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Giro d'Italia 2018: 10 cose da sapere

Ciclismo

Alfredo Corallo

Il Giro arriverà a Roma per la quarta volta nella sua storia: l'ultima nel 2009, quando a trionfare fu Denis Menchov (foto Getty)

Per la prima volta la corsa rosa prenderà il via fuori dall'Europa, venerdì 4 maggio da Gerusalemme con arrivo il 27 a Roma, come è accaduto solo tre volte nella storia. Ma le curiosità sono tante: sapevate che nel 1924 partecipò anche una donna? E poi il montepremi, i numeri da battere e le novità del 2018 

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Una donna al Giro, è successo: nel 1924. E poi la "remuntada" di Pantani a Oropa, il record di Cipollini e la fuga più lunga della storia; i tre fratelli Moser in maglia rosa, le due madrine di questa edizione che partirà da Gerusalemme e arriverà a Roma il 27 maggio. Insomma, il Giro d'Italia è una miniera di storie, curiosità, statistiche: eccone alcune (più di 10, in realtà). 

1) Trofeo senza (con)fine

Sono 47 le città che hanno ospitato la partenza dei 100 Giri d'Italia fin qui disputati: Milano in 40 occasioni, Palermo e Roma 4, Genova e Venezia 3, Lecce e Torino 2. Per la prima volta il Giro d'Italia prenderà il via fuori dall'Europa, venerdì 4 maggio da Gerusalemme. In totale è la 13^ edizione che parte dell'estero, l'Olanda è il paese che ha dato il via in più di una circostanza, ben 3. Ecco gli altri precedenti fuori dall'Italia: 1965 Repubblica di San Marino; 1966 Principato di Monaco; 1973 Verviers (Belgio); 1974 Città del Vaticano; 1996 Atene (Grecia); 1998 Nizza (Francia); 2002 Groeningen (Olanda); 2006 Seraing, Liegi (Belgio); 2010 Amsterdam (Olanda); 2012 Herning (Danimarca); 2014 Belfast (Irlanda del Nord); 2016 Apeldoorn (Olanda).

2) Quanto sei bella Roma

Fino al 1960 - con alcune sporadiche eccezioni - il Giro si è concluso a Milano, una tradizione che si è rinnovata dal 1990. In tutto, il capoluogo lombardo è stato teatro del gran finale per 75 volte, l'ultima nel 2015, l'anno dell'Expo. Sono 17 le città che hanno recitato il primo atto della corsa, più un Passo, lo Stelvio. Il 27 maggio la carovana chiuderà la sua "tournèe" a Roma come nel 1911, nel 1950 e nel 2009, per il centenario della kermesse, vinta da Denis Menchov. Ma che paura per il russo nella Capitale: in una giornata caratterizzata dalla pioggia scivolò sui sampietrini a poche centinaia di metri dal traguardo previsto al Colosseo (la cronometro partiva dall'Altare della Patria), ma il vantaggio accumulato su Danilo Di Luca si rivelerà sufficiente per il trionfo in classifica generale. 

3) I re del Giro

Soltanto tre ciclisti sono riusciti nell'impresa epica di conquistare 5 volte la corsa: Alfredo Binda (tra il 1925 e il 1933), Fausto Coppi (tra il 1940 e il 1953) e il "Cannibale" Eddy Merckx, che vinse tra il 1968 e il 1974. A quota 3 troviamo Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Giovanni Brunero, Carlo Galetti, Felice Gimondi e Bernard Hinault.  Il record delle vittorie di tappa appartiene invece a Mario Cipollini, con 42: il velocista toscano superò Binda a Montecatini il 19 maggio 2003. Sempre Binda conserva il primato di tappe vinte consecutivamente (8, nel 1929) e la percentuale di tappe nello stesso Giro: 12 su 15 nel 1927, l'80%. Nel complesso sono 64 i vincitori, di 13 nazionalità diverse: Italia a 69, Belgio 7, Francia 6, Spagna 4, Svizzera e Russia 3, Lussemburgo 2, Canada, Olanda, Irlanda, Svezia, Stati e Colombia a 1. Le squadre con il maggior numero di trionfi finali sono Legnano (13), Bianchi (6), Maino e Molteni (4).

4) Giovani leoni

Fausto Coppi è ancora oggi il più giovane ciclista ad aver vinto un Giro: nel 1940 aveva 20 anni, 8 mesi e 25 giorni. Fiorenzo Magni il più "anziano": nel 1955 il "Leone delle Fiandre" s'impose a 34 anni, 5 mesi e 29 giorni. Il più "vecchio" a indossare la maglia rosa è stato Andrea Noè, il 23 maggio del 2007 a 38 anni, 4 mesi e 8 giorni dopo la tappa Serravalle Scrivia-Pinerolo. "Brontolo" - com'era soprannominato in gruppo il corridore lombardo - era già stato in rosa al termine della 13^ tappa Macerata-San Marino durante il Giro '98, quello di Marco Pantani. Il più agée a prendere parte alla corsa è stato il "Diavolo Rosso" Giovanni Gerbi, nato il 4 giugno 1885: aveva 47 anni nel Giro del 1932.

5) La "remuntada" di Pantani a Oropa

Pantani vinse il Giro nel '98, esattamente 20 anni fa. Ma se restiamo nel campo dei record fu nel 1999 che si rese protagonista della rimonta - forse - più grande di sempre, di sicuro da quando esiste la televisione: il 30 maggio del 1999, nella 15^ tappa di 160 chilometri da Racconigi al Santuario di Oropa. Il Pirata è in maglia rosa, mancano due tappe, ma sulla salita che porta al Santuario, tra i centri abitati di Cossila San Grato e Cossila San Giovanni, a meno di una decina di chilometri (8,5) dal traguardo salta la catena della bici al romagnolo. Grazie anche all'aiuto dei gregari supera 49 corridori, riprende Paolo Savoldelli (secondo il classifica generale) e a tre chilometri dall'arrivo stacca il francese Jalabert volando - letteralmente - su pendenze del 10-13 per cento. Non si accorge nemmeno di aver vinto, finché non sarà abbracciato dai compagni. Un paio di giorni la squalifica a Madonna di Campiglio per ematocrito alto, l'inizio della sua odissea. 

