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Formula1, Toro Rosso STR13: l'analisi tecnica

Formula 1

Cristiano Sponton

E' stata presentata la nuova Toro Rosso STR13 motorizzata Honda: la monoposto di Faenza si era “intravista” durante il filming day della scorsa settimana a Misano. Progettata dell’equipe diretta da James Key, pur essendo un’evoluzione della STR12 del 2017, presenta un interessante cambio di filosofia aerodinamica all’anteriore. Dopo ogni giornata di test a Barcellona, su Sky Sport F1HD (canale 207) lo speciale Race Anatomy alle 20.00

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Anteriore: abbandonata la filosofia Mercedes

Con la STR12 James Key aveva cercato di seguire Mercedes realizzando un muso che favoriva l’afflusso d’aria al nosecone (la punta del musetto) esternamente ai piloncini di sostegno dell’ala anteriore. Quest’anno anche il team di Faenza si è adeguato agli altri team (Mercedes esclusa) ed ha preferito portare il flusso d’aria nella parte inferiore sfruttando il canale che si crea tra i due piloni di sostegno dell’ala.

Sulla STR13 verranno utilizzati i mozzi soffianti che permettono di espellere, direttamente dal mozzo, l'aria calda che si genera all'interno del cerchio. Questa soluzione, se ben tarata, contribuisce a ridurre le turbolenze dovute al rotolamento dello pneumatico e che disturbano l'efficienza aerodinamica generale della monoposto, soprattutto tra parte centrale e posteriore della vettura.

Sotto al muso sono stati collocati dei turning vanes molto complessi formati da ben undici slot. Confermata, inoltre, la presa di ingresso del sistema S-Duct che va a sfogare nella parte superiore del muso come evidenziato dalla foto in basso.

Fondo con una soffiatura molto interessante

La soluzione tecnica che ha destato maggior interesse è senza dubbio il fondo che presenta, oltre ai consueti slot per controllare il fenomeno del “tyre squirt”, una lunghissima soffiatura con gli appositi fissaggi per impedire deformazioni anomale. Soluzione che, nonostante la direttiva della FIA emanata in Austria nella scorsa stagione, è considerata completamente regolare perché non è uno slot completamente aperto ma ha dei fissaggi per non farlo deformare oltremodo.

Sospensione anteriore con pivot

Il team di Faenza ha confermato il collegamento a pivot tra il triangolo superiore e il porta mozzo, pensato in questa maniera per poter alzare il braccio superiore della sospensione, andando così a influenzare meno il flusso in arrivo alle bocche di raffreddamento dei radiatori.

Al posteriore, confermato il pull rod con una soluzione molto simile al concetto visto sulla McLaren MCL33. Il puntone non è ancorato al porta mozzo ma è infulcrato al triangolo superiore.

Toro Rosso non ha sorpreso con particolari tecnici innovativi, ma sembra nel complesso aver realizzato una buona macchina. Determinante sarà la Power Unit Honda.