Joao Mario e quella velocità che ha convinto la Juventus

Se si possono fare affari con il Porto, la Juventus si può certamente mettere in prima fila. E solo l’omonimia fa pensare a un Joao Mario che torna in Italia: l’ex Inter non c’entra nulla. Perché parliamo di un giocatore di 7 anni più giovane e soprattutto di un ruolo diverso, quello del terzino destro che corre a tutta fascia. E corre, ma corre proprio tanto. Joao Mario è una tipologia di giocatore che Tudor aveva richiesto. Una tipologia di giocatore che alla Juventus proprio mancava. Rivediamo i dettagli: il calciatore classe 2000 arriva in bianconero per 12 milioni di euro. Nell’operazione, anche se formalmente slegata, rientra la cessione di Alberto Costa ai portoghesi: il terzino lascia Torino dopo soli sei mesi e genera una plusvalenza di circa 3 milioni, grazie alla cessione per 16 milioni bonus inclusi. Di fatto, con le firme, la Juve incasserà quasi 4 milioni di euro riempiendo - o comunque non liberando- una casella sulla destra. Ma il dettaglio economico è la superficie. Quello tattico è tutto da scavare. ‘Turbo Lopes’ Vediamo le caratteristiche che fornisce Soccerment. Joao Mario si presenta come terzino molto offensivo, di quelli che partono dalla difesa ma non si fermano certo dietro. Anzi, salgono. E salgono pure parecchio. Giusto per specificare: si chiama Joao Mario Neto Lopes. E in patria il suo soprannome è ‘Turbo Lopes’. Più chiaro di così è difficile. In tutti i casi: il giocatore rientra tra i terzini con i migliori valori in assoluto per i dati offensivi. Se valutiamo i top 7 campionati europei , ha fra i valori migliori in assoluto per Expected Assist su azione, oltre a buoni numeri per le conduzioni progressive, i cross e i dribbling vinti. In definitiva: è un giocatore che si presenta molte volte nel terzo offensivo, e che spicca per le conduzioni palla al piede, con delle buone accelerazioni. Può giocare su tutta la fascia e in più posizioni: come quarto in difesa, o come quinto a centrocampo. Addirittura facendo l’esterno offensivo. E in un’occasione ha giocato per 75’ come seconda punta. Insomma, le caratteristiche offensive sono quelle per cui si fa notare molto. Un po’ come era stato per Cuadrado proprio alla Juve, anche se il Porto non gioca in un campionato difficile come la Serie A. “Continua a correre” Quando era piccolo, suo padre glielo diceva sempre: “Devi continuare a correre, se vuoi ottenere il tuo obiettivo”. E non è un detto à la Forrest Gump tanto per dire: per lui è stato davvero così. È cresciuto nel Porto, nella cui prima squadra ha esordito nel 2020. E per 4 anni, più volte si è trovato nella stessa fascia di Francisco Conceiçao. Che dopo una stagione ritroverà proprio alla Juventus. Feeling alto: 57 partite e 2.180 minuti insieme. Un bel modo per sentirsi subito a casa e per provare a farsi notare da Tudor. Che un giocatore così, in rosa, non ce l’aveva. Anzi, a ben vedere le similarità , un giocatore con queste caratteristiche in Serie A non c’era. Ma per farsi notare, sa cosa fare: correre.

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Valentino Della Casa