Perché Como significa 'storia' per la Roma

Quel giorno, il 25 gennaio del 2003, Nicolò Pisilli non era ancora nato. Oggi, dopo il gol al Lecce, è una delle speranze nella nuova Roma di Ranieri che, pian piano, sta prendendo forma. Lo aveva detto Daniele De Rossi, circa un anno fa, quando prese il posto di Mourinho in panchina :”Non mi aspettavo che Pisilli fosse così forte”. Aveva ragione l’ormai ex allenatore della Roma che, invece, quel 25 gennaio del 2003 lo ricorda bene. Ancora oggi. Come dimenticare, infatti, l’esordio assoluto in Serie A? Fabio Capello quella sera decise di farlo partire dal 1° minuto. Sono passati quasi 22 anni, dall’ultimo incrocio ufficiale tra Como e Roma. Si giocava al Garilli di Piacenza, per la squalifica di quattro giornate dello stadio del Como, dopo il tentativo d’invasione dei tifosi lombardi al Sinigaglia nella sfida contro l’Udinese. Era il 25 gennaio del 2003 e poco prima del fischio d’inizio, venne osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Gianni Agnelli, morto 24 ore prima. Vinse il Como allenato da Eugenio Fascetti, grazie ai gol di Music e Benny Carbone contro la Roma di Totti e Montella. In campo c’erano anche Cristian Stellini, attuale secondo di Conte a Napoli, Fabio Pecchia, oggi allenatore del Parma, e l’ex romanista Daniel Fonseca. Era la prima giornata di ritorno. All’andata, all’Olimpico il 6 novembre del 2002, fu 2-1 per i giallorossi che riuscirono, pur senza brillare, a ottenere i tre punti. Decisero Delvecchio e Totti, nell’unica presenza da titolare in casa nella brevissima storia di Pep Guardiola con la maglia della Roma. Pochi precedenti, tanta storia Il gol di Godeas a 17’ dalla fine non cambiò la sostanza di quella partita, ricordata più per le parole di fuoco nel post dell’allora Presidente del Como Enrico Preziosi nei confronti dell’arbitro Bolognino. Per trovare l’ultimo viaggio romanista al Sinigaglia, nello stadio del Como, bisogna invece andare indietro addirittura di 35 anni. Il 30 aprile del 1989 passò la Roma di Niels Liedholm grazie a un gol di Lionello Manfredonia. In porta per i giallorossi c’era Angelo Peruzzi, in attacco il brasiliano Renato e il milanista Daniele Massaro arrivato in prestito solo per quella stagione. Altri tempi, così come quelli della prima vittoria nella storia del Como contro la Roma. Si giocava già al Sinigaglia, era il 25 marzo del 1951, nell’unica stagione conclusa dai giallorossi con la retrocessione in Serie B. Più di tutte, però, a significare qualcosa di unico nella storia romanista è ancora oggi il Como-Roma del 14 settembre del 1980. Non soltanto perché si tratta della prima vittoria romanista in assoluto in casa comasca, quanto perché quel giorno la storia giallorossa stava per cambiare definitivamente e nessuno era in grado di prevederlo. Quel giorno al Sinigaglia, la Roma passò 0-1 grazie a un autogol dell’attuale Responsabile del Settore Medico dell’Inter Piero Volpi, ma soprattutto per la prima volta in Serie A mise piede in campo un certo Paulo Roberto Falcao. Da quel giorno la Roma del Presidente Dino Viola svelò le proprie intenzioni. Non era più disposta a recitare da comparsa, l’obiettivo era diventare protagonista del calcio italiano. Tre anni dopo arrivò lo Scudetto e nel 1984 la finale di Coppa dei Campioni, merito di un grande allenatore come Niels Liedholm e di grandi giocatori come Bruno Conti, Agostino Di Bartolomei, Roberto Pruzzo, Sebino Nela e tanti altri. Guidati da un leader naturale in campo, il depositario di una mentalità vincente che fece letteralmente svoltare quel gruppo. La storia in Serie A di Paulo Roberto Falcao iniziò 44 anni fa al Sinigaglia di Como.

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Riccardo Gentile