E ora cosa vuole fare Gasperini? L'Atalanta e un futuro tutto da scrivere

Tutto si poteva immaginare, tranne che il gol della qualificazione alla Champions League lo segnasse il giocatore meno impiegato di tutta la rosa. Nella notte che ribadisce la grandeur atalantina, quella di Ibrahima Sulemana è una piccola favola che ammanta ancor più di buoni sentimenti e di romanticismo la stagione nerazzurra. Bellissima, vivace, mai banale. Una lunga cavalcata cominciata a Ferragosto contro il Real Madrid nella Supercoppa Europea e sfociata nell’ennesima impresa che blinda il terzo posto, dopo essere rimasti in zona Champions per 30 giornate di fila e dopo aver giocato praticamente tutta la stagione senza Scalvini e Scamacca e con Retegui capocannoniere della serie A. Per la quinta volta in sette anni la Dea tra gli dei. Essendo ormai un’abitudine consolidata sembra tutto scontato, ma scontato non lo è affatto: basti pensare che ogni volta che l’Atalanta arriva in Champions sta fuori a turno una big del calcio italiano. IL FUTURO È ADESSO Che cosa succederà adesso è l’interrogativo che inquieta i tifosi della Dea, terrorizzati dal pensiero che l’addio di Gasperini possa rompere il giocattolo e rimpicciolire le ambizioni dell’Atalanta. Paura legittima dopo i nove anni che hanno riscritto la storia e lo status del club, ormai abituato a frequentare con disinvoltura la nobiltà del calcio europeo. Adesso che l’obiettivo è in cassaforte e le ultime due partite serviranno solo per le statistiche, l’Atalanta potrà cominciare a pianificare il futuro. Tra pochi giorni, forse ore, società e allenatore si vedranno per parlarsi e decidere se proseguire insieme o separarsi. Sul tavolo le volontà di Gasperini, che il 22 febbraio esternò tra la sorpresa generale l’intenzione di non voler rinnovare, ma anche le condizioni dei Percassi e il parere dei soci americani, che, detenendo la maggioranza delle quote, pesa sempre di più. Le condizioni per andare avanti insieme sembrava non ci fossero neanche due anni fa o l’anno scorso, quando Gasp ‘flirtava’ col Napoli e il suo addio sembrava scontato con la conquista dell’Europa League. Che cosa potrà mai fare a Bergamo più che vincere una coppa europea? Sembrava il momento propizio per chiudere da vincente un fantastico ciclo. E invece è rimasto, ha scritto un’altra stagione memorabile, mai come quest’anno è stato in testa al campionato così a lungo e, contro tutte le previsioni, ha alzato nuovamente l’asticella delle ambizioni. Lo scudetto sogno impossibile? Intanto la squadra ha consolidato una mentalità vincente e l’abitudine a lottare per il vertice. A furia di tentativi, chissà…. MERCATO DA RICCHI Con o senza Gasperini, da oggi scatta la programmazione del futuro. La qualificazione alla Champions è fondamentale per restare ai vertici visto che nelle casse del club entrerà la solita pioggia di milioni. Ma una parte degli investimenti della prossima estate arriveranno dalle plusvalenze che l’Atalanta potrebbe fare vendendo l’argenteria di famiglia. I gioielli più corteggiati, che rischiano fortemente di lasciare Bergamo, sono Ederson, Lookman e Retegui. Lo schema è sempre uguale: l’Atalanta li compra, li lancia, li valorizza e li rivende a peso d’oro. Qui non parliamo di parametri zero o quasi, come accaduto ad altri nerazzurri del passato, alcuni dei quali cresciuti a Zingonia. Ma in tutti e tre i casi, qualora dovesse cederne qualcuno, la società realizzerebbe una plusvalenza monstre, dopo aver ottenuto il massimo in termini di benefici e gol. Un capolavoro gestionale e tecnico che in questi nove anni ha sempre prodotto risultati straordinari che hanno trasformato l’Atalanta in un club di vertice a tutti gli effetti.

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