Pro Vercelli, Grassadonia difende Ventura: "Un maestro. Il Bari mi ha impressionato"
Serie BL'allenatore della Pro Vercelli ospite dell'AIAC: "Dopo la partita di Brescia abbiamo svoltato. Il KO di Pescara? Dimostrato di non essere maturi". E difende Ventura: "Per me è stato un maestro"
“Il mio calcio è il calcio di Gian Piero Ventura”. Così Gianluca Grassadonia, allenatore della Pro Vercelli, ha detto al consiglio AIAC, a una settimana abbondante dalla dolorosa mancata qualificazione ai Mondiali degli Azzurri. “Ventura mi ha allenato a Cagliari, nel 1998-99. Quando le nostre strade si sono separate non mi sono divertito più. Con lui giochi sempre per offendere, fare male, in casa e fuori, contro chiunque. Oggi si dice che sia una moda giocare con la costruzione da dietro, insomma il gioco di Conte con la Juventus e la Nazionale. Ma guardate che proprio quel tipo di gioco Ventura lo insegnava già a Cagliari. Mi fa piacere che Sarri e Spalletti lo abbiano difeso, dopo la sconfitta con la Svezia. Non si può gettare la croce su una persona così, che tanto ha dato al calcio italiano. Piuttosto, si rifletta sul fatto che le nostre squadre di serie A a volte schierano nove stranieri su undici, togliendo spazio ai giovani italiani”.
"Bari impressionante. Svolta della Pro a Brescia"
La Pro Vercelli ha acquisito nelle ultime settimane una dimensione precisa, conquistando punti importanti per uscire dalla zona calda della classifica di Serie B. Un lavoro che l’ex allenatore della Paganese vuole continuare: “I meccanismi si limano lavorando ogni settimana, studiando e ristudiando i video delle partite giocate. L’allenatore deve essere credibile. Deve trasmettere serenità. E metterci la faccia. Ammettere i propri errori. Qui a Vercelli, per esempio, all'inizio ho sbagliato curando troppo il possesso palla. Confrontandomi con il direttore Varini (è stato lui che mi ha voluto) ho capito che dovevo lavorarci di più”. E la svolta è stata… “Potrei dire la partita di Brescia, dove ci giocavamo tutto dopo averne perse tre di seguito. Ma in realtà la vera svolta è stata a Palermo. A Palermo la mia squadra si è resa conto che il nostro gioco può fare male contro chiunque”, ha ammesso Grassadonia. A Pescara è arrivato per un KO: “Purtroppo abbiamo dimostrato di non essere maturi. Dopo trenta secondi abbiamo commesso il primo errore e poi abbiamo giocato con paura. Nella ripresa è andata un po' meglio”. Sulle concorrenti della B: “Chi mi impressiona maggiormente? Il Bari. Ha degli ottimi giocatori e un allenatore che gestisce nel migliore dei modi un gruppo di prime donne”, ha concluso.