Gasperini e Fabregas sono gli uomini giusti ai posti giusti: che sfida in Roma-Como

Cesc Fabregas al Como è qualcosa in più di un allenatore. È un totem a cui i fratelli Hartono hanno affidato la gestione della squadra, non solo sul campo: Cesc ha pieni poteri, decide lui chi cedere e chi acquistare. Arrivano tutti giocatori funzionali al suo progetto e la capacità di spesa, fin quando il fair play finanziario non punterà i suoi riflettori sul club, è elevatissima. Al Como, Fabregas non ha pressioni. La sua squadra sta facendo benissimo e se prende una sveglia dall'Inter nessuno si sente in dovere di mettere in discussione il progetto. Prendi quattro gol a San Siro e il giorno dopo è come se non fosse accaduto nulla. Anzi, il presidente Suwarso si adopera per spiegare che a lui il Como di San Siro è piaciuto, perché ha provato a giocare alla pari con l'Inter. Tutto ciò spiega perché in estate, pur davanti a corteggiamenti allettanti, nessuno è riuscito a strappare l’allenatore al Como. Corsi e ricorsi storici? Sì. Prima l’Inter, ora la Roma: anche Claudio Ranieri aveva valutato il profilo di Cesc Fabregas che ritroverà lunedì da avversario. Giovane ambizioso, preparato, con uno status internazionale che i Friedkin avrebbero gradito. Poi la scelta è ricaduta su Gasperini e per la Roma va benissimo così. Perché Gasp sembra l'uomo giusto nel posto giusto. Parliamo di un allenatore meno cool rispetto a Fabregas. Ma lo status internazionale se lo è guadagnato sul campo con l'Atalanta, stravincendo l'Europa League e sfiorando una semifinale in Champions. Gasp conosce benissimo il calcio italiano e sa come gestire una piazza difficile come Roma. La stessa piazza che mise in difficolta un fuoriclasse della panchina come Luis Enrique. A Roma, Cesc avrebbe rischiato di finire nel frullatore delle mille testate che seguono la squadra passo dopo passo. E non avrebbe avuto la capacità di spesa che ha al Como. Gasperini, pur palesemente contrariato dal mancato arrivo di un attaccante importante, si è rimboccato le maniche ottenendo quasi il massimo dalla rosa a sua disposizione, in attesa del mercato di gennaio. Se poi in questo periodo Ferguson dovesse confermare i progressi clamorosi visti a Glasgow, per Gasp potrebbero prefigurarsi scenari esaltanti. Stili diversi Il modo di giocare dei due allenatori che si affronteranno lunedì è molto diverso. Gasperini difende a tee, Fabregas a quattro anche se in qualche occasione non ha esitato a mettersi a tre. Entrambi predicano un calcio propositivo ma attraverso strade differenti: possesso palla per Cesc, aggressività e verticalizzazioni per Gasp.Quella tra Roma e Como sarà una sfida appassionante tra visioni diverse: se dovesse prevalere il palleggio del Como la Roma potrebbe andare in difficoltà. Ma se Gasperini dovesse imporre i suoi ritmi, come nel primo tempo al Celtic Park, Fabregas andrebbe incontro a seri problemi, anche superiori rispetto all'ultima partita a San Siro. Una cosa è certa: le due società hanno fatto le scelte migliori. In questo momento non c'è un allenatore più adatto di Fabregas a guidare il Como. E non c'è un allenatore che possa condurre la Roma meglio di quanto stia facendo Gasperini.

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Gasperini e Fabregas sono gli uomini giusti ai posti giusti: che sfida in Roma-Como

Maurizio Compagnoni