A bordocampo con Alex Del Piero

Juventus-Roma è una notte da 10. Del 10 della Juventus più amato, l’uomo della storia, Alessandro Del Piero. Commentatore per l’occasione di una sfida di altissima classifica. E Del Piero a bordocampo è un evento nell’evento. Che si possono gustare in esclusiva gli abbonati Sky e i fortunati che sono presenti allo Stadium, dal lato della tribuna centrale. E quando Del Piero arriva, inizia lo show. Non solo in tv. Perché allo Stadium i tifosi cantano, lo invocano, lo salutano, hanno i telefoni accesi e gli occhi lucidi. C’è chi chiede un selfie, chi un autografo. Alex accontenta tutti. Prima che Giorgia Cenni con Fabio Capello, Alessandro Florenzi e Paolo Condò lo coinvolgano dallo studio di Milano. Un 10 allo Stadium che ricorda quelle che sono state le grandi sfide con un altro 10: Totti. “Francesco è sempre stato lo sfidante, l'altro 10 dei nostri anni. Una sfida che ha rappresentato tanto, prima di noi c'è stata tanta tradizione e rivalità tra le due squadre, ma anche tanto amore: a Roma e Torino c'è amore e passione. Stasera, invece, c'è tanta speranza perché entrambe arrivano da un momento particolare: la Roma è partita bene ma ha perso qualche colpo, la Juve è un po' altalenante. Una sfida importante sotto l'aspetto del risultato ma anche della forza che le due squadre possono mettere in campo, non solo per avere la meglio sull'altra ma anche per dare un segnale a chi è davanti e a chi è dietro, perché chi perde dovrà guardarsi anche le spalle”. E realmente da dietro le spalle spunta Pinsoglio – il terzo portiere della Juve – che da infortunato segue l’allenamento dei portieri fuori dal campo. È il primo della lunga lista di incontri che avverranno, in quei pochi metri che separano l’erba del pitch dalle tribune. Un saluto che anticipa di poco il passaggio degli ospiti di Sky per le interviste: Ricky Massara – il Ds della Roma- e Giorgio Chiellini che abbraccia Del Piero, facendo sospirare i tifosi che scattano foto a ripetizione. Chiellini è oggi un dirigente importante in società, un anello che lega la squadra – lo spogliatoio – con la dirigenza con la proprietà. E del momento che sta attraversando la Juve, dell’offerta formulata da Tether e che è stata rifiutato da parte di John Elkann, e dell’eco di un’altra offerta araba, Del Piero ha voluto ribadire un concetto. “L'offerta arriva perché questa è una squadra gloriosa, fantastica, che io amo ovviamente come ben sapete e che amano tantissimi nel mondo. C'è tanta passione che ha sempre contraddistinto questi colori e la Famiglia che c'è da 102 anni. Una cosa pazzesca, non c'è mai stata una proprietà così longeva come gli Agnelli e in questo caso John Elkann che porta avanti questo percorso. Io ho vissuto tantissimi momenti belli, ma anche uno drammatico come il 2006 con la retrocessione in B. Mi piace però ricordarlo perché la proprietà c'era anche in quell'anno lì. Esserci nel momento del bisogno conta veramente, farsi vedere quando si vince siamo tutti belli e bravi. Nel 2006 abbiamo avuto la forza di saperci rialzare e la Juve lo farà ancora visto che nel 2022 si è aperta un'altra ferita. Sono convinto che lo farà ancora. Non dobbiamo confondere le difficoltà del momento con un percorso di 102 anni. Questa proprietà c'è sempre stata: è una storia invidiabile per tante realtà. Così come invidiabile è il sostegno economico che ha sostenuto la famiglia, mossa da questa passione”. Ecco, la passione si avverte eccome a bordocampo. Quella dei tifosi che si dividono dall’osservare il riscaldamento di Juventus e Roma, e non perdersi un secondo del ‘capitano’ allo Stadium. Con un dettaglio che unisce la Juve e ADP. Una maglia speciale. Un omaggio di Adidas, lo sponsor tecnico della Juve e dello stesso Del Piero. I giocatori bianconeri nel warm up indossano infatti una maglia celebrativa del capitano. Con il viso di Del Piero nella sua iconica esultanza con la linguaccia sul davanti, e il 10 sulle spalle. Con ai lati le date dell’esordio a Foggia il 12 settembre 1993 e dell’ultima- indimenticabile partita allo Stadium, il 20 maggio 2012. E con quella stessa maglia Del Piero, letteralmente Del Piero, scende in campo. La indossava nascosta sotto il giubbotto, e per il racconto in mezzo al campo per Sky Sport preferisce restare in maglietta. Là dove incrocia prima Francisco Conceiçao e poi si ferma a chiacchierare con Tsimikas, l’esterno della Roma. La sensazione forte è che se arrivasse un pallone sarebbe pronto a palleggiare e riscaldarsi insieme agli ex colleghi. Il tempo di tornare a bordocampo e salutare lo studio, prima di andare ad assistere alla partita nello sky box dello sponsor tecnico dove incrocia un altro ex compagno di squadra: Sebastian Giovinco, oggi ambassador della Juventus in Canada. Juventus-Roma finisce 2-1, e la pioggia torna cadere sopra Torino. Al Capitano serve un ombrello per commentare sempre a bordocampo il post partita. E lì incrocia due dei protagonisti della partita che sono a disposizione per le interviste. Bremer e Conceiçao. Abbracci e parole per tutti, come ha raccontato lo stesso Del Piero allo studio. “Tre settimane fa avevo incontrato Bremer al JMedical e l’ho ritrovato titolare, quindi semplicemente gli ho chiesto come stesse”. Con Conceiçao c’era stato invece un saluto – fortunato – prima della partita. ADP in questo caso sottolinea le sue skills: “Un’arma fondamentale nel calcio di oggi: la sua capacità nell’uno contro uno ha fatto la differenza ed è stato quello che è mancato alla Roma, che fatica se non si accendono Dybala e Soulé. In un calcio come quello italiano, in cui le squadre sono molto preparate tatticamente e difendono di squadra, l’uno contro uno è quello che ti apre i varchi e ti dà vita”. Del Piero ascolta le parole di Gasperini e Spalletti, dialoga con loro e con lo studio, sempre con l’ombrello aperto perché la pioggia non smette. Finisce il post partita, Del Piero saluta e ringrazia. È stata una notte da 10. Per lui e per Sky Sport che sta per mandare in onda uno speciale tutto dedicato al 1996, l’anno indimenticabile di Alessandro Del Piero. Due puntate, con i primi passaggi il 5 e il 12 gennaio 2026. A distanza di 30 anni dalle imprese di Roma e Tokyo . Due speciali costruiti sul racconto dello stesso Del Piero, in una sorta di museo virtuale tra coppe e statue. Tante le voci del passato, recuperate e il controcanto di quattro ‘vecchi saggi’ del giornalismo italiano che spiegano l’essenza di quel 1996, e che in quell’anno, hanno vissuto e raccontato quelle imprese: Bruno Longhi e Massimo Marianella Paolo Condò e Darwin Pastorin . Un doppio speciale da 10.

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Online con Sky:

A bordocampo con Alex Del Piero

Francesco Cosatti