La Roma di Gasp non sarà (solo) una copia dell'Atalanta

Tra tutte le squadre al via nella prossima Serie A, è innegabile che la Roma di Gasperini sia tra quelle con più hype addosso. È una bella sfida innanzitutto per Gasperini, che dopo nove anni pieni di soddisfazioni con l’Atalanta ora ha l’obiettivo di rendere anche la Roma una sua creatura. Il precampionato ha mostrato diversi volti della nuova Roma: abbiamo visto alcune cose che vanno, ne abbiamo notate altre che non funzionano ancora del tutto . In ogni caso, ci sono dei concetti sui quali Gasp sta lavorando particolarmente, sui quali vuole basare la sua Roma. INTENSITÀ E PRESSING E il primo è questo: non si può non partire da qui, perché Gasperini vuole dire – anche – intensità. Conosciamo bene l’ex allenatore dell’Atalanta e sappiamo benissimo che lui vuole pressing e aggressività sull’uomo. Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere il sistema difensivo di Gasp, basato su un utilizzo massiccio e aggressivo della marcatura a uomo. Sintetizzando e semplificando, più o meno ogni giocatore è accoppiato a un avversario che viene seguito per tutto il campo. Anche se quel quasi negli ultimi anni ha assunto un contorno sempre più sfumato. Comunque, è un calcio fatto di duelli. Innanzitutto, sarà un cambio radicale se lo paragoniamo alla seconda parte di stagione con Ranieri, dove la Roma ha usato una filosofia tutta diversa, ma facendo comunque benissimo difensivamente. Rispetto a DDR e Juric, gli xG concessi da Ranieri sono crollati, ma come? L’aspetto chiave è il quarto indice: con Ranieri la Roma è stata 18^ per intensità della pressione , e la 3^ per distanza tiri concessi. Ciò significa che nell’area della Roma non entravi mai, perché la difendevano molto bene. Ecco, questa Roma farà sicuramente qualcosa di diverso, come abbiamo visto ad esempio col Lens, la prima sfida di livello europeo per Gasperini con la sua nuova squadra. Nel primo frame si nota molto bene l’orientamento a uomo della Roma, mentre nella seconda l’aggressività aumenta ancora di più, basti vedere la posizione di Celik – riconvertito a braccetto, anche se con l’Aston Villa ha fatto fatica - che va a prendere il suo avversario molto in alto. Chi ne beneficerà? I giocatori fisici e abituati a vincere i duelli. Ma attenzione a non ridurre Gasp solo a questo. Perché l’anno scorso – e anche prima, a dire il vero – Gasperini ha dimostrato di non essere solo marcatura aggressiva a tutto campo, ma di avere anche altre soluzioni efficaci senza palla. E infatti, se andiamo a prendere i dati di dicembre 2024 ci troviamo questo scenario. Siamo sinceri: non sapendolo, avremmo mai immaginato che queste statistiche fossero sull’Atalanta? Probabilmente no. I numeri di pressione e contropressione della scorsa stagione non ci restituiscono l’idea di una squadra che faccia solo quello e con un’intensità fuori dal normale. Tolta l’ultima voce, che però è proprio una peculiarità della squadra di Gasp, collegata per forza di cose al modo in cui difende. Ma quindi, questo significa che Gasperini si è un po’ de-Gasperinizzato? Assolutamente no, anzi. L’Atalanta di Gasperini ha invece lavorato tanto sul capire le diverse situazioni di gioco: andare forte quando c’è da andare forte, e accettare il fatto che a volte può abbassarsi a difendere senza giocare sempre e solo sui duelli. Anche perché – se scendiamo nell’aspetto tecnico – nel corso degli ultimi anni le possibilità di risposta alla marcatura a uomo si sono sempre più affinate. Gli esempi nel corso della stagione sono stati tanti: la partita a Bergamo col Milan è stata uno di questi. Dopo un inizio in cui la squadra di Fonseca è riuscita a manipolare la pressione avversaria, Gasp capisce che andare avanti così può essere pericoloso, e l’atteggiamento della sua squadra cambia. Meno aggressività fin dal primo possesso basso del Milan, meno marcatura rigida uomo contro uomo. Ma senza rinunciare alla pressione: semplicemente, scatta in particolari momenti e situazioni di gioco. Siamo al 39’ di gioco, e l’atteggiamento della prima linea dell’Atalanta è molto attento, ma non del tutto a uomo. I riferimenti ci sono come sempre, ma non in maniera così rigida… …tanto che Pasalic si gira per verificare cosa succeda nella sua zona, visto che Reijnders è in una parte di campo un po’ ibrida, tra le linee dell’Atalanta. Loftus-Cheek si inserisce e viene comunque preso da Ederson, con l’idea di liberare spazio per la successiva giocata di Fofana… …che sembra pulita, ma in realtà è quello che vuole l’Atalanta. Perché qui scatta la trappola del pressing: non a inizio possesso del Milan, ma piuttosto vicina alla porta di Carnesecchi. Leao ha solo l’appoggio per Reijnders, che non può ricevere fronte alla porta. Il trigger perfetto per far scattare la pressione dell’Atalanta, con Bellanova che lascia la sua zona per andare aggressivo sul centrocampista olandese. L’anticipo è secco: Reijnders non si accorge per niente dell’arrivo di Bellanova, che gli toglie il pallone con grandissima facilità. In quella fase della stagione, l’Atalanta ha dimostrato che senza palla era in grado anche di aspettare: segno di maturità. Quindi, non aspettiamoci una Roma che senza palla andrà aggressiva sempre e comunque sull’uomo: questo può essere un bene per la Roma, che ha funzionato anche con la difesa bassa di Ranieri. Anche perché – ricordiamo - Juric ha provato ad alzare tanto la pressione, e