Linea bassa e contropiede: la ricetta vincente dell'Empoli di D'Aversa

Lazio e Fiorentina sono le due grandi sorprese di questo inizio di stagione e su questo non c’è alcun dubbio. Andrea Marinozzi ci ha già spiegato come Marco Baroni e Raffaele Palladino siano riusciti a portare le rispettive squadre a un punto dal primo posto e a sognare in grande. Ma, subito dopo biancocelesti e viola, c’è un’altra squadra che si sta prendendo la scena a suon di buoni risultati e grandi prestazioni: l’Empoli di Roberto D’Aversa. Dopo la salvezza raggiunta all’ultimo minuto dell’ultima giornata nella passata stagione, l’Empoli ha cambiato pelle. A cominciare dalla guida tecnica: via Davide Nicola, che ha scelto di passare al Cagliari, e dentro Roberto D’Aversa. Tre i fattori chiave che hanno portato a scegliere l’ex Lecce come nuovo allenatore: la sua esperienza, il suo gioco e – soprattutto – la sua motivazione. La sua ultima avventura, al Lecce, era finita nel peggiore dei modi. Al termine di Lecce-Verona, in un infuocato post partita, aveva dato una testata all’attaccante avversario Thomas Henry. Risultato: esonero immediato e lunga squalifica. Da lì, qualche mese a casa a pensare e ripensare a cosa è successo, con la voglia di dimostrare di essere altro e non ‘quello della testata’. Ma anche con la paura di non averne la possibilità, come raccontato in una recente intervista: “Ho pagato tutte le conseguenze che sono inevitabilmente arrivate. L’esonero, le 4 giornate si squalifica. Ho commesso un grave errore, mi sono subito scusato. Ho avuto paura di non tornare? Chiaramente da quel momento non ero più la prima scelta di alcune squadre di Serie A. Devo ringraziare per il coraggio sia il presidente Corsi, sia il direttore Gemmi”. L’Empoli gli ha dato fiducia e lui la sta ripagando nel migliore dei modi: 16 punti nelle prime 13 giornate e decimo posto in classifica. Un anno fa, di questi tempi, la squadra del presidente Fabrizio Corsi era diciassettesima con 10 punti. Oltre all’allenatore, in estate l’Empoli ha cambiato diversi uomini chiave. Luperto, ex capitano, ha seguito Nicola al Cagliari, Caprile – tra i grandi protagonisti della passata salvezza con le sue parate – ha fatto rientro al Napoli, mentre Niang – decisivo con il suo gol nel finale contro la Roma – è andato a giocare in Marocco. Hanno poi salutato anche due veterani come Destro e Caputo. In questa stagione la fascia di capitano è passata a Grassi e Ismajli, punti di riferimento del centrocampo e della difesa. In porta è arrivato Devis Vasquez, che sta facendo la differenza con interventi decisivi. In attacco, invece, l’Empoli ha deciso di puntare sulla voglia di mettersi in mostra dei giovani Colombo, Pellegri e Sebastiano Esposito. Ma andiamo con ordine. Il positivo avvio di stagione dell’Empoli si spiega soprattutto guardando i numeri della fase difensiva della squadra di D’Aversa. Alcuni dati significativi: 4ª miglior difesa 5ª per tiri in porta concessi 4ª per percentuale di parate 5ª per clean sheet 5ª per palloni recuperati 2ª per contrasti vinti 2ª per contrasti totali 1ª per contrasti a centrocampo Guardando più nel dettaglio – cosa che è possibile fare grazie ai dati forniti da Soccerment – risulta che l’Empoli è sì la quarta miglior difesa del campionato ma è al decimo posto per xG concessi . Cosa significa? Che la squadra di D’Aversa ha avuto un po’ di fortuna e che Vasquez – come abbiamo già detto – è stato spesso decisivo con le sue parate. L’Empoli però sa anche difendersi molto bene. La squadra di D’Aversa gioca con una linea a tre, che in fase di non possesso diventa a cinque, molto bassa e lascia spesso il controllo del pallone agli avversari. Non a caso, l’Empoli è la squadra che concede meno xG in contropiede di tutta la Serie A. Da migliorare, invece, la difesa sulle palle inattive: in questo fondamentale la squadra toscana è quella che concede più xG . L’Empoli è anche tra le squadre che pressano meno di tutto il campionato: è al 16° posto per PPDA , il dato che indica l’intensità del pressing. Inoltre, è all’ultimo posto per Gegenpressing Intensity, la metrica che calcola il numero di palloni recuperati nei primi secondi dopo aver perso il possesso nella metà campo avversaria. La squadra di D’Aversa è ultima anche per field tilt, vale a dire per passaggi effettuati nella metà campo avversaria , e per numero di passaggi a partita . È prima, però, per percentuale di passaggi lunghi e terza per lanci lunghi effettuati dal proprio portiere . Impostazione da dietro? No grazie. L’Empoli preferisce lanciare lungo e ripartire velocemente. L’impostazione di gioco di D’Aversa è quindi chiara: linea bassa, aspettare l’avversario e colpire in contropiede con lanci lunghi che superano il centrocampo avversario. Ci riesce? Sì. Anche in questo caso, ce lo confermano i numeri. L’Empoli, infatti, spicca per la sua capacità di generare xG dai contropiedi e una percentuale del 36.29% del totale xG proveniente da contropiedi, la più alta in assoluto in campionato. Il contropiede è quindi senza dubbio il punto di forza della squadra di D’Aversa. Tornando invece a parlare dei singoli, a prendersi la scena sono – inevitabilmente – i difensori. Due in particolare: Ismajli e Mattia Viti, tornato in prestito a Empoli dopo due stagioni non positive tra Nizza e Sassuolo. Anche qui, alcuni dati significativi: Ismajli 1° per clearences 2° per palloni recuperati 5° per duelli aerei vinti Viti Viti 3° per contrasti vinti Viti 5° per palloni recuperati Con Vasquez, Ismajli e Viti sono gli unici due giocatori dell’Empoli che – fin qui – hanno giocato tutti i minuti a disposizione in campionato. D’Aversa sa quanto siano importanti per la sua squadra e non ci rinuncia mai. Da loro dipende la solidità difensiva dell’Empoli, che – come abbiamo visto – proprio a partire dalla difesa sta costruendo la sua salvezza. Questo sabato li attende la difficile sfida contro il Milan, una squadra capace di segnare tre gol al Real Madrid e che fa della potenza offensiva il suo punto di forza. Ma che, come ammesso dallo stesso Fonseca, fa fatica contro squadre che sanno difendersi bene e che colpiscono in contropiede. Il pane quotidiano dell’Empoli. La squadra di D’Aversa ha tutto per mettere in difficoltà il Milan e, siamo sicuri, ci proverà. Per portare a casa un’altra vittoria importante e continuare a stupire.

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Emiliano Tomasini