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GP Giappone: tutto quello che c’è da sapere su Suzuka

Formula 1

Cristiano Sponton

Il circuito di Suzuka

Dopo aver corso per l’ultima volta sul tracciato della Malesia il Circus della Formula 1 si sposterà a Giappone sul tracciato storico di Suzuka. Tutto quello che c’è da sapere sulla pista, gli assetti, la Power Unit, le gomme…per finire con il borsino di Mercedes e Ferrari

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Una pista fantastica

Suzuka, sicuramente uno dei tracciati più amati dai piloti, a livello tecnico esalta l’efficienza aerodinamica delle vetture. La pista presenta dei dislivelli altimetrici ed offre zone ad alta velocità alternate a settori più lenti e difficili da affrontare, come la chicane che immette sul rettilineo finale.
I punti più interessanti del tracciato sono: i) il settore iniziale caratterizzato da una serie di “S” in rapida successione, ii) la Spoon Curve, un piega a semicerchio a raggio costante in contropendenza, ricavata da un piccolo circuito interno utilizzato dalla Honda per testare la deriva degli pneumatici delle proprie vetture e iii) la chicane prima del rettilineo finale, uno dei punti più delicati, per aderenza e per situazioni di sorpasso da tentare se si hanno coperture fresche o un assetto perfetto.

Setup aerodinamico: serve un compromesso

Il setup delle vetture deve ricercare un compromesso aerodinamico, perché serve avere una monoposto veloce, stabile ma anche maneggevole. La pista di Suzuka è talmente completa che penalizzare un aspetto rispetto ad un altro potrebbe veramente compromettere la performance sul giro in maniera molto pesante.

Il cambio: poco stress

La trasmissione a Suzuka è un componente poco stressato poiché il numero delle cambiate è fra i più bassi della stagione. Bene quindi per tutti quei team che rischiano le sostituzioni del componente.

I freni: quattro decelerazioni impegnative

A Suzuka ci sono quattro staccate molto impegnative. La frenata più esigente è quella della chicane Casio Triangle. In generale dischi e pastiglie non sono troppo sollecitati dal momento che anche il raffreddamento è adeguato (le velocità medie sono comunque piuttosto elevate).

La Power Unit farà la differenza

Per quanto riguarda la Power Unit, il tracciato giapponese sarà molto impegnativo per l’unità endotermica, poiché resterà al massimo regime per più del 60% del giro con la potenza di picco che sarà più importante rispetto alla Malesia. La vera differenza potrà farla la parte ibrida che, sul tracciato giapponese, sarà fondamentale.

I consumi non saranno un problema

I consumi, proprio per via di una configurazione da medio carico, non saranno elevati e i team potranno decidere di imbarcare meno dei 105 kg di benzina previsti dal regolamento.

Gli pneumatici. Suzuka circuito molto impegnativo

Il tracciato di Suzuka è sicuramente uno dei tracciati più impegnativi per gli pneumatici a causa dei carichi molto elevati a cui sono sottoposti. Per la prima volta da quando si corre sul circuito di proprietà della Honda la Pirelli non porterà la gomma Hard. Novità assoluta l’introduzione della Super Soft. Le altre due mescole scelte dal costruttore italiano saranno la Soft e la Media.
Le tre mescole dovranno far fronte a curve lunghe e veloci, con il picco della 130R – con un carico trasversale estremamente elevato, nonché fra i più prolungati del campionato – e della curva Spoon, che metteranno costantemente alla prova le gomme.
Se andiamo ad analizzare i set a disposizione dei vari piloti, notiamo come Mercedes e Ferrari abbiano fatto scelte simili. Hamilton e Vettel hanno scelto 1 set di medie, 5 di soft e 7 di Super Soft. Le seconde guide di questi team, Bottas e Raikkonen, avranno un set in più di medie e uno in meno di Soft. Questo ci fa capire che questi due piloti durante le FP2 proveranno la mescola media per capire se potrà essere utilizzata come gomma da gara.
Red Bull, tra i top team, è quella che ha effettuato la scelta più aggressiva avendo selezionato 9 set di Supersoft, 3 di Soft e solo 1 di medie.

Come arrivano Mercedes e Ferrari a questa tappa cruciale per il mondiale?

Mercedes, in testa sia nella classifica costruttori che in quella piloti, arriva in Giappone con molti dubbi. Dubbi legati all’importante pacchetto aerodinamico che era stato portato in Malesia e che non ha dato i risultati sperati. In queste ore gli ingegneri tedeschi stanno esaminando tutti i dati raccolti in Malesia per decidere quale pacchetto aerodinamico utilizzare.
Ferrari in Malesia aveva la miglior vettura ma dovrà dimostrare di riuscire ad adattarsi anche alle piste in cui è fondamentale l’efficienza aerodinamica. Per Suzuka dovrebbero essere introdotti ulteriori sviluppi per adattare la SF70H alle caratteristiche del tracciato. A livello di affidabilità, i problemi avuti in Malesia, sembrano essere stati definitivamente risolti ed il cambio di Vettel, secondo le analisi fatte a Maranello, è completamente recuperato e sarà utilizzato a partire dalla FP3.
Attenzione alla Red Bull che, in Malesia, ha dimostrato di avere le carte in regola per lottare con Mercedes e Ferrari. Suzuka dovrebbe esaltare le caratteristiche aerodinamiche della RB13 che, sicuramente, sarà molto veloce nel primo settore.
Insomma, ci aspetta un altro fine settimana intenso con Mercedes, Ferrari e Red Bull che saranno pronte a darsi battaglia per la vittoria.