"Marotta non è presuntuoso, lavora di squadra, ma è l’uomo della trattativa finale. E della diplomazia.” Un identikit del dirigente sportivo che ha legato, negli ultimi otto anni, la sua storia a quella della Juve
Beppe Marotta è un dirigente che lavora molto di squadra e si circonda di persone affidabili, non a caso Fabio Paratici che è nato con lui alla Sampdoria, lo ha poi seguito anche alla Juventus, dandogli sempre responsabilità crescenti. Non è quindi un dirigente che non ama delegare. Anche all’Inter troverà un’altra figura molto simile a quella di Paratici, ovvero Piero Ausilio. L’attuale ds nerazzurro ha le stesse competenze tecniche di Paratici alla Juve in merito alla scelta dei giocatori. Quindi, tecnicamente, continuerà ad individuarli Ausilio. Lui e i suoi collaboratori, tra cui Dario Baccin e tutto il reparto scouting. Marotta è anche quello del “gol finale”: l’assist era di Paratici e adesso sarà quello di Ausilio.
Marotta è l’uomo dei rapporti internazionali, della diplomazia, del buonsenso, quello che riesce sempre a trovare una soluzione positiva anche quando le operazioni non vanno per il verso giusto. E non ha la presunzione di voler scegliere lui tecnicamente il giocatore - la parte del Direttore Sportivo resterà ad Ausilio. Sicuramente l’ex dirigente bianconero sarà un tassello in più che aiuterà l’Inter a crescere dal punto di vista dirigenziale, in una struttura che già negli ultimi anni aveva fatto dei passi da gigante con il lavoro di Giovanni Gardini.