il risultato è che la Roma è la squadra che ha preso più gol in A in contropiede durante la scorsa stagione. Serve equilibrio, sempre. E Gasp lo sa benissimo, come ha dimostrato nelle ultime stagioni con l’Atalanta. LA STAGIONE DI SOULE’ Tra tutti i singoli, Soulè è senza dubbio uno dei più interessanti per tantissimi punti di vista. Innanzitutto perché arriva da una preseason fantastica sotto tanti aspetti, primo tra tutti quello realizzativo. Ma soprattutto perché è il perfetto giocatore offensivo gasperiniano: crea e recupera palla. Non più tardi di qualche mese fa, Ranieri stesso lo ha fatto giocare da quinto, evidenziando anche le sue capacità senza palla. Anche a Sky Calcio Club Beppe Bergomi ha lodato l’ex allenatore della Roma per avere sfruttato alla grande questa capacità dell’argentino, e lo stesso Ranieri ha detto che questa soluzione gli è venuta in mente vedendolo raddoppiare su Neres in maniera aggressiva. Lo scorso anno è stato il migliore tra gli esterni offensivi della Serie A non solo per passaggi completati e riusciti, ma anche per un folle 5.31 di palle recuperate a partita. Per capire quanto sia elevato questo numero, ecco la classifica con tutti i centrocampisti “di ruolo” dello scorso campionato. Davanti a Soulè ci sono tanti giocatori che fanno del recuperare palloni la loro caratteristica principale. Attenzione a questo aspetto, perché Soulè giocherà molto anche per questo motivo. Qualità e applicazione. Quest’anno – come si è visto nelle amichevoli - giocherà ancora più vicino alla porta e ha già fatto vedere buone cose nella combinazione con Wesley sulla destra. E se diventasse l’Ilicic della Roma? SOLUZIONI OFFENSIVE E poi c’è tutto quello che la Roma di Gasperini farà vedere con la palla. Sicuramente sarà una Roma che – a differenza della versione con Ranieri – costruirà molto a livello offensivo. Se prendiamo lo scorso anno, l’Atalanta è stata 1^ nel campionato per xG e per tocchi in area di rigore. Sfruttando anche tanto il contropiede: l’Atalanta di Gasp è stata la 3^ squadra che ha creato più xG da ripartenza, mentre la Roma – curiosamente – è stata solo la 14^. Lavorerà anche su questo. Anche per quello che si è notato nelle amichevoli, lo stile di gioco sarà simile a quello che abbiamo visto e apprezzato con l’Atalanta: poco possesso palla basso, tanta velocità per cercare i giocatori in avanti. Gli esterni saranno tutti verticali: i quinti di Gasp non entrano dentro il campo, ma sono giocatori da binario che spingono e crossano. Il focus sulle fasce sarà molto importante: nella stagione 24/25 l’Atalanta è stata 2^ per cross in area e primissima per combinazioni 1-2, che evidenziano il focus sul gioco associativo sui lati. Infatti, una delle indicazioni tattiche più importanti che ha dato la preseason della Roma è stata l’insistenza con cui hanno cercato di creare triangoli di possesso nelle zone laterali. Sarà interessante anche capire chi sarà l’altro trequartista, accanto a Soulè. È chiaro, la regola è che se sta bene Dybala, gioca lui. Anche perché – infortuni permettendo - è ancora uno dei giocatori più forti della Serie A. E nel postpartita della sfida contro il Neom, Gasp ha detto chiaramente che lo vuole utilizzare non come falso 9, ma nel suo ruolo vero. È vero che sul mercato la Roma sta cercando un profilo adatto proprio per quella zona di campo, ma se facciamo un paio di passi indietro, la partita contro l’Everton ci ha svelato una mossa tattica interessante che Gasp potrà utilizzare in determinati momenti della stagione. Qui vediamo El Aynaoui alzarsi e ricoprire ruolo e funzione del trequartista. Poi nel corso della partita lo hanno anche fatto Konè e Cristante, ruotando tra di loro. Probabilmente non sarà la soluzione numero uno di Gasperini, ma avere un centrocampista più strutturato in quella posizione può dare anche maggiori garanzie senza palla. Oltre che avere un incursore in più quando la Roma butterà dentro tanti palloni dalle fasce. Come è capitato spesso anche all’Atalanta, per esempio con Pasalic. Già, i cross. Chi giocherà davanti? Detto che dal mercato – appunto - potrebbero arrivare altri attori protagonisti, di certezza ce n’è una: Gasperini ha valorizzato e messo chiunque nelle migliori condizioni. Ha modellato il suo modo di arrivare in porta in base a chi aveva a disposizione in attacco: Zapata, Retegui, Muriel e Scamacca per fare qualche esempio sparso. Ferguson può essere però una bella sorpresa: nelle amichevoli abbiamo visto che è entrato alla grande in questa squadra e che – almeno per ora – sembra partire in vantaggio rispetto a Dovbyk. Non solo per quanto riguarda i gol, ma pure per la fase di risalita del campo: Gasp apprezza particolarmente gli attaccanti tecnici e associativi. Questo è il primo gol che Ferguson ha fatto con il Brighton ed è il suo perfetto biglietto da visita: prima viene vicino a chiedere il pallone per giocarlo, poi corsa forte per dettare il lancio, bullizzare Saliba in velocità e battere infine il portiere con la solita conclusione di precisione che abbiamo già visto in quest’estate. Probabilmente, per le sue caratteristiche potrebbe anche giocare qualche volta assieme a Dovbyk, come faceva anche Shomurodov, del resto. Gasperini sa lavorare alla grande con gli attaccanti giovani , chissà che non faccia rinascere pure Ferguson, che è pur sempre un 2004…

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Luca Mastrorilli