Il pilota tedesco è tornato alla vittoria dopo un anno e mezzo. Archiviato il 2016 senza successi, il numero 5 ha trionfato a Melbourne. L'ex compagno di squadra, oggi opinionista, spiega i motivi della rinascita
La vittoria di Sebastian Vettel al Gp dell’Australia ha portato entusiasmo in casa Ferrari. Il Cavallino rampante, infatti, non vinceva da quasi un anno e mezzo: dal 20 settembre 2015 al Gp di Singapore. Anche in quell’occasione, il pilota tedesco arrivò primo. Dopo un 2016 senza vittorie, la Ferrari è tornata competitiva e questo, in parte, grazie al nuovo regolamento che ha permesso alla scuderia di sistemare qualche imprecisione tecnica. Secondo Vettel, le regole di questa stagione hanno “risolto parecchi problemi come la trazione in uscita in curva”.
Se il pilota tedesco è tornato alla vittoria non è soltanto merito dei cambiamenti a livello tecnico: c’è da considerare anche l’aspetto mentale. Visti i risultati, è cambiato qualcosa rispetto al 2016. “La nuova generazione di vetture ha contribuito alla rinascita di Sebastian che sembra essere tornato vincente anche a livello mentale – dice l’ex compagno di squadra alla Red Bull Mark Webber, ora opinionista di Channel 4 -. Nel 2016 c'è stato un calo di motivazione, causato dal fatto che lui non avesse possibilità di vincere”.
Uno stato d’animo che si avvertiva anche nelle conversazioni via radio con il team durante le gare della stagione scorsa. Un mix di rabbia, delusione e frustrazione che quest’anno si sono trasformate in ambizione, confermata proprio dal primo posto del Gp di Melbourne. E Weber non ha dubbi: “È il pilota che farà la differenza: una delle specialità di Vettel, è quella di portare la monoposto al limite".