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Formula 1, GP Russia: Vettel serve una magia a Sochi

Formula 1

Mara Sangiorgio

In qualifica la Mercedes sembrava volare, con il poleman Bottas che ha rifilato mezzo secondo alla Ferrari di Vettel. Hamilton in prima fila con il compagno di scuderia, ma in gara la situazione può essere ribaltata: le Rosse partono dalla seconda e devono tentare il tutto per tutto. GP di Russia 2018, diretta esclusiva Sky Sport: gara oggi alle 13.10 (pre dalle 11.30) su SkySportFormula1 e SkySportUno

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È una pole position che fa rumore. Non tanto perché a farla è stato Valtteri Bottas che non partiva dalla prima posizione dall’Austria, quanto per la forza con cui la Mercedes non solo ha fatto la pole ma conquistato tutta la prima fila. La 55^ nella loro storia, la quinta quest'anno. E a far rumore è il mezzo secondo rifilato da Bottas a Sebastian Vettel che non è minimamente riuscito a impensierire i piloti delle frecce d’argento proprio qui dove l’anno scorso la Ferrari aveva piazzato entrambe le macchine davanti. La W09 danzava, impeccabile in ogni giro e in ogni settore della pista. Solo questa sbavatura ha forse impedito a Hamilton di prendersi la sua ottantesima pole in carriera, ma il britannico ha nascosto bene la sua delusione guardando in faccia alla realtà, e cioè che la Ferrari questo weekend è apparsa fin da subito inferiore. Sono mancati velocità e carico: il terzo settore – quello con molteplici curve a 90 gradi – è stato un calvario tutto il fine settimana. Problematiche che la Rossa affronta in parte da Monza, là dove la Mercedes invece ha fatto un grande passo in avanti nelle curve lente e gestione gomme. Sia Vettel che Raikkonen non hanno potuto fare di più e partiranno insieme dalla seconda fila, guardando con ottimismo alla gara e soprattutto alla partenza, ricordando il grande spunto che ebbe qui proprio Bottas dodici mesi fa che bruciò entrambi i ferraristi dalla terza posizione. Per battere la Mercedes vista fin qui servirà una magia. Compattenza e ottimismo sono il primo passo, ma in gara servirà dell’altro per tenere vive le speranze mondiali.