Palermo, ecco Monachello: "Che emozione tornare a casa"
Serie BDalla Sicilia... alla Sicilia. Dopo un giro d'Italia, il classe 1994 ex Atalanta è pronto a ricominciare da Palermo: "Sono emozionato e orgoglioso, voglio dare il mio contributo per tutta la città. Concorrenza? È leale, me la voglio giocare con tutti"
Gaetano Monachello torna a casa, nella sua Sicilia. Dopo un giro d’Italia, il classe 1994 ha scelto Palermo per ripartire. Maglia 27 sulle spalle (fu di Ilicic) e tanta voglia di cominciare: "Sono emozionato di essere tornato a casa dopo dieci anni, è il posto più vicino a casa in cui abbia giocato. Sono orgoglioso di questo. A Lanciano ero partito bene, poi a Bergamo con Reja ho trovato un allenatore più propenso a far giocare elementi di maggiore spessore, penso ai vari Conti e Gagliardini che all'epoca stavano fuori. A Bari ho iniziato bene ma poi mi sono infortunato e sono rimasto fuori un anno perché hanno sbagliato la diagnosi. Voglio dare il mio contributo per tutta la città e la regione di cui vado fiero, così come del mio accento”, ha raccontato nella conferenza stampa di presentazione.
"Voglio rimettermi in gioco, qui concorrenza leale"
Pochi dubbi sulla sua scelta di vestire rosanero: ”Quando mi ha chiamato il Palermo ho pensato solo a rimettermi in gioco. Se dovessi avere timore a 23 anni, allora è meglio fermarmi. C'è un capitano fortissimo che è Nestorovski, un giovane come La Gumina e altri elementi forti come Trajkovski e Coronado. Me la voglio giocare con tutti". Soprattutto con La Gumina, conosciuto lo scorso anno a Terni e reduce dalla prima da titolare con la maglia rosanero a Brescia: “Con Nino abbiamo parlato dopo la partita, magari dalla tribuna vedevo cose diverse rispetto al campo. Siamo molto amici, abbiamo legato tanto a Terni dove gli ho fatto da fratello maggiore. C'è concorrenza, ma è bella perché leale. Ridiamo, scherziamo insieme e quello che conta è portare in alto il Palermo”. Sugli infortuni dell’ultima stagione: ”Pensavano fosse pubalgia, mi stavano curando per pubalgia e invece avevo delle piccole ernie, che lavorando in piscina si sono ingrossate. Magari se l'avessero scoperto subito sarei rientrato a novembre, invece non è stato così. A Bergamo mi hanno fatto operare, ma al rientro mi servivano altri due-tre mesi perché di fatto sono stato fermo e necessitavo di un'altra preparazione. A Terni non c'era tempo e stavo bene solo a giugno, a torneo finito. Sono rientrato a Palma di Montechiaro, ho fatto una preparazione specifica col mio preparatore per essere pronto”.