Ha confessato di avere ucciso la madre e la sorella di 11 anni, Solomon Nyantakyi, l’ex giocatore del Parma fermato dalla Polfer alla Stazione Centrale di Milano.
Il 21enne è stato riconosciuto nelle immagini del sistema di videosorveglianza della stazione di Parma mentre prendeva un treno ed è stato fermato nella stazione del capoluogo lombardo. Madre e figlia sono state trovate uccise a coltellate, verso le 21 di martedì, nel loro appartamento alla periferia di Parma. A trovare i corpi senza vita è stato un altro figlio della donna, di 25 anni, al rientro a casa dopo il lavoro. I sospetti degli inquirenti si sono concentrati da subito sul terzo figlio, promessa del calcio mancata.
Le indagini
Sul luogo del delitto il Pm di turno, Paola Dal Monte, la polizia scientifica e diverse pattuglie della squadra mobile di Parma. I corpi delle due vittime sarebbero stati rinvenuti in sala da pranzo, ma il sangue sarebbe stato lasciato un po' ovunque nell'appartamento. Dopo aver rinvenuto i corpi, il 25enne ha prima avvisato una vicina e poi ha fatto partire la chiamata al 113. Il giovane è stato portato in Questura per sentire la sua testimonianza, mentre è partita in città la caccia all'uomo. Il padre e marito delle vittime è da un mese e mezzo in Inghilterra per ragioni di lavoro, dopo essere stato dipendente per 15 anni di un’azienda di prodotti gastronomici del Parmense. Secondo la testimonianza di una vicina, nel pomeriggio intorno alle 14.30 si sarebbero sentite le urla della bambina, che per alcuni attimi avrebbe esclamato più volte, "Mamma, mamma". Poi il silenzio, fino a quando è rientrato uno dei figli. Una parente delle vittime ha raccontato che la donna era rientrata da pochi giorni dal Ghana dove era stata per una breve vacanza.
La carriera da calciatore
Solomon Nyantakyi è cresciuto come calciatore nelle giovanili del Parma, convocato in prima squadra diverse volte da Donadoni nell'anno del crac del Parma. Poi però non è riuscito a coronare il sogno di fare il calciatore professionista. Per lui esperienze modeste nelle serie minori con Tuttocuoio e Imolese. "Sono senza parole - ha detto Cristiano Lucarelli, che ha allenato Solomon -: è un ragazzo pacifico e molto taciturno, non avrebbe mai fatto male a una mosca. Ma ha sofferto di depressione. In un anno l’ho sentito parlare due volte. Sapevo dei suoi problemi, l’ho chiamato in Lega Pro ma dopo quindici giorni di ritiro è voluto andare via, gli mancava la famiglia. Dal suo comportamento estroverso nelle giovanili del Parma si vedeva che aveva dei problemi però mai l’ho visto alzare la voce, litigare con qualcuno o avere una reazione scomposta".