La nuova-vecchia Lazio riparte dal 'Codice' Sarri

All-in su Sarri. Mai come in questa stagione sarà una Lazio ‘Sarricentrica’. Tutto gira intorno a lui, tutti puntano su di lui. La società per limitare i danni di un’estate complicata senza possibilità di fare acquisti, la squadra che gli riconosce il ruolo di guida sicura e affidabile. E che qualche big sia rimasto grazie a lui non è una leggenda metropolitana. Garanzia anche per i tifosi conquistati dall’empatia che nonostante tutto ha sempre avuto con l’ambiente; rafforzata, eccome, dalla decisione di non fare marcia indietro dopo l’alt imposto dalla Covisoc sul mercato. In campo sempre, anche dopo un piccolo malore che lo ha costretto a fermarsi per qualche ora nella giornata di mercoledì. Da condottiero di cui fidarsi, che non cerca alibi. L’exploit della campagna abbonamenti ne è una tangibile conferma. Chieste garanzie Con un sorriso amaro avrà pensato che almeno stavolta non ci saranno diversità di vedute col club sui nomi dei rinforzi, nervo scoperto della sua prima esperienza romana. Attenzione però: l’allenatore ha chiesto garanzie circa la conferma del blocco storico. Non si può acquistare ma non si deve neanche cedere. Lotito lo sa, è la condicio si ne qua non per salvaguardare i delicati equilibri con l’allenatore. In una situazione così particolare almeno Sarri ha un vantaggio da non disperdere: ha già allenato 20 dei 27 giocatori in rosa; li conosce bene e loro sanno cosa il tecnico vuole, in campo e nei comportamenti fuori. Una sorta di dove eravamo rimasti che gli permette di rapportarsi da subito al gruppo senza filtri o troppi giri di parole. È il codice Sarri, aggiornato e corretto. Codice Sarri Provando a mettere in modalità silenzioso perplessità e cattivi pensieri e mandando subito segnali chiari alla squadra. Nessun alibi nonostante l’alt al mercato, nessun mal di pancia legato a rinnovi o adeguamenti contrattuali rinviati. Gila, Romagnoli e Guendouzi, tre dei suoi fedelissimi, aspettano un riconoscimento dalla società ma dovranno pazientare almeno fino al prossimo 30 settembre, data in cui verranno nuovamente esaminati i conti biancocelesti e si capirà se la Lazio sarà rientrata nei parametri e quindi libera di operare. Se non ci saranno cessioni, saranno necessari due tagli per la lista per il campionato . Niente nuovi acquisti non significa niente concorrenza. Non partiranno tutti alla pari ma tutti avranno una chance. Pochi concetti ma con la squadra Sarri gioca a carte scoperte. Nel ruolo di psicologo magari fa un po’ più di fatica ma dovrà essere abile a schermare il gruppo dalle tensioni esterne e dovrà essere bravo lui stesso a non far trasparire qualche comprensibile dubbio su un’estate così particolare. Creare un clima positivo è la prima missione dell’allenatore. Nella sua Lazio ‘vintage’, veterano Marusic a parte , la sua formazione di partenza sarà composta non solo da chi ha già allenato ma da giocatori arrivati tutti sotto la sua gestione. Curioso ma non necessariamente un male. Anzi. Eppure, i primi giorni di ritiro forniranno indizi sui primi dilemmi da sciogliere. Provedel e Mandas si giocano il posto di portiere titolare, Dia e Castellanos quello di centravanti. Vecino è una garanzia ma come mezzala sinistra Sarri sta studiando Dele-Bashiru e provando Belahyane in un ruolo per lui inedito. La grande sfida sarà anche quella di inquadrare l’anarchico Tavares, che ha grandi doti ma all’apparenza sembra poco adatto al suo calcio. Vecchia Lazio e solito Sarri, d’accordo. Ma anche tante nuove sfide.

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Matteo Petrucci