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Caos Arezzo, nuova proprietà (costretta a scappare). Sciopero vicino. Moscardelli: "Ridicolo"

Serie C - Lega Pro
Foto U.S. Arezzo

Contestazione dei tifosi allo stadio di Arezzo dove si è svolta la burrascosa conferenza stampa di Fabio Gatto, presidente del consorzio Neos che ieri aveva annunciato di aver rilevato il 99% della società. Arezzo-Livorno di domenica ancora in dubbio

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La nuova proprietà, ma in parte vecchia perchè aveva già il 15% della società, si (ri)presenta e scatta la contestazione. Fabio Gatto, presidente del consorzio Neos che ieri aveva annunciato di aver rilevato il 99% dell'Arezzo, si è presentato a giornalisti e dipendenti della società (questi ultimi, come i giocatori, non ricevono lo stipendio da due mesi) sostenendo di aver già nominato un advisor per trattare la 'cessione' della società, senza rivelare il nome dello stesso advisor.

E' stato a questo punto che è scattata la protesta: Gatto è stato costretto a interrompere ad a rifugiarsi negli uffici societari, scortato da polizia di stato e polizia municipale. Fuori è proseguita la contestazione di una cinquantina di tifosi.

L'Arezzo, fino a ieri di proprietà dell'imprenditore romano Marco Matteoni, non paga le mensilità da 2 mesi, l'Associazione calciatori ha annunciato che se entro il 23 gli stipendi non saranno corrisposti i giocatori amaranto chiederanno la messa in mora della società.

Intanto questa mattina il segretario della Lega Pro Ghirelli e due rappresentanti hanno incontrato il sindaco di Arezzo Ghinelli e successivamente giocatori e staff tecnico per individuare una soluzione per evitare la mancata disputa della partita Arezzo-Livorno in programma domenica 25 febbraio.

Moscardelli: “Vicini al ridicolo. Ancora non abbiamo deciso se giocheremo”

Sentiamo ancora troppe cose non concrete, solo voci niente certezze, così è dura andare avanti, ormai siamo vicini al ridicolo. I rappresentati della Lega Pro che abbiamo incontrato oggi ci hanno consigliato di giocare, ma è ancora tutto da decidere. Adesso dovremo parlarne tra di noi e vedere tutte le varie opzioni. E comunque neppure loro ci hanno potuto dare rassicurazioni fino a giugno”.