Guida al Milan di Allegri che sarà

Ma quindi, come gioca il Milan di Allegri? La sensazione è che per scoprirlo davvero dovremo aspettare ancora un po’ di tempo. È vero, il ritiro è iniziato il 7 luglio – tra le primissime in Serie A – e ha già giocato tutte le amichevoli in programma, ma il Milan è ancora un progetto in corso. Sia perché l’intenzione è quella di cambiare tante cose rispetto allo scorso anno, sia – anzi, soprattutto – perché dal mercato sono arrivati nuovi giocatori che hanno cambiato e cambieranno volto a questa squadra. Almeno dalle intenzioni del nuovo allenatore. Fatta però questa doverosissima premessa, è anche vero che qualcosa si è già visto. Qualche idea, qualche mossa tattica che probabilmente ci accompagnerà nel corso della stagione. E allora proviamo ad accennarle. L’IMPORTANZA DELLA FASE DIFENSIVA Il Milan l’anno scorso ha preso 43 gol. Troppi per competere in campionato: 16 in più del Napoli scudettato, 8 in più di Juve, Inter e Roma. La squadra che è stata di Fonseca e Conceicao ha chiuso la Serie A con la settima difesa del torneo. E c’è stato un fondamentale in cui ha sofferto particolarmente, che nessuno dei due allenatori è riuscito ad aggiustare: le transizioni subite. Nella grafica di Soccerment lo vediamo benissimo: solo 3 squadre in Serie A hanno concesso più xG da contropiede del Milan nella stagione 24/25. E – senza discussioni – questo è stato uno dei punti deboli del Milan, se non IL punto debole. Normale che allora la mission di Max – almeno all’inizio – sia limitare questo aspetto, per poi costruire da qui. Prendendo ad esempio le partite contro Arsenal, Liverpool e Leeds, Allegri ha alternato diversi sistemi difensivi . Abbiamo visto soprattutto il 5-4-1, il 5-3-2 e anche il 4-4-2, con l’obiettivo di dare più compattezza possibile a questa squadra. E pure aiutare Leao, come vedremo dopo. La certezza è che sarà un Milan che presserà alto solo quando dovrà farlo – proprio per evitare il rischio di prendere troppe ripartenze facili – e che aspetterà in un blocco medio/basso. E l’indizio arriva anche dai numeri della vecchia Juve di Allegri, che è stata la quinta squadra ‘peggiore’ della Serie A come intensità di pressing. Cosa che non ci stupisce, perché Allegri non cerca più di tanto un’intensità altissima senza palla, ma tende ad aspettare la squadra avversaria nella sua metà campo. E quella Juve è stata anche la squadra che in Serie A ha concesso meno xG e meno xG per tiro, subendo meno dribbling di tutti in campionato. Aspettiamoci un Milan che possa assomigliare senza palla a quella versione lì, anche per ciò che abbiamo visto nella preseason. LEAO UNLEASHED? Lo abbiamo accennato prima: una sistemazione senza palla di questo tipo può favorire non poco Leao. Sappiamo molto bene che il portoghese non gradisce particolarmente correre senza palla addosso all’avversario in pressione. E si vede bene dai dati atletici di Soccerment quando il Milan non ha il pallone. Questo è il rendimento di Leao paragonato alle altre ali del nostro campionato, e tra parentesi troviamo i percentili. In sintesi, solo il 10% delle ali corre meno di lui. Solo il 5% delle ali percorre meno distanza ad alta intensità di lui. Allegri lo sa bene, e quando il Milan terrà quella struttura senza palla, lui avrà pochi compiti ma precisi: stare centrale e tenere la posizione. Come si vede nell’azione del gol col Liverpool: lui fa quello che deve fare, ma appena il Milan prende la palla mette la quinta e fa un gol di quelli che probabilmente ci aspettiamo faccia ogni settimana. E infatti tenerlo centrale – a mo’ di finto centravanti – ha anche questo vantaggio: quando il Milan giocherà in blocco basso cercherà di sfruttare al massimo situazioni del genere, il che potrebbe essere una situazione tattica da non sottovalutare. QUALE CENTROCAMPO? Un reparto che è stato praticamente rivoluzionato rispetto allo scorso anno. Chi giocherà? Difficilissimo stabilirlo oggi, ma la mediana a 3 sembra una certezza. Allegri ha alternato tanto nel precampionato i suoi interpreti, e la sensazione è che lo farà tanto anche durante la stagione. Loftus-Cheek sta piacendo alla grande ad Allegri , e insieme a Pavlovic è stato l’unico titolare fisso delle amichevoli asiatiche. Ricci sembra perfetto per stare davanti alla difesa, Jashari ha esordito alla grande contro il Leeds, Modric non deve essere presentato mentre Fofana ha una fisicità che nessun altro ha nel centrocampo del Milan. Un aiuto - è una suggestione, nulla di più - ce lo può dare proprio la tesi di Max Allegri al corso da allenatori, intitolata “Caratteristiche dei tre centrocampisti in un centrocampo a tre”. Nella tesi parla di un regista da mettere davanti alla difesa di una mezzala con ottime qualità tattiche che possa aiutare il regista nel dare equilibrio di una mezzala offensiva che possa inserirsi senza palla e possa rendersi pericoloso E con queste caratteristiche - seguendo la suggestione - gli indiziati migliori per fare i “titolari” potrebbero essere Ricci, Jashari e proprio Loftus. Con Modric e Fofana pronti a ruotare in base alle richieste e alle funzioni. Anche perché Modric non dà proprio l’idea di essere un panchinaro… COSA FA PULISIC? Chiudiamo parlando dell’americano, che l’anno scorso è stato primo nel Milan in A per gol+assist: 20. Per lui si profila un’interessante incognita tattica: che posto avrebbe nell’eventuale 352 di Allegri? Chiaramente non gli farebbe fare l’esterno a tutta fascia. Sia perché sarebbe sprecato in quella posizione, sia perché sappiamo che gradirebbe maggiormente un profilo alla Saelemaekers/Jimenez. E se in qualche gara facesse qualcosa di simile alla mezzala? Allegri è uno che ama gli esperimenti, e questa potrebbe essere un’idea. Idea che già l’anno scorso era stata sfruttata dal Milan in alcune gare, come vediamo. La sua qualità e la sua intelligenza tattica gli permetterebbero di fare anche questo. Ovviamente non in tutte le gare, ma magari in quelle da dominio o quando serve ribaltare la partita. Il materiale c’è, ma che cosa ha davvero in mente Max?

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Luca Mastrorilli