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Venezia, parla Tacopina: "Playoff? Viviamo una situazione assurda"

Serie B
Joe Tacopina, patron del Venezia (Lapresse)

Il patron del Venezia ha parlato riguardo i playoff durante la presentazione del nuovo ritiro estivo di Bedollo: "Non possiamo sapere che una partita di campionato viene posticipata a 2 giorni dal suo svolgimento. E i tifosi asiatici che verranno al Penzo? Avevano prenotato da tempo"

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Il Venezia non ci sta, alza la voce. La questione-playoff, slittati a causa della sentenza sul Bari, non è andata giù neanche al presidente Tacopina: “Situazione assurda, il calcio italiano è il peggior nemico di se stesso…”. Parole forti quelle del patron, pronunciate in occasione dell’ufficializzazione del prossimo ritiro estivo, in programma a Bedollo (località in provincia di Trento) tra l’11 e il 25 luglio. Prima, però, testa ai playoff e a un sogno chiamato promozione. Sfida al Perugia di Alessandro Nesta per una partita tra Campioni del Mondo: Inzaghi da un lato, il ministro della difesa dall’altro. En garde. Pronti a sfidarsi. Ma... il playoff sarà sempre contro il Perugia o contro un’altra squadra? Una domanda a cui Tacopina non sa rispondere. 

Il patron Tacopina alza la voce

“Siamo in una situazione assurda!”

Così Tacopina: “Il calcio italiano è il peggior nemico di se stesso! Non possiamo sapere che una partita di campionato viene posticipata a 2 giorni dal suo svolgimento. E i tifosi asiatici che verranno al Penzo? Avevano prenotato da tempo, ora cosa possono pensare di noi? E’ un dramma del calcio italiano, lo penso davvero, si sta consumando in questi giorni. Spero che tutto si risolva in fretta, bisogna decidere immediatamente. Per il Mestre si è deciso in due giorni, qui la tempistica non è stata presa in considerazione. Neanche nel rispetto dei tifosi e del campionato”. 

Tacopina pretende chiarezza

“Questo danneggia tutti i club”

“Quanto accaduto al Cittadella non è giusto, capiamo la loro posizione, ma è un problema che va oltre questo caso specifico, è importante per il calcio italiano dotarsi di credibilità nelle regole. La tempistica è stata ridicola, le regole dovranno essere più rigide per quanto riguarda la regolarità del campionato. Ci sono tanti casi. Questo danneggia tutti i club, se devo spendere soldi che non ho non è accettabile. Noi abbiamo speso quasi 13 milioni, la metà sono tasse e contributi. Bari e Foggia sono in attesa di essere giudicati, se condannati determinerebbero un’alterazione della concorrenza. Non è onesto verso chi ha fatto le cose correttamente”