Plizzari: "Una promozione magica, le lacrime e quella storia di Baldini sugli indiani"

“Sono uno che si commuove poco”. Eppure, sono state proprio le lacrime di Alessandro Plizzari l’immagine della promozione del Pescara. Nella gara di ritorno della finale playoff contro la Ternana il portiere ex Milan ha prima compiuto diversi interventi tanto decisivi quanto prodigiosi durante i tempi regolamentari e ha poi parato tre rigori da infortunato portando il club in Serie B a quattro anni di distanza dall’ultima volta. Nemmeno due giorni dopo, il portiere è nel pieno di un trasloco: tutto il necessario negli scatoloni per tornare a Crema, città dei genitori. Allo stadio Adriatico, a guardarlo, c’era solo il papà: “Grazie a lui ho chiamato direttamente dal campo mia madre e mio fratello: si sono messi a piangere con me", ci dice una volta che lo raggiungiamo al telefono per farci raccontare le sue emozioni. "Tante volte un pianto o un silenzio con la propria famiglia valgono più di mille parole. È stato qualcosa di magico”. Le lacrime con gli Azzurrini e il messaggio di Dida Le ultime lacrime prima della partita contro la Ternana? Sempre legate al calcio, quando il Var annullò un super gol a Scamacca al 92’e l’Italia Under 19 venne eliminata in semifinale dall’Ucraina al Mondiale di categoria. Era il 2019 e in quella formazione c’erano tanti nomi che oggi leggiamo nelle rose delle squadrae di Serie A: Gabbia, Del Prato, Ranieri, Bellanova, Frattesi e Pinamonti. Per le lacrime lontano dal campo, invece, non si sbilancia: “Questo non ve lo dico”. Alessandro non si scompone, almeno fino a quando non si nomina Nelson Dida, suo allenatore in prima squadra ai tempi del Milan. Il brasiliano gli ha mandato questo messaggio dopo la prestazione super: “Grande, complimenti! Ho saputo ora che sei stato fantastico”. Dal passato rossonero sono arrivati anche i complimenti sinceri di Gigi Ragno, preparatore con cui è cresciuto nelle giovanili. E guarda caso il rigore decisivo è stato neutralizzato proprio a Donnarumma, omonimo di Gigio, suo compagno proprio al Milan: “Faccio il tifo per lui, speriamo di andare a Mondiale con l’Italia. Affrontare certe situazioni non è facile, mediaticamente parlando, perché a livello calcistico è il migliore che ci sia”. Baldini e la storia sugli indiani Grande merito per la promozione va naturalmente a Silvio Baldini, l'allenatore che ha plasmato la squadra e che, come ci conferma Plizzari, aveva previsto tutto: “Ora che ripenso a tutte le cose che ci ha detto durante l’anno… Si sono realizzate tutte. Dal primo giorno ci diceva che saremmo andati in Serie B. In ritiro ci fece l’esempio di una storia sugli indiani per dimostrare che la forza di gruppo è fondamentale per il percorso: diede un bastoncino a capitan Brosco e gli disse di spezzarlo. Poi gliene diede trenta, uno per calciatore, e insieme non riuscì a spezzarli. Questo a dimostrazione che l’unione è la base di partenza per un percorso”. Arrivati al traguardo, però, solo complimenti: “Mi ha detto che me lo sono meritato per la persona che sono stato con il gruppo e la dedizione che ho messo in allenamenti. Non l’avevo mai sentito così dolce. Lui è uno che adotta sempre più il bastone che la carota”. Dopo sedici anni al Milan, tra zero presenze con i grandi e prestiti non sempre andati come ci si aspettava, Plizzari ha trovato la sua dimensione a Pescara, giocando forse per la prima volta da titolare per diversi anni consecutivi senza problemi fisici. All’inizio con Zeman - “la promozione è anche per lui” - e poi, appunto, con Baldini. Anche se “gli errori fanno parte della crescita, per capire che strada prendere”. Venezia nel futuro? Tanto merito va al preparatore dei portieri, Stefano Pardini, che l’ha aiutato nell’apprendere il più possibile quello che voleva da lui l’allenatore, ma anche alla sua mental coach: “Grazie a lei sto riuscendo a migliorarmi come persona e giocatore. Tante cose del nostro lavoro sono un po’ difficili da spiegare, ma ora sono a una persona totalmente diversa”. Insomma, la strada è quella giusta, anche se in questi giorni prenderà quella di casa per stare con la sua famiglia e i suoi tre cani: “Non li vedo da Natale e non penso nemmeno di andare in vacanza. Voglio stare con loro e rimettermi in sesto per la prossima stagione. Venerdì dovrei fare gli esami strumentali, sento un po’ di fastidio al polpaccio, ma niente di che”. Ora lo aspetta il Venezia, che l’aveva comprato la scorsa estate per poi lasciarlo in prestito in Abruzzo. Se il suo viaggio continuerà in Laguna, lo scopriremo presto.

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