Lo ha detto il pilota inglese in un’intervista al magazine della Fia 'Auto': "Ora o fra 5 anni non cambia la mia grandezza. Quello che conta è essere ricordato come Ayrton Senna, pilota duro ma corretto"
Dopo Rosberg, Hamilton? Fa rumore l’intervista del campione inglese al magazine della Fia. O meglio, l’ultima risposta: “Il destino è nelle mie mani. Potrei anche decidere di ritirarmi alla fine di questa stagione. Questo non vuol dire che la mia traccia nella storia sarà meno grande di quello che sarebbe se mi ritirassi fra 5 anni. Non mi piace fare programmi perché non so cosa c’è dietro l’angolo. Vivo alla giornata, cercando sempre di dare il massimo: nelle corse come nella vita. Questa è la mia mentalità, questa è la mia legacy…".
Hamilton e il ritiro: un binomio che ogni tanto ritorna nelle chiacchierate del pilota inglesi coi giornalisti. Lewis è legato da un contratto con la Mercedes fino al 2018, ma con una clausola per potersi liberare al termine di questa stagione. Resta il dubbio sull’interpretazione di quel passaggio, visto che come titolo dell’intervista il magazine della Fia punta sull’esatto contrario: sulla competitività di Hamilton e la sua voglia di primeggiare sempre.
Quello che mette tutti d’accordo è il passaggio su Ayrton Senna, dopo aver eguagliato il suo primato di pole position (65): “Voglio diventare come lui, mi piacerebbe che i tifosi mi ricordassero nella stessa maniera: un pilota duro ma corretto. Da bambino seguivo altri campioni, altri modelli. Quelli che guardava mio padre, come Muhammad Alì. Da quando ho cominciato a correre ho sempre avuto Senna come riferimento. Quando mi ritirerò spero che la gente rispetti il mio impegno e il mio stile di guida, come quelli di Ayrton".