Antenucci, il bomber eterno (e laureato) al servizio della Spal

Bomber di mondo, bomber eterno. Bomber laureato e con già il titolo di direttore sportivo. Mirco Antenucci è tutto questo. È un bomber per davvero, uno in grado di segnare in tutte le categorie e con tutte le maglie che ha indossato in carriera. Dalla Serie C alla Serie A, andata e ritorno, passando per l'esperienza col Leeds e i 19 gol segnati in due anni di Championship in Inghilterra. E a tutte le età, anche a 40 anni suonati, come dimostra il suo rendimento nelle ultime settimane. Poco più di un anno fa, Mirco aveva scelto di ritornare in una delle sue tante case nel mondo del calcio. Quella che, probabilmente, chiama Casa con la C maiuscola: Ferrara, che nella sua testa vuol dire una cosa. Anzi, quattro: Società Polisportiva Ars et Labor. Più semplicemente, SPAL. Dopo i 18 gol del 2016/17, con cui trascinò la squadra a una storica promozione in Serie A, e i 16 segnati in due anni nel massimo campionato, sentiva di avere ancora un conto aperto con quella città e quel club. Qualcosa da ridare, in un momento in cui la SPAL, società che lui aveva riportato ai vertici del calcio italiano, era crollata nuovamente. Un ritorno che non ha dato subito i suoi frutti: in una stagione complicata per i biancazzurri Mirco, da capitano, è riuscito a realizzare solo cinque reti. Record quasi raggiunto in questa stagione: dopo appena cinque giornate sono già quattro i palloni infilati in rete, l'ultimo lunedì sera nella vittoria sul Carpi, altri due nel giorno del suo quarantesimo compleanno, l'8 settembre, contro la Lucchese. Non ultime gioie, per - questo sì - l'ultimo anno della sua lunghissima carriera: come annunciato qualche settimana fa, Antenucci si ritirerà a fine stagione. Problemi per capire cosa fare nella sua seconda carriera, sicuramente non ne avrà: nella sua bacheca, oltre a gol e trofei, sono presenti infatti una laurea in "Sport and Football Management" e un diploma da direttore sportivo, ottenuto la scorsa stagione dopo il corso frequentato insieme all'ex compagno di squadra ai tempi del Bari, Valerio Di Cesare. Una mente già da dirigente, dopo una vita da leader e capitano in campo. Ecco perché Aurelio De Laurentiis in prima persona lo scelse per il suo nuovo Bari, appena tornato tra i professionisti dopo la promozione dalla Serie D del 2019. Serviva un uomo, prima di un calciatore. Un uomo che anche a Bari si è confermato un grande goleador, anche in questo caso sia in Serie c che in Serie B. La passione per il calcio Mirco l'ha dimostrata anche durante l'ultima estate. Euro 2024 in Germania, come un tifoso qualunque lui è partito con gli amici di una vita per andare a seguire le gare dell'Italia di Luciano Spalletti dallo stadio. Un'esperienza totale, composta anche da una visita a Casa Azzurri, testimoniata sui social da foto e selfie di rito. Forse proprio in questa normalità va ricercata la particolarità di Antenucci. Un ragazzo amato e apprezzato da tutti i tifosi delle squadre per cui ha giocato e dai tantissimi compagni di squadra con cui ha condiviso campi e spogliatoi. Un giovane quarantenne appassionato del suo lavoro e della sua vita, in grado di trasportare la gioia e la soddisfazione per quello che fa in ogni esperienza. Con la passione per il pianoforte e per i gol. Tanti e ovunque. Eternamente Mirco.