l’Atalanta si è aggrappata al solo Retegui, al quale era impossibile chiedere più di quello che ha fatto.

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Massimiliano Nebuloni