Mbangula, il ragazzo d'oro strappato al Liverpool

Quando ad agosto abbiamo letto il nome di Samuel Mbangula nella prima formazione titolare della Juventus di Thiago Motta, ci siamo tutti chiesti “e questo chi è?”. Per farcelo scoprire ci ha messo poco: gol al 23’ per sbloccare la partita e assist a Cambiaso al 91’ per il 3-0 finale. Un esordio da sogno. O – meglio – “un sogno realizzato”, come ha commentato lui a fine gara. E così, mentre Motta ha continuato a farlo crescere e dargli spazio, anche tutti noi abbiamo imparato a conoscerlo. Destro di piede, forte tecnicamente, rapidissimo e il dribbling è il suo pane quotidiano. Questo è il Mbangula giocatore e l’ultimo – bellissimo quanto decisivo – gol contro il Bologna racchiude tutte le sue migliori qualità. Vederlo giocare non è più una sorpresa, eppure c’è ancora qualcosa da scoprire su di lui. Non tutti, infatti, conoscono la storia del suo arrivo alla Juventus e il suo percorso nel settore giovanile bianconero. Nasce in Belgio, a Bruxelles, il 16 gennaio 2004, e cresce nelle giovanili del Bruges, club esperto nella valorizzazione dei giovani talenti. Già all’età di 14 anni attira su di sé l’attenzione della Juventus, che però non può metterlo sotto contratto fino al compimento dei 16 anni. I giovani calciatori non possono infatti trasferirsi in un paese straniero fino a quell’età. La strada è invece libera per l’Anderlecht, che nel 2019 lo riporta a Bruxelles. Passa un anno e la Juve può finalmente presentare un’offerta a Mbangula. I bianconeri non sono però gli unici interessati: anche il Liverpool vuole il giovane belga, mentre l’Anderlecht è determinato a trattenerlo e a metterlo sotto contratto. Oltre alla concorrenza, un altro ostacolo si mette tra la Juventus e Mbangula: il Coronavirus. La pandemia di Covid-19 non permette agli scout bianconeri di seguirlo da vicino e di poterci parlare di persona. Improvvisamente, il modo di fare calciomercato cambia. Le videochiamate diventano l’unico strumento possibile per trattare. Nonostante le difficoltà, la Juve è determinata ad andare avanti, convinta delle qualità del giovane esterno. Gli scout bianconeri, guidati da Matteo Tognozzi , sono rimasti colpiti dalle sue grandi doti tecniche e dal suo dribbling e lo vogliono portare a tutti i costi a Torino. E ci riescono. In quegli anni gli scout della Juventus sono attivissimi e trovano tanti talenti che ora sono protagonisti in bianconero o che hanno portato una ricca plusvalenza. Oltre a Mbangula, gli osservatori della Juve si assicurano Dragusin, De Winter, Yildiz, Huijsen, Soulé, Barrenechea e Iling-Junior, per citarne solo alcuni. Mbangula sceglie la Juventus perché convinto dal progetto. La Next Gen garantisce uno step di crescita importante e poche altre squadre presentano la reale possibilità di arrivare a giocare in prima squadra. A favorire la Juve c’è anche il rapporto con l’Anderlecht, dove in quella stagione gioca in prestito Pjaca. Mbangula arriva così in bianconero a titolo gratuito ma senza che tra le due società nascano dissapori. L’adattamento a Torino non è però semplice. La lingua è un primo ostacolo importante e il Covid non permette di giocare tante partite. Nel suo ruolo ci sono giocatori importanti come Yildiz, Soulé e Iling-Junior, Mbangula sembra essere un passo indietro rispetto a tutti loro. Lo spazio e i minuti a disposizione non sono moltissimi ma lui non demorde. Mai una parola fuori posto, mai una lamentela. “Let’s let the ball talk” scrive su Instagram il 9 agosto 2023. Poche parole ma chiare. Mbangula preferisce far parlare la palla . Attende le sue occasioni e le sfrutta a dovere. Mentre i suoi compagni esordiscono in prima squadra, lavora duramente per migliorare con tanta umiltà e forza d’animo. Ha grandi colpi ma gli manca costanza nel corso della partita. Si impegna per fare la differenza anche senza palla e in fase difensiva. La Juve lo accompagna nel suo percorso di crescita, senza mettergli fretta. Mbangula sa di essere forte e aspetta la sua occasione. La Juventus sa che Mbangula è forte e aspetta che sia pronto. È un gioco di attese, ma in questo caso – non c’è dubbio – il piacere arriva dopo. Arriva quel 19 agosto 2024, giorno dell’esordio da sogno di Mbangula. Arriva per la prima presenza in Champions, per la prima convocazione del Belgio, per il rinnovo di contratto fino al 2028, per il gol allo scadere al Bologna. Arriverà ancora e ancora. Continuando a lavorare duramente, senza dimenticare le difficoltà superate per arrivare dove è oggi.

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Mbangula, il ragazzo d'oro strappato al Liverpool

Emiliano Tomasini