Vitik e l'eterno ritorno del Bologna

Per uno che esce, uno ne entra. Di nuovo. E di nuovo. Non è solo questione di impostazione societaria: il Bologna degli ultimi anni ha dimostrato che vendere a tanto e reinvestire bene è più che possibile. Ma gli emiliani non sono l’unico esempio virtuoso. La notizia? Non è solo questione di impostazione societaria, appunto. Ma di ruoli. Per un difensore che esce, uno ne entra. E quello che entra da ‘potenzialmente forte’, diventa ‘forte’. E si ricomincia. Partiamo dal 2021. Tomiyasu viene venduto all’Arsenal per 20 milioni di euro più bonus. Non è propriamente un centrale, anche se in quel ruolo ci ha giocato diverse volte. Quell’estate al suo posto era arrivato in prestito con diritto di riscatto Theate. Il belga è rimasto a Bologna solo un anno: il Rennes nel 2022 decide subito di acquistarlo per altri 20 milioni. Chi arriva? Lucumì che dell’attuale Bologna è un pilastro. L’anno dopo non viene ceduto nessuno, ma per rinforzare il reparto arrivano due mezze scommesse: Calafiori e Beukema. Non serve aggiungere altro. Se non che, adesso, al posto dell’olandese è arrivato Vitik. Che è tutto da scoprire. Quello per il giocatore ceco non è un investimento da poco: perché se vieni pagato 15 milioni di euro a 22 anni, qualche qualità devi averla davvero. È giovane, ma Rosicky, ds dello Sparta, l’ha già definito “maturo” e il suo palmares quasi parla da solo. Ora dovrà far parlare di sé anche in Italia, perché rimpiazzare Beukema non sarà semplice. Ma le caratteristiche sono quelle. Oltre alle heatmap che evidenziano una somiglianza nei movimenti notevole, c’è poi tutta una serie di qualità e statistiche che accomunano i due difensori. Il ceco è bravo nell’uno contro uno e nei colpi di testa, gioca d’anticipo, può giocare sia nella linea a quattro, sia in quella a tre. E poi i gol, non solo quelli che evita, ma quelli che fa. Da quando ha esordito nella Liga Ceca è il difensore più giovane a essere andato in doppia cifra di gol: 10 in tre anni, di cui 8 nelle ultime due stagioni. Somiglianze con Beukema? Tante. L’olandese è secondo solo a Freuler per minuti giocati, esattamente come Vitik nello Sparta Praga . A dimostrazione di quanto siano importanti per le relative squadre. Ed è interessante notare come anche nei duelli aerei vinti siano davvero molto vicini. Beukema, in Serie A, è terzo dietro a Rrahmani e Coppola; Vitik è secondo nella sua squadra per la stessa statistica. Che è curiosissima: 174 i duelli vinti dal primo, 110 quelli del secondo. Buoni anche, per il ceco, i dati in fase di impostazione. In tutta la Liga del suo campionato, Vitik è il terzo giocatore ad aver toccato più palloni in assoluto. Un numero che, ancora una volta, dimostra una personalità diversa. Spiccata. Quella che in qualche modo giustifica l’investimento bolognese e soprattutto l’interesse insistito di Sartori, che ha sempre dimostrato grande occhio in operazioni del genere. Vitik, si scriveva, di anni ne ha 22. Beukema 26: è più maturo e ora dovrà dimostrarlo con Conte. Vitik, invece, dovrà farlo con Italiano. In quell’eterno ritorno nietzschano che sui libri sa di filosofia; a Bologna, invece, di realtà.

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Valentino Della Casa