Padova-Alessandria 0-0: primo round pari, si decide tutto al ritorno
Gara intensa all’Euganeo con le due squadre che si sono affrontate a viso aperto. Prima parte favorevole alla squadra di Mandorlini pericolosa con Biasci e Curcio. La risposta alessandrina con Corazza e Chiarello. Nella ripresa grossa chance per il Padova: traversa colpita da Della Latta. Giovedì alle 18 il ritorno al Moccagatta di Alessandria
PADOVA-ALESSANDRIA 0-0
PADOVA (4-3-3): Dini; Pelagatti, Rossettini, Kresic, Curcio; Della Latta, Hallfredsson (81' Ejesi), Germano (76' Firenze); Jelenic (81' Mandorlini), Paponi (56' Bifulco), Biasci (81' Andelkovic). All. A. Mandorlini.
ALESSANDRIA (3-4-1-2): Pisseri; Parodi, Di Gennaro, Prestia; Mora (71' Cosenza), Giorno (81' Gazzi), Bruccini (60' Casarini), Celia; Chiarello; Corazza (60' Eusepi), Arrighini (81' Stanco). All. M. Longo.
Ammoniti: Della Latta, Bruccini, Giorno, Gazzi
Quasi impensabile avere una finale già decisa dalla gara dell'andata. Per il valore delle due squadre, per la bontà del cammino fatto finora, per la consapevolezza di potersi giocare la promozione in Serie B lungo 180' intensissimi. La prima sfida tra Padova e Alessandria termina 0-0 all'Euganeo al termine di un match molto equilibrato e teso, con le due squadre a giocarsela a viso aperto ma anche accorte a non subire gol. Ai punti, forse, avrebbe meritato qualcosa in più il Padova che recrimina per una traversa colpita nella ripresa da Della Latta, ma l'Alessandria si è dimostrata squadra tosta in fase difensiva e pericolosa in avanti.
Scelte di formazione obbligate per Mandorlini alle prese con diverse assenze per squalifica. In campo Paponi e Biasci in avanti. Longo deve rinunciare a Mustacchio, ripropone Mora a destra e schiera Corazza dal 1' e non Eusepi. La prima parte di gara è appannaggio dei padroni di casa che fanno sentire la pressione e risultano pericolosi dalle parti di Pisseri con un paio di conclusioni dalla distanza. Halfredsson cuce il gioco Biasci e Curcio sono sempre in agguato ma Pisseri è sempre bravo a sventare le chance occorse ai padroni di casa. Nella parte finale del primo tempo doppia occasione per l'Alessandria: un tiro di Chiarello termina di poco a lato e un colpo di testa di Corazza viene salvato da Dini dopo una chance sprecata da Bruccini.
Nella ripresa, l'equilibrio continua a farla da padrone, ma il Padova è più pressante e si stanzia costantemente nella trequarti alessandrina. La squadra di Longo difende con ordine e prova a ripartire senza, tuttavia, impensierire Dini. I cambi, da entrambe le parti, restituiscono un po' di energia al match. L'occasione più ghiotta è del Padova, Della Latta si esibisce in una bella azione personale e lascia partire un destro da fuori area che colpisce la traversa. Nella parte finale, il Padova prova a trovare il gol che valorizzerebbe il match casalingo ma l'Alessandria chiude tutti i varchi. Dopo 6' di recupero, la gara termina 0-0. La quarta squadra che raggiungerà Como, Ternana e Perugia in Serie B verrà decisa nel match di ritorno, giovedì, allo stadio Moccagatta di Alessandria.
Statistiche e curiosità
Tre calciatori hanno giocato la sfida con entrambe le maglie. Valeriano Barbiero in campo quattro volte prima con il Padova e poi con l’Alessandria; Mario Pasquina ha giocato una volta nel Padova prima di passare all’Alessandria e rigiocare 3 volte in maglia grigia. Infine Giuseppe Pillon è “triplo ex”: ha giocato sia nell’Alessandria che nel Padova ed stato allenatore dei biancoscudati.
Leader nella classifica cannonieri è Elvio Banchero, a segno ben 13 volte (una tripletta e tre doppiette nel suo score); miglior attaccante biancoscudato Nane Vecchina con 9 gol all’attivo.
Il giocatore con più presenze nella sfida è il patavino Danieli che ha giocato 18 partite, una in più di Giuseppe Gandini, veterano storico da parte mandrogna. A quota 16 ci sono altri 4 grigi: Cattaneo, Colombo Antonio, Costa e Lauro, seguiti da Avalle con 15 e da Fayenz e Giovanni Monti (II) scesi in campo in 13 occasioni.
Sono 77 i precedenti tra le due compagini dal 1921 al 1982, prima di uno stop forzato della contesa lungo 34 anni terminato nel 2016. Un grande classico in bianco e nero che vede un bilancio dei confronti di sostanziale parità