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La Ferrari sorride, ma la parola Mondiale è tabù

Formula 1

Mara Sangiorgio

Kimi Raikkonen nel box Ferrari a Barcellona (foto LaPresse)

Nella seconda giornata di test a Barcellona un Raikkonen febbricitante è riuscito a sfruttare le gomme soft per battere il tempo di Hamilton fatto con le supersoft. Terzo Max Verstappen con la Red Bull. Antonio Giovinazzi ha debuttato al volante della Sauber

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Ottimisti, ma con riserva. La stagione 2016 ha lasciato il segno a Maranello, e così il nuovo anno è partito sotto il segno del lavoro (tanto) e delle dichiarazioni (poche). A fare un po’ di chiarezza sulle prime sensazioni raccolte in pista a Barcellona in questi primi due giorni è stato il presidente Marchionne, da Modena.

Tabù Mondiale - La SF70 H è un passo avanti enorme rispetto al 2016. All’interno del box c’è ottimismo, perché i dati raccolti grazie al lavoro di Vettel e Raikkonen sono in linea con le aspettative, ma la parola “Mondiale” quest’anno è un tabù. Comprensibilissimo. La Ferrari ha chiuso la seconda giornata al Montmelò in testa, con il miglior tempo di Kimi Raikkonen, dopo un programma di 108 giri. Prove areodinamiche e tante misurazioni. Per vedere qualche novità sulla Rossa bisognerà aspettare i prossimi giorni, se non addirittura la seconda sessione di test, anche se con tutta probabilità saranno ben nascoste.

Il laboratorio Mercedes - La prudenza di Marchionne è più che giustificata, guardando soprattutto la Mercedes in pista. In sole due giornate il team campione del mondo ha già fatto 320 giri, praticamente cinque Gran Premi a Barcellona. La W08 è soprattutto un laboratorio di idee. E mentre Lewis Hamilton ha provato il tempo con le super soft chiudendo la giornata a 23 millesimi da Raikkonen (che però aveva le gialle), Valtteri Bottas ha fatto la prima vera simulazione di gara. Sinonimo di grande sicurezza prestazionale.

Debutto Giovinazzi - Insieme a Ferrari e Toro Rosso nella seconda giornata di test c’era un po’ di Italia in più, perché al volante della Sauber ha fatto il suo debutto Antonio Giovinazzi. Giri e chilometri preziosi per il terzo pilota Ferrari, soprattutto per familiarizzare con una monoposto di Formula 1 e crescere. E questa volta l’ottimismo può essere senza riserva.