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Formula1: addio Sepang, grazie di tutto. La storia del GP della Malesia

Formula 1

Simone De Luca

Daniel Ricciardo GP Malesia 2016 (foto: Sutton Images)

Diciannovesima e ultima edizione per il Gran Premio della Malesia una gara che ha messo il paese del sudest asiatico sulla mappa del mondo e degli sport dei motori. Un Gran Premio che ha visto la Ferrari e Schumacher grandi protagonisti e in cui la pioggia, invadente, devastante e torrenziale ha detto spesso la sua

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Alzi la mano chi, nel 1999, aveva una conoscenza della Malesia che andasse oltre Sandokan e le sue tigri. Ad occhio direi pochi, pochini e per quelli che invece sapevano geograficamente, storicamente e politicamente dove fosse e come fosse fatta ci vogliono i complimenti. Perché 18 anni fa, prima che la Formula 1 mettesse sui nostri atlanti questa nazione del sud-est asiatico, la Malesia era il paese esotico per eccellenza, tra tigri, elefanti, cobra monsoni e, dal 1999 appunto, un GP che è diventato un classico.

1999 - E un classico lo è diventato da subito, dalla prima edizione, che ha visto il rientro di Michael Schumacher dopo l’incidente di Silverstone. In calendario Sepang è la penultima gara della stagione, in testa alla classifica c'è Mika Hakkinen con la McLaren campione del mondo in carica. Dietro di lui il nordirlandese Eddie Irvine che, in assenza del suo capitano, ha fatto un’ottima stagione ed ha ancora possibilità di vincere il mondiale visti i due soli punti di distacco dal finlandese. Schumi finalmente si sente in grado di correre e lo dimostra a tutti dominando le prove: rifila quasi un secondo ad Irvine che precede i due McLaren Coulthard e Hakkinen. In gara però il tedesco sa perfettamente stare al suo posto e fa da scudiero al suo compagno consentendogli una vittoria facile che vuol dire testa del mondiale piloti. Nel post gara la Ferrari viene squalificata per un’irregolarità ai deflettori laterali. Hakkinen è il vincitore della gara davanti a Coulthard e campione del mondo ma la scuderia di Maranello fa appello. All’udienza della FIA a Parigi il verdetto viene ribaltato: Irvine è in testa al mondiale e il titolo verrà assegnato solo all’ultima gara in Giappone.

2000 - La Malesia per la prima volta è l’ultima gara della stagione. Michael Schumacher è diventato campione del mondo pochi giorni prima in Giappone per la prima volta in carriera con la Ferrari. L’ultimo obbiettivo rimasto è il mondiale costruttori. La Ferrari ci tiene, Schumacher ci tiene, e le servono tre punti per riuscirci. Schumi mette subito in chiaro le cose segnando la pole position. In gara uno stop and go per Mika Hakkinen, per partenza anticipata, semplifica ulteriormente le cose. Schumi vince davanti a Coulthard e Barrichello ma a fare scalpore sono le parrucche rosso Ferrari con cui tutti, dal tedesco a Jean Todt si presentano sul palco. Una festa colorata e divertente che svela al mondo il lato umano di Schumi e di Todt.

2001 - Si diceva che la Malesia era nota per le sue piogge torrenziali? Ebbene nel 2001 arriva la conferma: in partenza Schumacher scatta bene e tiene la testa ma al terzo giro comincia a piovere. I due ferraristi vanno larghi e finiscono sulla ghiaia con Schumi che perde più tempo e si trova anche dietro al suo compagno Barrichello. Al giro successivo entra la safety car perchè le condizioni sono impossibili. I due ferraristi entrano ai box: Barrichello fa una sosta da un minuto e 12 secondi con il suo compagno dietro di lui in attesa. Le due rosse montano gomme intermedie e rientrano in pista decima e dodicesima. Barrichello però viene ripreso dal compagno di squadra che comincia la sua rimonta: Schumi passa Frentzen e Hakkinen all’esterno e lo stesso fa Barrichello. Poi è la volta di Verstappen (padre) e Coulthard e Schumi è al comando del Gran Premio seguito da Rubens Barrichello. Il duo Ferrari è imprendibile ed è una doppietta che, dopo pochi giri, sembrava semplicemente impossibile.

2003 - Per il secondo anno in fila la Malesia è il secondo GP della stagione. Nel primo a vincere è stato David Coulthard mentre Schumacher è arrivato quarto. Ma la Malesia, dopo la doppietta dell’anno prima, non è felice per il tedesco: in pole, alla prima della carriera, c’è il ventunenne Fernando Alonso e Schumi è solo terzo alle spalle anche di Trulli sull’altra Renault. Al via il ferrarista controlla Coulthard e non si accorge di Trulli, lo tampona ed è costretto ad una sosta ai box per sostituire il muso e a un drive-through. Nelle retrovie intanto si eliminano un paio di monoposto con Pizzonia che tampona Montoya e Coulthard che si ritira per un problema elettrico. Raikkonen si fa così strada: supera la Sauber di Heidfeld ed è secondo e poi prende la testa quando Alonso fa la sosta ai box. Non la mollerà più, ad eccezione di tre giri dopo la sua sosta, per andare a cogliere la prima vittoria in carriera a 23 anni.

