Orsolini: "Il mio calcio tutto sorrisi. A Bologna sono felice, Italiano è... un complice"

Riccardo, come stanno andando i primi giorni di ritiro? “Molto bene, il gruppo è quello dell'anno scorso per la maggior parte. Si sono aggiunti altri ragazzi nuovi che ci stanno dando una mano e si stanno integrando benissimo. Si lavora con il sorriso e con il fresco delle montagne che aiuta per preparare una stagione entusiasmante come quella che ci aspetta” Come si sono inseriti Bernardeschi e Immobile nel gruppo? “Di base non è molto difficile inserirsi perché siamo veramente un bel gruppo. Se ne rende conto la gente anche da fuori, quindi figuriamoci da dentro. C'è la massima accoglienza e la massima disponibilità ad aiutarsi l'uno con l'altro. I ragazzi si sono ambientati molto bene. Berna e Ciro non hanno bisogno di presentazioni, sono due giocatori importantissimi che durante l'arco della stagione ci daranno una grande mano. Vitik è un ragazzo che si applica tantissimo, molto propositivo. Ancora dobbiamo conoscerlo al meglio perché c'è un problema di lingua, ma penso che si adatterà benissimo. Non vedo non vedo grosse difficoltà per lui” Italiano è carico. Ieri ti ha portato in piazza per una serata con i bambini… “Non si voleva subire tutto il trambusto da solo, avrà detto ‘Chi possiamo portare per fare un po' di casino?’ e ha pensato subito a me . È stata una bella serata anche con l'incursione di Gianni Morandi” Ma tu ti rendi conto che ci sono cantanti italiani che non hanno fatto featuring con Cremonini e Morandi, ma tu sì? Con una voce splendida tra l’altro. Hai studiato canto o è naturale? “Abbiamo spuntato questi due sull'elenco . Ci vuole un po' di follia, che è quello che mi contraddistingue. Sono molto contento perché poi Bologna mi ha dato l'opportunità anche di conoscere questi artisti: Gianni, Cesare e anche Calcutta con cui mi ci sento spesso. Bologna è questa, è una città ricca d'arte, cultura e storia. Vai a cena e ti ritrovi con Gianni Morandi e Cesare Cremonini, quindi è figo. Saper cantare è una parolona, sono un po' stonacchiato, però dai, mi impegno” Con il tuo sorriso conquisti tutti, che è collegato a quello che fai in campo. Si vede la tua passione… “Faccio quello che mi piace. Sono nato con il pallone tra i piedi, vado al campo sorridendo perché penso di fare il mestiere più bello del mondo. Qui c’è ambiente che ti dà la possibilità di lavorare duramente, ma anche di divertirti. Ho trovato un gruppo e uno staff straordinari e la piazza di Bologna ti lascia lavorare senza pressioni. E poi quell'atmosfera incredibile del Dall’Ar,a che ancora ci portiamo dietro con tutte le soddisfazioni che abbiamo avuto in questi in questi anni” Quell’energia ti attraversa. Anche se uno non è proprio di Bologna, arriva. Avete fatto un'esperienza in Champions, è importante perché avete imparato qualcosa dopo tanto tempo che non eravate in Europa. Ora arriva all'Europa League e avete un DNA vincente, perché vincere un trofeo ti fa scattare qualcosa in testa. È così? “Sì, sono d'accordo. Abbiamo acquisito un'esperienza internazionale perché giocare la Champions League con quei ritmi e contro quelle squadre, pur magari non raggiungendo le fasi finali, ci ha segnato tanto e ci ha permesso di acquisire un ritmo europeo. Quando tornavamo dalle partite di Champions, nella gara in campionato andavamo al doppio degli altri. Voglio sottolineare l'importanza di giocare in Europa in maniera costante perché ti permette di avere un passo diverso. Quest'anno abbiamo l'Europa League, che sarà sicuramente un'altra competizione importante, ma molto difficile sotto tanti punti di vista. Dovremo essere bravi a ripetere una stagione sulla falsa riga dell'anno scorso” Come hai gestito le voci di mercato? Come ti sei sentito? “Sono sempre molto schietto, sincero e diretto. Dopo una stagione a livello personale molto importante, la mia migliore fino ad ora, è normale che qualche chiamata l'abbia ricevuta. Ho parlato con la società e abbiamo convenuto di ‘non pensare’ in questo periodo perché io volevo solo allenarmi. Volevo venire qua su in ritiro, stare con i ragazzi, sentire l'affetto dei nostri tifosi. A meno di cose clamorose, dovrei rimanere. Ho un'età che mi permette di stare tranquillo, nel senso che ho anche un'esperienza e una consapevolezza diversa da qualche anno fa e quindi non ho problemi. Adesso ci godiamo il ritiro e queste trasferte in montagna, siamo concentrati e poi quello che riserverà il futuro lo vedremo e ne parleremo” Io immagino te e Italiano un po' come Sandra e Raimondo, che si bacchettavano sempre, ma poi la sera andavano a dormire tranquilli…. “Non andiamo a dormire insieme quindi non possiamo fare quella roba sotto le coperte, no? . Con il mister c'è un rapporto splendido. La prima volta che ci siamo conosciuti proprio qui su ho detto ‘Ma è come se lo conoscessi da una vita’. Caratterialmente ci assomigliamo tanto e siamo molto complici. È difficile trovare un allenatore con cui avere questo tipo di rapporto. Poi mi ha insegnato anche tanto, perché durante l'anno mi ha dato dei consigli che mi hanno permesso, a livello realizzativo, di ampliare il numero dei miei gol. Sono proprio contento perché è proprio una bella persona” Quando sei tornato in Nazionale eravamo tutti contenti perché ci manca il giocatore che ha il guizzo, che ha la fantasia… “Sono stato contento anch'io dopo un anno di assenza. Mi ero lasciato con la Nazionale con una delusione, quella della mancata convocazione agli Europei che mi ha fatto tanto male. Tornare così dalla porta principale dopo una stagione meravigliosa condita dalla vittoria della Coppa Italia è stato veramente un qualcosa di magnifico. Io mi alleno e sono carico per vivere quei momenti lì. Con la maglia azzurra sto cercando di riprendermi un pochettino del tempo che secondo me ho perso” Ti ci vediamo caratterialmente con Gattuso. In un momento difficile per la maglia azzurra, c'è bisogno di andare con il cuore e tu hai un cuore grande… “Così dicono. Grazie. Adesso sono diventato anche zio. Un abbraccio a Lea, la principessa di Lollo” Niente domande sul futuro, però ci dai sensazioni positive. Noi siamo felici di avere Orsolini nel nostro campionato, nella nostra nazionale e nel nostro calcio perché sei anche un bell'esempio per i ragazzi. “Grazie, spero di poter trasmettere qualcosina di più ai ragazzi perché sono stato anch'io bambino, so quello che provano. È qualcosa di veramente meraviglioso che mi fa anche riflettere. Penso che trasmettere qualcosa sia importante, magari dei valori che poi andranno ad affrontare nella vita” l tifoso bolognese devi dire qualcosa? “Ai bolognesi ormai non devo dire più niente perché mi conoscono praticamente tutti, sanno come sono fatto caratterialmente e quello che posso dare alla squadra. Sono sempre il loro Cinno, come mi chiamano loro. Mando un abbraccio a tutti e ci vediamo a Bologna”

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Orsolini: "Il mio calcio tutto sorrisi. A Bologna sono felice, Italiano è... un complice"

Marina Presello