Grande successo per il corridore Marczynski che conquista la 6^ frazione del Grande Giro spagnolo. Alle sue spalle Poljanski, poi Mas a completare il podio. Froome resta leader della classifica generale per il quarto giorno di fila
Ci si può fermare all’ordine d’arrivo, con due polacchi ai primi due posti, superstiti di una una fuga partita da lontano di quasi 190 km in una tappa di poco più di 200. Il 33 enne Marcczynski mette dietro Poljanski, lo spagnolo Mas e qualche stagione in squadre di secondo piano prima che la Lotto, belga, gli ridesse la possibilità di pedalare tra quelli che contano. Ma le vere considerazioni vanno fatte su quello che succede a una trentina di km dall’arrivo, su una salita di seconda categoria, classificazione che si dimentica delle percentuali di qualche tratto al 20-22 % usate da Contador per scattare, per andare a tutta, per far vedere che la sua Vuelta è appena cominciata nonostante qualche minuto lasciato per strada, un “cameo” come direbbero gli anglosassoni… Froome non si fa sorprendere, Aru fa più fatica di Nibali, Van Garderen e Betancur vanno meglio di tanti altri, anche se l’americano è uno che ama complicarsi la vita da solo, va forte in salita però cade e trascina il colombiano con lui per essersi fatto sfuggire il controllo del manubrio in un pezzo pedalabile. Dopo la salita torna la calma tra i grandi della Vuelta, ricompattamento generale o quasi, senza Van Garderen che insegue in un gruppo: fora, insegue da solo, cade…Sfortunato? Si ma non proprio un grande “pilota” di bicicletta. Alla fine in classifica cambia poco per tutti, Froome resta in rosso con 11” sul colombiano Chaves, 13” sull’irlandese, figlio del grande Stephen, Roche. Nibali, che scavalca De La Cruz, quinto a 36 secondi, e Aru a 49. Van Garderen perde poco, una ventina di secondi, e poche posizioni, vista la “mala” giornata, anche se gli sarebbe potuta andare molto peggio, Betancur scompare a più di 10 minuti per colpa sua…