Gigi D'Alessio: "Tre canzoni per il quarto scudetto del Napoli. Conte è rimasto perché..."

Aprirai la tua tournée proprio al Maradona, non si poteva iniziare da posto migliore no? Soprattutto dopo quello che è successo solo pochi giorni fa… “Mi trovo al posto giusto al momento giusto. Questi concerti li avevamo annunciati a luglio 2024, poi man mano che vedevo come andavano le cose… Magari le annuncio anche per l’anno prossimo visto che porta bene . Io non voglio più parlare di riscatto, ogni tanto sembra che dobbiamo chiedere scusa per le nostre vittorie. Si parla di ‘riscatto del Sud’ per i nostri scudetti ma non è così. Questo è uno scudetto sudato, vinto al photofinish e forse c’è stato ancora più gusto. I ragazzi hanno dato l’anima. Adesso bisogna ancora investire, il presidente lo sa. Quando l’ho incontrato gliel’ho detto: ‘Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare’”. Hai vissuto tutti e quattro gli scudetti di Napoli, ci fai una classifica? “Il primo è quello che ti rimane nel cuore. Ero un ragazzino ed ero amico con Maradona. La classifica è la stessa dell’ordine con cui sono arrivati. Ma ogni scudetto ha il suo sapore”. A Conte quale canzone del tuo repertorio abbiniamo? “Non mollare mai”. A Lukaku? “Si te sapesse dicere. È bravo perché si porta sempre due difensori dietro, glielo vorrei dire. Ha la famosa ‘cazzimma’”. E a McTominay? “Annare’, perché è la hit”. Cosa pensi di Conte? “Conte è il direttore d’orchestra. Tu devi saper prendere il meglio da ogni musicista e devi saper dirigere l’orchestra. Puoi essere il miglior direttore d’orchestra ma se non hai i musicisti… puoi essere pure Riccardo Muti…”. Ti ha sorpreso che sia rimasto? “Mi ha sorpreso. Io ho incontrato la moglie, Elisabetta, e credo che abbia influito tantissimo. Lei è innamorata di Napoli. Ci siamo conosciuti e l’ho vista con le lacrime agli occhi. Di tutta la festa del Napoli, lei mi ha commosso. È stata decisiva per la permanenza di Conte. Ma come si dice: dietro ai grandi uomini ci sono sempre delle grandi donne”. Che consiglio daresti a De Laurentiis? “Di seguire i consigli di Conte. Lui dice che questa squadra è un’impresa e lo so, ma i napoletani meritano di avere un livello ancora più alto. Non dobbiamo andare in Champions per fare solo le comparse”. Stiamo vivendo un nuovo rinascimento napoletano: calcio, cinema, musica, arriverà anche la Coppa America, ma cosa è successo? “Non è successo niente. Secondo me si sono abbassate le ‘difese immunitarie’ degli altri. È calato il pregiudizio. Prima Napoli era una fermata per raggiungere la meta. Arrivavano a Napoli per andare a Capri, Procida, Ischia, ora invece è la meta finale. Un po’ come vuole Conte. Ora Napoli è una città piena di turisti. Io da napoletano ho promosso la mia città con i miei spettacoli e invitando ospiti di livello nazionale e internazionale e mandando in onda il mio concerto da Piazza del Plebiscito. Credo di aver contribuito anche io a questa sorta di nuovo rinascimento. Io credo che abbiamo alzato un po’ la voce e abbiamo avuto ragione. Ma adesso siamo ancora più orgogliosi di far vedere la nostra bella città, la nostra fede, che è il Napoli, e la nostra bella gente”.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Gigi D'Alessio: "Tre canzoni per il quarto scudetto del Napoli. Conte è rimasto perché..."

Massimo Ugolini