Palermo, doppia seduta in vista della sfida con la Cremonese: Pomini in gruppo
Serie BDoppia seduta per il Palermo in vista della sfida contro la Cremonese. Recuperato Pomini che ha lavorato in gruppo, Bellusci ha svolto la seconda parte in maniera differenziata. Zamparini: "Cerco un successore"
Dopo il pareggio di Pescara, il Palermo è al lavoro per preparare la prossima sfida contro la Cremonese. Quest'oggi la squadra rosanero ha affrontato una doppia seduta di allenamento. In mattinata, la squadra di Tedino ha svolto lavori di prevenzione seguiti da circuiti di forza e sprint. Nel pomeriggio, invece, Nestorovski e compagni hanno svolto un'attivazione tecnica, esercitazioni tecnico-tattiche concludendo la seduta con una partita in porzione ridotta del terreno di gioco. E' stato pienamente recuperato Alberto Pomini, che ha ricominciato a lavorare con i compagni. Il difensore Giuseppe Bellusci, invece, ha svolto una parte del lavoro con il gruppo per poi proseguire la seduta in maniera differenziata. Differenziato e fisioterapie per Ivaylo Chochev e Mato Jajalo, riatletizzazione e cure dei fisioterapisti per Haitam Aleesami e Norbert Balogh. Fisioterapie, infine, per Pawel Dawidowicz e Gabriele Rolando. Nel frattempo la Lega B ha modificato il calendario, per privilegiare le squadra di Serie B impegnate ancora in Coppa Italia ed evitare sovrapposizioni con le partite di Serie A. L’Assemblea ha così deciso di anticipare i turni della 20a e 21a giornata a giovedì 21 e 28 dicembre sempre alle ore 20.30. Questi gli impegni dei rosanero: Giovedì 21 dicembre ore 20.30 Cesena-Palermo; Giovedì 28 dicembre ore 20.30 Palermo-Salernitana.
Zamparini: "Cerco un successore"
Alla guida del Palermo c'è da tantissimi anni Maurizio Zamparini. Il patron rosanero, però, è alla ricerca di qualcuno che lo sostituisca: "Sto cercando un successore da diverso tempo, perchè servono i milioni per fare il presidente di una squadra – ha dichiarato a Radio Kiss Kiss Scudetto? Bisogna vedere quello che ha adesso il Napoli e la differenza fondamentale con la Juventus sta nell’esperienza diversa. Quando avevo Delio Rossi, il nostro attacco era Hernandez, Pastore e Cavani e pensavo che avrei avuto in due anni l’attacco giovane più forte della Serie A. La mia squadra vive solo di plusvalenze e non puoi permetterti un campionato in cui hai entrate per 50 milioni ed uscite per 45".