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Calciomercato, nuove regole per gli agenti: c'è l'ok della Commissione europea

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La Commissione Europea si è espressa favorevolmente sul Ffar, il nuovo regolamento degli agenti entrato in vigore lo scorso 1 ottobre, ritenendolo conforme al diritto dell'UE. A questo punto la palla passa alla Corte di Giustizia europea, il cui verdetto è atteso per il 2025

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La Commissione Europea promuove il Ffar, il nuovo regolamento degli agenti varato dalla Fifa ed entrato in vigore lo scorso 1 ottobre, ritenendolo conforme al diritto dell’Unione Europea. A questo punto la palla passa alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il cui verdetto è atteso per il 2025 (prima ci sarà il parere preliminare di un avvocato generale, come peraltro già accaduto con il caso Superlega).

Gli obiettivi della Fifa con il Ffar

Il nuovo regolamento degli agenti è valido sia per i trasferimenti internazionali che per quelli all'interno dei confini nazionali. Dopo la sua entrata in vigore diverse associazioni di procuratori hanno intentato delle cause per cancellare la normativa. Ma dopo il parere favorevole del Tribunale arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna, ecco che arriva anche il via libera da parte della Commissione Europea. Bruxelles riconosce così legittima la richiesta della Fifa ai procuratori di sottoporsi a un regime di licenze in grado di garantire standard uniformi a livello internazionale. Non solo, nelle 48 pagine inviate alla Corte di Giustizia UE, la Commissione sottolinea come qualsiasi restrizione della concorrenza sia giustificata dagli obiettivi della Fifa: il massimo ente calcistico mondiale punta in questo modo alla stabilità contrattuale e a limitare i conflitti di interesse.

Il tetto alle commissioni

La Commissione ha, inoltre, dato l’ok anche al tetto massimo alle commissioni, osteggiato dai procuratori. Tetto che, secondo il parare della CE, protegge gli interessi finanziari dei giocatori e garantisce che le leghe nazionali non competano tra loro in modo sleale per assicurarsi i top player con compensi più elevati agli agenti.

I conflitti di interesse

Il Ffar, inoltre, impedisce ai procuratori di rappresentare tutte e tre le parti in causa in un trasferimento e anche su questo punto la Commissione Europea si è espressa favorevolmente: anche per la CE, infatti, un agente non può rappresentare gli interessi del calciatore coinvolto nella compravendita e, allo stesso tempo, curare gli interessi di entrambi i club. In attesa che si pronunci la Corte di Giustizia, la Fifa ottiene un'altra vittoria. Questa volta sul tavolo della Commissione Europea.