L’ex capitano della Reggina, attualmente allo Spezia, ha parlato dei suoi ultimi mesi in amaranto, facendo luce su alcune situazioni poco chiare
Un’avventura conclusa con un gol da tre punti, un modo perfetto per salutare la Reggina e iniziare un nuovo capitolo della propria carriera. Dall’amaranto al bianconero dello Spezia, è questo il percorso compiuto da De Francesco, passato nell’ultima sessione di mercato al club ligure dopo i mesi passati in riva allo Stretto. Intervistato su questa sua avventura alla Reggina, l’ex capitano ha espresso il suo punto di vista: "Non ritengo giusto dire cosa è accaduto nel finale della mia avventura, tutto ciò che accade all’interno dello spogliatoio deve rimanerci. Ci sono state situazioni in cui abbiamo sbagliato tutti, calciatori, allenatore, direttore, società: ma non è vero tutto quello che è stato detto. Abbiamo fatto errori, ma sempre per il bene della Reggina. E’ stato un momento veramente difficile, poi c’è stato un confronto che ha portato nuova linfa, come si è visto con i risultati successivi. Paganese? Ci tenevo a giocare per lasciare un ottimo ricordo di me come calciatore, ché la Reggina mi ha dato tanto, ma anche perché negli ultimi tempi si era parlato molto di me, ma per altre cose più che come calciatore".
"La Reggina sapeva"
Interrogato poi sulla sua situazione prima di trasferirsi allo Spezia, De Francesco sottolinea come la Reggina ha sempre saputo della sua volontà di non voler rinnovare il contratto: "Ho fatto capire alla società, alla quale sarò sempre riconoscente, che a 23 anni potevo avere la possibilità di avanzare nella carriera e salire di categoria soltanto se fossi andato via a costo zero perché di questi tempi nessuna società sarebbe stata disponibile a pagare. Devo ringraziare i Praticò che hanno consentito il mio trasferimento allo Spezia".
Il rapporto con la società
De Francesco non ha mai nascosto il forte di legame avuto con l’ex allenatore Zeman e il direttore Martino, come sottolineato anche nella lettera scritta dopo l’addio alla Reggina: "Ero dispiaciuto (del cambio nell'area tecnica, ndr) perché eravamo riusciti a fare qualcosa di bello, creato entusiasmo, eravamo un bel gruppo. Solo questo, perché poi i calciatori devono adeguarsi alle decisioni della società".