Modric ha perso il pelo ma non il vizio: quello che potrà dare al Milan

L’idea insomma non era poi così pazza. E il sogno, alla fine, non era poi così irrealizzabile. Modric-Milan, primo atto di uno spettacolo che Igli Tare ha messo in scena in pochissimo tempo. Con il giocatore che da opzione è diventato obiettivo, e che da obiettivo è diventato colpo. Perché anche a 40 anni, quello di Modric al Milan è un colpo: è sì a fine carriera, ma le 57 partite, i 4 gol, 9 assist, per complessivi 2864 minuti della scorsa stagione non fanno pensare a un atleta che non potrà dare più niente quest’anno. Soprattutto se ci sono meno partite da giocare, visto che la rifondazione del Milan parte da una certezza: ci saranno ‘solo’ Serie A e Coppa Italia. E Luka. A proposito, di Modric si stava parlando anche per quanto riguarda l’Inter. E no, non si fa riferimento a quella vecchia idea di mercato che poi non si è realizzata. A Milano, sponda nerazzurra, è stato intanto ufficializzato Petar Sucic, che con Modric ha molto da condividere. Tranne forse, l’eredità. Ma questa è tutta un’altra storia… Ora, del valore assoluto del giocatore si può dire poco. Anzi, nulla. L’interrogativo vero è: cosa potrà dare al Milan? Per rispondere, ci siamo affidati alle analisi di Soccerment. Partendo da un dato: la produttività del Milan dell’ultima stagione. Attenzione: l’allenatore ora è diverso, e quindi delle cose cambieranno, ma la statistica tiene conto dei giocatori in rosa, che hanno delle caratteristiche comunque specifiche. Sta poi a chi è in panchina incanalarle in un certo modo. Il Milan, quindi: parliamo di una squadra già molto produttiva che imposta la sua costruzione con dribbling e conduzione di palla. Un gioco orientato all’uno contro uno, che Modric andrebbe invece a rendere diverso. O meglio, complementare: più controllo palla, più ricerca della verticalità e della rifinitura. Perché il lupo ha forse perso il pelo, ma non il vizio. Il giocatore ha continuato a confermarsi un playmaker anche nell’ultima stagione con il Real Madrid. Ha guidato la manovra con il valore più alto di coinvolgimento nel gioco nella Liga spagnola ed è tra i migliori per passaggi progressivi ogni 100 tocchi . Il suo Expected Threat generato da passaggi per 90 minuti è particolarmente rilevante, a conferma della sua efficacia nell’aumentare la pericolosità offensiva attraverso il palleggio. È preciso nei passaggi ed è rimasto solido nel possesso. Modric è rimasto, di fatto, un punto di riferimento tecnico e tattico, continuando a eccellere per visione e intelligenza di gioco. Ecco, l’intelligenza. Ad Allegri un uomo d’ordine a centrocampo serve eccome. E l’occasione di Modric, una volta diventata concreta, è stata da cogliere il prima possibile. Perché Luka, stanti i dati, aumenterebbe l’efficienza e darebbe respiro alla manovra rossonera. Rendendo il Milan più pericoloso e, forse, meno abituato a fiammate individuali. Il problema endemico di questa stagione che ha portato ai risultati che conosciamo bene.

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