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Formula 1, l’analisi tecnica dei test di Barcellona

Formula 1

Cristiano Sponton

Si sono conclusi i test di Barcellona e come spesso succede, nonostante i tantissimi dati da analizzare, non si riesce ad avere un’idea precisa sulle reali forze in gioco. Le variabili sono molte e non si è mai a conoscenza dei veri programmi di lavoro dei team. Quanto carburante avevano a bordo le vetture? Hanno utilizzato o no il DRS nel proprio giro migliore?

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I migliori tempi assoluti: Vettel davanti a tutti

Dal semplice riassunto dei migliori tempi realizzati da ciascun pilota negli otto giorni di test (con evidenza del il tipo di gomma utilizzata e della sessione i cui è stato realizzato il crono) possiamo vedere che Vettel ha ottenuto il suo best lap utilizzando gomme Hyper Soft nella settima giornata

Chilometri percorsi dai vari team. Mercedes e Ferrari al top, bene il motore Honda

Il team che ha percorso la distanza maggiore è stata la Mercedes che in 8 sessioni di test e nonostante il cattivo tempo incontrato nelle prime tre giornate, è riuscita a realizzare ben 4841,2 km. Calcolando che durante il Gp di Spagna vengono percorsi 307,23 chilometri è come il team anglo-tedesco abbia coperto l’equivalente di quasi 16 Gran Premi.

In termini chilometrici è andata molto bene anche la Ferrari SF71-H che è riuscita a girare regolarmente senza accusare nessun tipo di problema. Per la Rossa i chilometri percorsi sono stati 3800 che equivalgono a poco più di 14 Gp.

Fanalino di coda è, anche quest’anno, la McLaren che, dopo aver abbandonato il motorista Honda è riuscita a completare solamente 2648 chilometri. Se negli anni scorsi la Honda era stata poco affidabile lo stesso non si può dire in questi pre-season test visto che, a bordo della Toro Rosso STR13, non ha accusato nessun tipo di problema. Nella tabella troviamo il team di Faenza, al terzo posto con 3800 chilometri. Si tratta sicuramente di un grosso passo avanti rispetto alle passate stagioni. Bisognerà ancora aspettare, per capire se, finalmente, il motorista nipponico sia riuscito a risolvere i tanti problemi di affidabilità avuti nelle passate stagioni.
Dalle informazioni raccolte sembra che la Toro Rosso, per scongiurare i problemi di affidabilità, abbia utilizzato una Power Unit nuova ad ogni sessione. Vedremo con l’inizio della stagione come si comporterà il motore giapponese dato che il nuovo regolamento sportivo prevede l’utilizzo di solo 3 motori endotermici in tutta la stagione che è composta da ben 21 GP.

Analizzando il grafico riepilogativo emerge che, il fornitore di motori che ha coperto il maggior numero di chilometri è stata la Mercedes. Seguono la Ferrari, Renault ed infine Honda. Normale vedere il costruttore nipponico all’ultimo posto visto che la sua Power Unit è installata esclusivamente sulla Toro Rosso mentre gli altri motoristi forniscono tre team ciascuno.

Le simulazioni di gara

Benzina e DRS, parametri fissi
Durante la simulazione gara l’incognita carburante viene eliminata, perché le vetture devono imbarcare il quantitativo necessario per completare la corsa. Il quantitativo di benzina massimo imbarcabile è rimasto invariato rispetto alla stagione 2017 (105 kg) ma varia, da team a team, di qualche chilo a seconda dell’efficienza della Power Unit. Un’altra incognita che non dobbiamo tenere in considerazione è l’utilizzo del DRS visto che viene utilizzato esclusivamente quando la vettura impegnata nella simulazione precede un’altra monoposto a meno di 1 s nei punti di rilevamento situati lungo il tracciato. Insomma la stessa cosa che avviene in una gara vera e propria.

Mercedes e Red Bull, simulazioni non conformi
La prima cosa da segnalare è che la simulazione di gara di Mercedes e di Red Bull non è conforme al regolamento sportivo perché, entrambi i team, hanno utilizzato esclusivamente il compound medio. Ricordiamo che, per regolamento, bisogna utilizzare almeno due dei tre compound che la Pirelli designa per ciascun fine settimana.

Mercedes: miglior performance nella simulazione gara
Per avere un dato più chiaro e più affidabile il dato finale andiamo ad analizzare il tempo medio impiegato da ciascun pilota nel portare a termine la propria simulazione di gara (i singoli stint possono essere caratterizzati da carichi di benzina differenti). Da questa media emerge che, la Mercedes, è stata la vettura più performante in quanto Hamilton ha girato mediamente su 1:21,5 e Bottas in 1:21,6.
Segue la Ferrari di Vettel staccata mediamente di mezzo secondo, Raikkonen, Verstappen e via via gli altri. Il dato medio riscontrato sull’analisi dei tempi di Raikkonen non è completamente veritiero perché, a differenza di Mercedes e del compagno di team, ha effettuato una sosta in più. Un altro fattore molto importante raccolto sulla simulazione di Raikkonen è che il pilota finlandese non ha utilizzato nessun set di gomme nuovo.  Nonostante questo importante fattore la simulazione di gara effettuata dal pilota finlandese non è stata positiva se confrontata con il duo Mercedes e con Vettel

Ferrari vicina, ma attenzione al consumo di carburante
Ferrari è stata sicuramente più lenta di Mercedes ma, rispetto a Red Bull, è stata decisamente più competitiva rifilando alla vettura di Verstappen ben mezzo secondo.
La simulazione gara della Ferrari è stata sì più lenta ma questo non sta significare che la SF71-H sia meno veloce della Mercedes W09 di mezzo secondo al giro. Il dato che deve far riflettere gli ingegneri di Maranello è il consumo di carburante che ha costretto Vettel a non esprimere il massimo potenziale della monoposto.

Non è un problema nuovo a Maranello visto che, dopo la “direttiva olio” di Monza, la Rossa, soprattutto nelle ultime gare della stagione, ha dovuto confrontarsi con questo tema. Durante la simulazione di gara di Vettel si sentiva chiaramente che il pilota faceva “lift and coast”. Questo particolare modo di risparmio del carburante consiste nel lasciare l'acceleratore senza per questo frenare prima delle staccate da alta velocità, percorrendo comunque tanto spazio in poco tempo data l'alta velocità in tali punti. Diminuendo quanto più possibile quindi la perdita di tempo sul giro.

Che il pilota tedesco della Rosso avesse del potenziale inespresso della vettura lo si evince analizzando l’ultimo passaggio quando, a simulazione gara ormai conclusa, ha “sparato un 1:19,9. Tempo molto competitivo e vicino anche ai parziali realizzati da Bottas e Hamilton che nel loro ultimo stint sono scesi spesso sotto il muro del 1:20.  Questo sta a significare che il potenziale della SF71-H è ottimo ma che per una serie di motivi non è stato espresso.