L’analisi dell’allenatore nerazzurro: "Non è un caso perdere così, quando accade in maniera ripetuta bisogna assumersi le proprie responsabilità. Se subentra la paura è tutto più difficile, il colpevole sono io che metto la squadra in campo"
Anche nello scontro diretto contro il Trapani per il Pisa è arrivata un’altra sconfitta. La formazione di Gennaro Gattuso non riesce così a risollevarsi e a smuovere la classifica così da poter credere ancora di poter rimanere in Serie B anche nel prossimo campionato. Il primo tempo ben giocato dai nerazzurri non è bastato, il gol di Citro nella ripresa ha condannato i toscani alla decima partita consecutiva senza successo. Rimangono dunque 32 i punti in classifica e così nel post gara - in conferenza stampa - Gattuso ha parlato della prestazione dei suoi ragazzi e del penultimo posto.
"Dobbiamo rispettare questa maglia"
"Quando perdi la brillantezza e ti abbassi arrivando fino alla tua area le cose cambiano - ha detto il tecnico - la squadra però ha fatto quello che doveva fare, il match di oggi rispecchia quello che è stato il nostro campionato. Non è un caso perdere così, quando accade in maniera ripetuta bisogna assumersi le proprie responsabilità. Non bisogna comunque dimenticare quello che abbiamo passato, ma è anche vero che alle prime difficoltà questa squadra non riesce a reagire. In questo momento bisogna metterci la faccia e bisogna pensare che si indossa una maglia importante e dobbiamo sempre avere l’obiettivo di rispettarla. Dobbiamo provare a vincere più partite possibili da qui alla fine del campionato".
"Il Pisa non è Gattuso"
Gattuso ha poi parlato anche delle difficoltà che i suoi ragazzi trovano puntualmente in zona gol: "Attaccanti forti in Serie B che potevano cambiare le cose ce n’erano pochi - ha aggiunto - non era possibile prendere di meglio sul mercato. A livello mentale qualcosa è successo e se subentra la paura diventa tutto più difficile. E’ inutile dare delle colpe adesso, anzi il colpevole sono io che metto la squadra in campo. Non voglio parlare del mio futuro, mancano cinque partite alla fine e non dobbiamo mollare nulla. Il Pisa non è Gattuso e ha una grande presidenza, io ho sempre pensato che nel calcio la riconoscenza non esiste, io so chi sono, mi dispiace che ci sia tanta gente che giudica e non sa neanche chi sono".