L'elogio della pazienza di Toma Basic

Basic instinct. L’istinto di sopravvivenza di chi era finito ai margini e oggi si è ripreso la scena. Anzi è sorprendentemente diventato manifesto della resilienza di una squadra che da quest’estate ne ha passate tante e che ora si gode il primo vero momento di gioia. Il successo contro la Juventus non cambia troppo una classifica ancora poco soleggiata e magari neanche indirizzerà la stagione, ma è quello che i biancocelesti aspettavano per spazzare vie tensioni e cattivi pensieri. Dopo la mazzata, anche economica, della mancata qualificazione europea dopo 8 partecipazioni consecutive, il mercato bloccato, la perenne contestazione dei tifosi all’indirizzo della società e le prime fibrillazioni tra Sarri e Lotito. Lo stop sul mercato rimarrà il peccato originale di questa annata così particolare ma almeno ha permesso a Sarri di puntare su chi a Roma difficilmente sarebbe rimasto o avrebbe trovato spazio. I tre ‘nuovi’: Cataldi, Cancellieri e Basic. I primi due di rientro dai rispettivi prestiti, il terzo fuori dalla lista dei 25 per la Serie A. La parabola del croato è di quelle che vale la pena raccontare. L’elogio alla pazienza. Reintegrato al posto di Dele-Bashiru per via dell’emergenza che ha colpito la Lazio a centrocampo tra infortuni e squalifiche dopo il derby perso. Col Genoa il 29 Settembre scorso ha ritrovato una maglia da titolare in biancoceleste a 999 giorni dall’ultima; contro la Juventus un gol che aspettava da 907. Una rete e un assist nelle 4 partite giocate ma anche una crescita costante soprattutto sotto la voce personalità, quella che a detta dei suoi allenatori gli era sempre mancata. Arrivato a Roma nel 2021 dal Bordeaux per 7 milioni non ha mai inciso ma proprio sotto la gestione Sarri ha vissuto la sua annata più brillante nell’anno del secondo posto dei biancocelesti. 32 presenze, 9 dall’inizio. Poi è sparito dai radar. Crollato nelle gerarchie, ha sempre rifiutato ogni possibile destinazione. 9 minuti in Coppa Italia e una breve e sfortunata esperienza in prestito alla Salernitana due stagioni fa e poi il ritorno a Formello, sempre con il ruolo di esubero, un’etichetta che mediaticamente ha finito anche per sottostimare il reale valore del giocatore. Si è però sempre allenato con la squadra, ha sempre fatto parte del gruppo e questo non è un dettaglio. Come nel ritiro di questa estate. Se ne è parlato poco ma è stato tra i migliori. Il retroscena è che Sarri aveva seriamente preso in considerazione l’ipotesi di inserirlo da subito in lista ma alla fine ha prevalso la ‘ragion di stato’. Per fargli spazio avrebbe dovuto sacrificare o un big o un acquisto dell’ultimo mercato. Sarebbe stata insomma una scelta impopolare che avrebbe reso torrida un’estate già calda per i noti motivi del non mercato. Ma alla fine l’occasione è arrivata e il centrocampista nato a Zagabria 28 anni fa si è fatto trovare pronto, sfruttando appieno l’opportunità. Sarà un caso ma la risalita dei biancocelesti è iniziata proprio quando Basic è tornato in campo, 4 turni fa. Degli 11 punti che la Lazio ha attualmente in classifica 8 li ha raccolti proprio nelle ultime 4 giornate , 3 delle quali chiuse senza subire reti. La Lazio insomma è sbocciata nel momento di massima emergenza. E il primo a prestarle soccorso è stato quello che era il più lontano di tutti, colui che un mese fa il campo lo poteva vedeva solo dalla tribuna.

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L'elogio della pazienza di Toma Basic

Matteo Petrucci