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Formula1, Sky Spy dal GP della Cina: quale futuro per la Williams?

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Inizio disastroso del mondiale 2018 per il glorioso team Williams, costantemente tra gli ultimi in Bahrain. I fasti del passato sono un ricordo lontano e neppure i capitali garantiti dalla famiglia Stroll (e dagli sponsor russi di Sirotkin) sembrano essere stati investiti al meglio nella monoposto 2018. Sul banco degli imputati il direttore tecnico Paddy Lowe, ma ora attenzione alla possibile reazione di Stroll senior. Gara in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD (canale 207) domenica alle 8.10

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Nove campionati del mondo Costruttori e sette Costruttori, dice l’albo d’oro. Il nome Williams resta uno dei punti fermi della Formula 1, una squadra che ha marchiato a fuoco un ventennio, dal 1980, anno del primo titolo di Alan Jones, fino al 1997, con l’ultimo Mondiale vinto da Jacques Villeneuve. Poi l’inizio di un lungo declino, tra alti e bassi, culminato con le prime gare del 2018, in cui le due Williams (soprattutto in Bahrain) si sono confermate le monoposto più lente in pista.

Fa impressione, ma non tutti sono sorpresi da questa débâcle. Che la Williams negli ultimi anni non abbia avuto a disposizione grandi capitali non è un segreto, e già nel 2011 con Pastor Maldonado fu aperta la porta della squadra al primo pay-driver, ovvero un pilota in grado di garantire un ottimo supporto di sponsor.

La stagione successiva, a Barcellona, arrivò quella che resta l’ultima vittoria del team, proprio con il pilota venezuelano, ma fu un lampo nel buio. Nonostante la scelta giusta di legarsi alla Mercedes all’inizio dell’era ibrida, la squadra inglese dopo un buon 2014 ha proseguito la discesa verso il fondo della griglia, fino allo stato attuale. Lo scorso inverno anche il secondo sedile è stato assegnato ad un pay-driver, formando un tandem Lance Stroll – Sergey Sirotkin che da soli assicurano il cinquanta per cento del budget stagionale della squadra. Eppure i risultati non arrivano, anche con una copertura che non è certo da ultima fila.

Nell’occhio del ciclone c’è Paddy Lowe, direttore tecnico arrivato nel team all’inizio del 2017 dopo un plurititolato ciclo Mercedes. E’ stato Lawrence Stroll, magnate canadese padre di Lance, a volere e a stipendiare (con un contratto che nel paddock si descrive come ‘stellare’) l’ingegnere britannico, ma oggi il problema sembra essere proprio la scelta di Lowe. La campagna di rafforzamento dello staff tecnico avviata lo scorso anno ha compreso anche un aerodinamico di spicco, come Dirk de Beer (ex Ferrari) ma non è bastato. “Sembra che vadano li a farsi la pensione”, ha commentato un addetto ai lavori, e non sembra tanto una sparata.

Il tempo a disposizione per dare segnali di ripresa non è tanto, bensì quello disposto a concedere Stroll sr., decisamente deluso dallo stato attuale delle cose. Il padre di Lance non è un tipo facile, ed è noto per avere un carattere vulcanico. Vedere il figlio partire dall’ultima posizione sullo schieramento del Bahrain è stata una mazzata per il suo morale, e c’è chi giura che potrebbero anche arrivare decisioni clamorose.

Nel paddock ci sono due correnti di pensiero: c’è chi sostiene che Stroll sr. sia a caccia di alternative, ma c’è anche chi è convinto che una squadra ai minimi storici (come è oggi la Williams) possa essere acquistata a buon mercato, e magari che possa essere lo stesso Stroll sr. il primo ad essere interessato a far suo il team. Non sarebbe la prima volta per il canadese, che già nelle formule minori acquistò una squadra italiana, il team Prema, dove Lance ha corso dal 2014 al 2016 vincendo i campionati di Formula 4 e Formula 3, ed acquisendo così la super-licenza necessaria per il salto in Formula 1. Stroll sr. è ancora oggi il proprietario di Prema, e non sarebbe una sorpresa ritrovare tra le sue enormi proprietà anche un team di Formula 1.