2005 - In Australia, prima gara della stagione, si è vista una Ferrari in difficoltà dopo i 5 anni di trionfi mondiali ed in Malesia non va diversamente anzi peggio: il caldo umido tropicale manda in crisi le rosse con Schumacher che si qualifica tredicesimo alle spalle di Barrichello. In Pole Fernando Alonso con la Renault che poi va anche a dominare la gara. Il suo ritmo è impossibile da sostenere per gli avversari e vince con oltre 24 secondi di vantaggio su Trulli con la Toyota e 32 su Heidfeld. Schumacher chiude settimo mentre Barrichello è costretto al ritiro. Per l’asturiano è la prima vittoria nell’anno del primo titolo mondiale.

2006 - Il dominio della Renault dopo la vittoria nella gara di apertura con il campione del mondo Fernando Alonso, diventa palese a Sepang: la Pole di Fisichella è di pochi centesimi più veloce del secondo tempo di Button con la Honda ma in gara è tutta un’altra storia. Il romano vince e gestisce la gara senza alcun problema, il suo compagno di squadra Alonso parte con benzina per fare metà gara e recupera dalla settima posizione fino alla seconda. Per Alonso i punti di vantaggio su Schumacher in classifica diventano ora 7 dopo appena due gare mentre purtroppo si tratta dell’ultima vittoria di un pilota italiano in Formula 1.

2007 - la stagione si è aperta con la Ferrari che ha dominato in Australia ma in Malesia la musica cambia nonostante Massa faccia segnare la pole position. In partenza il brasiliano lascia troppo spazio all’interno ad Alonso che ringrazia e prende la testa seguito dal suo compagno Lewis Hamilton. Dopo sei giri ancora un errore di Massa che prova a passare Hamilton ma va lunghissimo e finisce fuori pista. Alonso coglie così la prima vittoria dal suo passaggio in McLaren e va in testa al mondiale seguito da Kimi Raikkonen, terzo a Sepang dopo la vittoria a Melbourne.

2009 - Che in Malesia spesso piova l’abbiamo già detto? Beh nel 2009 la parola “pioggia” non descrive esattamente quanto accaduto in pista. La gara viene interrotta dopo 55 minuti e 30 secondi con la BrawnGP di Jenson Button, vincitore a sorpresa in Australia, in testa alla corsa. Vista l’ora tarda, il buio e le condizioni meteo la gara non verrà più ripresa. Si assegna così mezzo punteggio con Button che conquista 5 punti, Heidfeld, secondo, quattro e Glock tre.

2012 - Ancora una volta la pioggia condiziona la gara ma a non farsi condizionare troppo sono Alonso con la sua Ferrari e Perez con la Sauber. Lo Spagnolo e il messicano si prendono la prima e la seconda posizione sotto l’acqua e non hanno intenzione di mollarle. Con pista bagnata è Alonso il più veloce ma quando l’asfalto si asciuga Perez sembra poter recuperare. A sei giri dalla fine, però, l’errore decisivo del messicano che deve accontentarsi del secondo posto. Il ferrarista è in testa al mondiale con 35 punti, 5 in più di Hamilton che nelle prime due gare della stagione ha conquistato due terzi posti e quasi il doppio di Vettel che vincerà poi, in rimonta, il mondiale.

2013 - la gara va ricordata non tanto per la vittoria di Vettel, che poi dominerà il mondiale, ma per la sua feroce determinazione nel voler vincere a tutti i costi. Dopo l’ultimo pit stop il suo compagno di squadra, Mark Webber, è in testa. Dal muretto box arriva l’ordine “multi 21” che, tradotto dal gergo Red Bull, vuol dire mantenere le posizioni. Webber non si aspetta quindi quello che arriverà: un attacco folle di Vettel che vale la vittoria tra le polemiche interne. In Mercedes invece gli ordini di scuderia vengono rispettati con Rosberg che, diligentemente, non attacca Lewis Hamilton. Per la Ferrari una gara deludente: Alonso in partenza tampona Vettel e rompe l’ala che resta a penzolare dal muso. Il muretto box lo fa proseguire e al secondo passaggio, dopo il rettilineo, l’ala si stacca finendo sotto la monoposto e costringendo lo spagnolo nella ghiaia in fondo al rettilineo.

2015 - La Mercedes dominatrice dell’era ibrida ha in Malesia una delle sue rare battute a vuoto: la pole la segna Lewis Hamilton ma Vettel parte secondo a soli 74 millesimi dall’inglese. Per di più in gara la strategia delle frecce d’argento è poco elastica e non tiene conto di quanto sta accadendo in pista. La sosta arriva con la gara sotto safety car mentre la Ferrari con Vettel sceglie di stare fuori. Alla ripartenza è chiaro che il tedesco e la rossa abbiano un altro passo rispetto agli avversari. Vettel vince con 8 secondi e mezzo di margine sui due Mercedes. È la prima vittoria con la Ferrari, inattesa, imprevista, dal sapore un po’ speciale.

2016 - È la gara dell’”oh nooooo” di Lewis Hamilton urlato nel casco quando il motore della sua Mercedes in fiamme lo costringe al ritiro. L’inglese passa in pochi istanti dalla testa virtuale della classifica, con il compagno Rosberg che colpito da Vettel naviga a metà classifica, ad un ritiro pesantissimo che vale il -23 e che per molti è l’episodio chiave del mondiale 2016. La gara la vince Ricciardo sempre bravissimo nello sfruttare ogni occasione che gli si presenta. Per l’Australiano, dopo le tre vittorie del 2014, è il quarto trionfo in carriera.