6) In ordine sparso

Il ciclista che ha indossato più volte la maglia di leader è Merckx (78), seguito da Francesco Moser (57), Bartali (50), Saronni (49), Anquetil (42), Coppi e Hinault (31). Felice Gimondi è salito sul podio 9 volte: 3 "ori", due "argenti" e 4 "bronzi". Anche Enzo e Aldo Moser - che hanno corso insieme al fratello Francesco il Giro del 1973 (dove c'era anche un quarto Moser, Diego) - sono stati entrambi maglia rosa, tre fratelli in Rosa è un record tutt'ora imbattuto. Giuseppe Azzini ha accumulato il vantaggio più consistente di sempre in una tappa, da Avellino a Bari (328 km) il 1º giugno 1914: 1 ora 3'22" su Calzolari. La fuga più lunga? Il 28 maggio del 1914, da Lucca a Roma, Lauro Bordin scatta dopo una quindicina di chilometri (sotto le sbarre di un passaggio a livello!) e rimane da solo per 350 km e 14 ore. Nello stesso Giro, alla prima tappa Milano-Cuneo partono in 81 e rimangono in 37, i "superstiti" di una giornata apocalittica tra pioggia, neve, forature e fango. 

7) Alfonsina Strada: la prima (e unica) donna al Giro

Con quel cognome scritto nel destino, la scorsa estate il Comune di Milano le ha intitolato una via, nella periferia sud-ovest della città, all'imbocco con la lunga pista ciclabile che costeggia il Naviglio Grande: via Alfonsina Strada, "Prima donna a partecipare al Giro d'Italia". Prima e unica, perché la sportiva emiliana è ancora oggi la sola ad avere "sfidato" gli uomini nella corsa rosa, siamo nel 1924. "La regina della pedivella" era già stata ammessa al Giro di Lombardia, portandolo al termine, al contrario di altri 20 uomini che non tagliarono il traguardo. Tra lo scetticismo generale e l'ironia "popolare" Alfonsina fu inserita tra i 108 iscritti di quella edizione, fuori per "tempo massimo" nella tappa L'Aquila-Perugia, riammessa a un patto: i suoi tempi non sarebbero stati conteggiati per la classifica. La ciclista arrivò a Milano, fra i trenta a completare il Giro, ricevendo anche i complimenti - pare - del grande Costante Girardengo. Oggi è considerata una tra le pioniere della parità di genere tra sport maschile e femminile. 

8) Giro E, il Trofeo senza Fine e le foto di Oliviero Toscani

Tra le novità del 2018 il "Giro E" - il Giro d'Italia con le prime bici da strada elettriche (progettate da Pinarello) - che partirà l’8 maggio da Catania, la prima tappa italiana della corsa. Cinque squadre composte da due partecipanti, che percorreranno le stesse strade su cui Chris Froome, Fabio Aru e gli altri si affronteranno a distanza di poche ore per "impadronirsi" del Trofeo senza Fine. A questo proposito, l'artista americano Derek Gores, famoso per i suoi ritratti con collage su tela, ha realizzato il manifesto che sarà esposto al fianco della coppa dorata nel suo tour tra le varie regioni italiane fino al 27 maggio. E a immortalare i ciclisti - già da Gerusalemme - ci sarà il fotografo Oliviero Toscani. "Negli anni '50 mio padre fotografava il Giro d’Italia - ha spiegato Toscani - era diventato amico di Coppi e Bartali e io avrei dato qualunque cosa per andare con lui. Spero davvero di incontrare i Coppi e i Bartali di oggi".

9) Il Montepremi: quanto al vincitore? 

Nel 1909 Luigi Ganna - il primo a scrivere il suo nome nell'albo d'oro - vinse 300 lire. Oltre un secolo dopo il campione porterà a casa 265mila euro  (115.668 + 150mila di "premio speciale"). Al secondo 58.412 (+ 75mila euro) e al terzo 28.801 (+ 40mila euro). Ai vincitori di tappa circa 11mila euro (5.508 al 2° e 2.753 euro al 3°), alla maglia rosa 2mila euro per frazione. Tra i premi anche quello "per la fuga" (a chi avrà compiuto più chilometri in fuga al termine del Giro verranno garantiti 4.500 euro) e "per la combattività" (4.000 euro). Il montepremi totale sarà di un milione e mezzo, incrementato di circa 200mila euro rispetto all’anno scorso.

10) Coppia di madrine

Dulcis in fundo la madrina dell'edizione 2018, che "succede al trono" a Giorgia Palmas: è la trentina Alice Rachele Arlanch, eletta Miss Italia lo scorso settembre a Jesolo. Studentessa di giurisprudenza, 21 anni, tifosa del Milan, ha preso il ruolo molto sul serio: "È un grandissimo onore" ha scritto su Instagram. "Il Giro, per la sua storia, per le imprese e la fatica affrontata dai suoi protagonisti ha un fascino unico nel suo genere, ma idealmente mi piace pensare che esista un filo che unisce la bellezza di questa corsa a Miss Italia: la popolarità, la tradizione, la gente che segue ogni fase, il modo festoso con cui entrambi vivono il territorio del nostro Paese".  Una madrina d'eccezione anche per la partenza di Gerusalemme: la top model israeliana Bar Refaeli