Il caso Dani Olmo-Barcellona spiegato bene

“El que espera desespera”, diceva il poeta spagnolo Antonio Machado. Un po’ il nostro “chi di speranza vive, disperato muore”. Per intenderci. E per intenderci è la situazione che sta vivendo il Barcellona nel caso Dani Olmo, in senso lato chiaramente. Dieci milioni di euro. Tanto è costato al Barcellona ognuno dei sei gol segnati fino a questo momento dallo spagnolo. Sei per dieci uguale sessanta. 60 milioni di euro spesi per prenderlo sei mesi fa dal Lipsia. Ma nonostante sia passato così poco tempo, potremmo già dover raccontare di una separazione che in qualche modo era già preannunciata. Se il club di Laporta era riuscito a posporre una prima volta il problema, adesso è con le spalle al muro e deve trovare una soluzione che sia definitiva. Partiamo dal Capitolo 1 della storia, che poi, sotto sotto, sembra il primo capitolo dei Promessi Sposi. “Questo matrimonio non s'ha da fare”, dicevano i bravi a don Abbondio, un po’ quello che sta sussurrando LaLiga spagnola al Barcellona. Siamo intorno alla seconda metà di agosto e Dani Olmo è il colpo da copertina della sessione estiva. Con lui arriva anche Pau Víctor dal Girona. Il fresco vincitore degli europei inizia gli allenamenti ed è pienamente arruolabile eppure Flick non lo convoca né nella prima che nella seconda giornata di campionato. Non perchè non vuole, ma perchè non può. Ma com’è possibile che un allenatore non possa convocare un giocatore che si allena e che sta bene fisicamente? Perchè non è tesserato. Anzi, tesserabile. Il motivo va ricercato nella situazione finanziaria del club che, inserendo il trequartista in rosa, sforerebbe il limite imposto dalla Liga per quanto riguarda il monte ingaggi. A nulla è servito l’addio di Gundogan, il cui stipendio impattava a bilancio per 20 milioni di euro. Dani Olmo ha firmato un contratto fino al 2030 a cifre nettamente più basse - meno della metà - ma col suo stipendio si va oltre i parametri imposti dalla Federcalcio spagnola. Un matrimonio in crisi ancora prima di celebrarsi... Perchè fino ad ora ha giocato? Cosa dice la regola? Ogni club può spendere solo ed esclusivamente quello che incassa. Molto semplice. Sia che si parli di cessione di cartellini oppure di risparmi sugli ingaggi. Ma allora come ha fatto a giocare 15 partite quest’anno? Grazie a un escamotage. Sempre secondo le regole della federazione spagnola, in caso di un infortunio di lungo corso, il 70% dello stipendio del giocatore può essere “riutilizzato” per coprire quello che lo sostituisce. Ecco quindi che Pau Víctor e Dani Olmo sono riusciti a sfruttare l’infortunio di Christensen venendo regolarmente iscritti, ma solo fino al 31 dicembre. L’1 gennaio, come in un numero di magia, sono spariti entrambi dal sito della Liga venendo invece inserito nuovamente il difensore danese. Cosa succede adesso? Premessa: la situazione economica del Barça oggi è più o meno la stessa di quest'estate. Per provare a tesserare nuovamente i due giocatori, Laporta ha utilizzato due strade: una commerciale e una giudiziaria. In quella giudiziaria ha, sostanzialmente, contestato l'istituto stesso del Fair Play Finanziario che regola il calcio spagnolo, ma per due volte i giudici hanno respinto le sue istanze. Per quanto riguarda quella commerciale il Barça sta lavorando con lo sponsor tecnico per un rinnovo mostre ma, al momento, le garanzie fornite non sono sufficiente per La Liga. Inoltre si è attivato per vendere per i prossimi 20 anni la commercializzazione dei palchi Vip del Camp Nou restaurato . Si tratterebbe di due accordi distinti con investitori arabi che frutterebbero complessivamente 100 milioni di euro. Ma, fino a ora, l'organo giudicante ritiene che i documenti forniti non siano sufficienti a certificare con trasparenza identità e solvibilità degli investitori oltre che l'effettivo pagamento della cifra dichiarata. A questo poi si aggiungono iniziative più fantasiose, tipo la commercializzazione di una collezione limitata di 31 tatuaggi dal nome “Barça per sempre” per un totale di circa 2 milioni di euro. Nel contratto di entrambi i giocatori è presente una clausola che prevede che, qualora non venissero iscritti definitivamente in questa sessione di mercato, sarebbero immediatamente liberi a parametro zero. Un danno non certo di poco conto - soprattutto parlando di Dani Olmo - che obbligherebbe fra l'altro gli spagnoli a pagare per intero quanto pattuito con il Lipsia la scorsa estate, oltre che al giocatore l'intero stipendio fino al 2030. E a questo bisognerebbe aggiungere - forse più di qualsiasi altra cosa - il danno d’immagine. Enorme e inquantificabile. Dalla città di Gaudì fanno sapere che sono attese novità nella giornata del 3 gennaio. Nessuno sa quali. La speranza è che Dani Olmo e il Barcellona possano essere finalmente Promessi Sposi.

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Pier Francesco Monachino