La Roma e il nuovo allenatore: come Ranieri sta scegliendo il suo successore

Non sarebbe corretto dire solo e soltanto corsa a tre, perché in casa Roma al momento ogni discorso per il post Ranieri è aperto. Ma in questi giorni di Conclave anche sportivo, nelle stanze del club la scelta del successore di sir Claudio sta diventando sempre più impellente. E la lista, tra proposte, chiamate perlustrative, abboccamenti, comincia a essere un po’ meglio definita. La squadra mercato di Sky Sport al momento riporta tre nomi: Pioli, Fabregas e Farioli. Più un quarto, Vieira, che al momento appare molto più difficile da raggiungere perché il Genoa, dopo l’aritmetica salvezza, è intenzionato a blindarlo. E non è nemmeno certo che a questo elenco di nomi se ne aggiunga qualcuno a sorpresa. I profili Se fossimo su Linkedin, potremmo bene o male trovare un annuncio di questo tipo: “Cercasi allenatore con esperienza pregressa non necessariamente decennale, ma pronto ad assumere incarico per progetto a lungo termine”. Senza la necessità di vincere subito, per quanto stiamo parlando di Roma e di tutte le pressioni che questo comporti. Ecco perché difficilmente si sarebbe potuto andare su Ancelotti o Allegri, nomi ventilati in ambiente romano ma da bollare più come sogni che come trattative reali. O simili. Ma al di là delle indicazioni di base, cosa sta spingendo Ranieri a valutare quei tre candidati? E perché proprio loro? Per capirlo meglio e rendere il quadro più preciso, ci affidiamo alle statistiche raccolte da Soccerment, che analizzano gli stili di gioco e che, al netto del mercato, potranno permettere di capire bene o male che Roma aspettarsi in futuro. Pioli Partiamo dall’ex Milan, che all’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo guadagna qualcosa come 10 milioni di euro netti a stagione. È chiaro, una cifra così la Roma non potrà garantirgliela. E probabilmente nessun altro in Italia. Ma dei tre profili menzionati sopra, sarebbe quello da cui aspettarsi immediatamente di più vista l’esperienza maturata. In Arabia è al terzo posto, a 8 punti dall’Al-Ittihiad che affronterà fra una settimana e che potrebbe quasi sancire l’aritmetico addio allo scudetto. Cosa potrebbe portare alla Roma? Il confronto rispetto al gioco di Ranieri viene presentato non rispetto a questa stagione, ma all’ultima in Serie A con il Milan: a sinistra, le situazioni di possesso palla, a destra quelle di non possesso. La prima cosa che si può notare è una maggiore dominanza del gioco da parte del Milan di Pioli rispetto alla Roma di Ranieri: i rossoneri costruivano di più e, probabilmente per le caratteristiche di alcuni giocatori , si lasciavano andare a un maggiore utilizzo di uno-due o ai dribbling nel terzo offensivo. Maggiore anche la propensione ad attaccare l’area. Di fatto, un gioco più votato all’impostazione che alle ripartenze, come dimostra anche la maggiore capacità della Roma – evidenziata nel grafico di destra – a bloccare il gioco avversario. Insomma, al netto dei giocatori che il mercato porterebbe in dote, cambierebbe soprattutto la filosofia in fase offensiva. Fabregas Quella dello spagnolo sarebbe la classica scommessa. Che Fabregas stesso sta valutando bene, per non rischiare di bruciarsi dopo due buone stagioni. Il video negli spogliatoi dopo Roma-Como dello scorso marzo è diventato virale: lui e Ranieri a colloquio, quasi a vedere un’eredità non tanto sostanziale , quanto ideale. I primi contatti ci sono stati, ora bisogna capire se ci saranno sviluppi, considerata la volontà più volte ribadita di continuare ancora con il Como. Dove si è vista una squadra con molto più possesso e field tilt rispetto alla Roma di Ranieri. Anche in questo caso, le caratteristiche dei giocatori fanno tanto: il Como è decisamente una squadra contropiedista, più anche di quella giallorossa. Ma la differenza sostanziale è in realtà nella fase difensiva: pressing molto più intenso da parte di Fabregas, rispetto alla più cauta attesa di Ranieri; linea difensiva comasca più alta; meno capacità di coprire l’area. In questo modo il Como si espone molto e rischia di subire più contropiedi rispetto alla Roma. Farioli La scommessa a metà. Perché il curriculum dell’italiano che lavora all’estero da tanti anni sta diventando di tutto rispetto: dopo la Ligue 1, ora in Eredivisie sta facendo benissimo con l’Ajax, tanto da essere a un passo dal titolo. L’allenatore ha chiesto a tutti di aspettare la fine del campioato prima di valutare il suo futuro. Ma il suo curriculum è sulla scrivania di Ranieri e forse potrebbe arrivare quella grande chance, che aspetta da tempo, di mettersi in mostra in Italia. Rispetto a Ranieri anche lui – come Fabregas – propone un gioco con più possesso palla e più predominanza nel terzo avversario. Intenso anche il pressing dovuto anche a una linea difensiva molto alta, che concede molte più occasioni agli avversari. Le conclusioni C’è quindi una tendenza che accomuna tutti e tre gli allenatori: rispetto a come Ranieri ha voluto impostare la sua Roma , si cercano allenatori con una propensione a un gioco offensivo, capace di valorizzare di più e meglio chi nella Roma in attacco già c’è e magari ha reso meno di quanto sperato. Il valore aggiunto della nuova gestione? Proprio Ranieri. Che non entrerà nelle questioni tattiche, pur avendo un ruolo chiave nella scelta del suo successore. Ma che conosce l’ambiente alla perfezione: per risolvere le situazioni serve anche questo.

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Valentino Della Casa